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Milano, ecco la piazza hi-tech dedicata a Fernanda Pivano

In arrivo una piazza intitolata a Fernanda Pivano, scrittrice e traduttrice tra le pioniere della beat generation italiana. Una vita ricca di arte e di incontri straordinari, come quello con Jack Kerouac, per il quale tradusse in Italiano “On The Road”, la più celebre e iconica delle opere della beat generation.

L’omaggio di Milano a Fernanda Pivano

Su Fernanda Pivano c’è ben poco da dire, in quanto la sua vita e i libri hanno parlato per lei. Un’esistenza, tanto per citare un suo caro amico, davvero On The Road. Ed è per questo che Milano le rende omaggio. Lei, che milanese in realtà non lo era, ma che nella città meneghina ha trascorso importanti anni della sua vita.

L’omaggio arriva sotto forma di una piazza, quella posta all’interno del progetto The Sign, tra le due torri ancora in costruzione. Sarà quello il luogo per celebrare e ricordare una delle icone della beat generation italiana. Colei che, grazie ai suoi innumerevoli rapporti epistolari, aveva unito l’italia ai movimenti beat statunitensi: Fernanda Pivano, nata a Genova nel 1917, scomparsa a Milano 12 anni fa.

Una vita On The Road

La vita incredibile di Fernanda Pivano è raccontata nella sua autobiografia The Beat Goes On, curata da Guido Harari ed edita da Mondadori nel 2004. Un racconto intimo che fa da viaggio alle innumerevoli amicizie con i grandi autori americani. Parliamo di nomi del calibro di Henry Miller e William Faulkner. Artisti per la quale spesso aveva contribuito alle traduzioni, facendo da ponte tra USA e Italia. Come ad esempio nel caso di Jack Kerouac.

Kerouac è forse il più iconico autore della beat generation, che con il suo romanzo On The Road ne ha scritto il manifesto. Non solo letteratura però, la Pivano a Milano accolse anche il Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina, una delle pagine più interessanti e sovversive nella storia dello spettacolo. Per non parlare delle cene con il compianto Lou Reed, tra i geni musicali del 900.

Erano gli anni 60, l’Italia era in fermento, e nel mondo spiegavano le ali ideali nuovi. Gli USA erano una vera fucina creativa di idee, e mancavano solo pochi anni a Woodstock. Fernanda Pivano ebbe la possibilità di fare da tramite tra due culture, e di rendere Milano la culla del movimento beat italiano. Non stupisce quindi che la città voglia restituire all’autrice il giusto omaggio. E lo fa con una piazza: per eccellenza luogo di incontri, lei che di incontri aveva costellato la sua intera vita.

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