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Al Museo del cinema di Torino una sala dedicata alla realtà virtuale

Apre la prima sala permanente per la VR, realizzata in collaborazione con la Rai

Mercoledì 19 maggio ha riaperto il Museo del cinema di Torino.

Con una grande novità: CineVR, la prima sala permanente dedicata alla virtual reality. La lodevole iniziativa ha potuto concretizzarsi grazie alla collaborazione con la Rai.

Scopriamo l’importante novità che riguarda il nostro Museo nazionale del cinema.

Il museo del cinema di Torino ha riaperto

La prima, importante notizia è che il Museo nazionale del cinema, collocato all’interno della Mole Antonelliana, ha finalmente riaperto i battenti mercoledì 19 maggio.

Dopo mesi di restrizioni dovute alla pandemia da Coronavirus, il nostro polo museale di eccellenza ha ripreso a ospitare il pubblico. E ha mostrato una grande capacità di leggere il presente, arricchendosi di una sala interamente dedicata alla realtà virtuale.

Proprio negli scorsi mesi, infatti, la tecnologia ha saputo offrire una valida alternativa alla presenza fisica nei luoghi della cultura (si pensi al boom di tour virtuali nei musei).

Negli ultimi tempi anche i più scettici hanno scoperto un modo nuovo di avvicinarsi all’arte. E il Museo nazionale del cinema ha pensato bene di rendere permanente questa nuova fruizione della cultura, affiancandola a quella tradizionale.

È nata così CineVR, la sala della virtual reality.

Cos’è CineVR

Alle ore 10 di mercoledì 19 maggio, in occasione della riapertura del Museo nazionale del cinema, è stata inaugurata CineVR, la sala composta di due ambienti in cui si terrà una programmazione giornaliera continua di otto ore, ricca di film creati con questa tecnologia immersiva.

L’inaugurazione della prima sala cinematografica italiana dedicata alla realtà virtuale, capace di contenere duecento spettatori, sancisce la collaborazione tra il Museo e Rai Cinema.

L’accesso a CineVR sarà compreso nel biglietto per il Museo del cinema di Torino, e si potrà prenotare direttamente all’interno della Mole. Oltre alla proiezione nella sala di CineVR, mensilmente verrà proposta un’anteprima del nuovo palinsesto, cui si potrà assistere comodamente sdraiati nelle quaranta chaise longue collocate nell’Aula del Tempio.

La tecnologia

La fruizione dei contenuti in VR sarà possibile grazie ai visori Pico G2 4k, che presto saranno affiancati dagli Oculus Quest 2 e gli HTC Vive. Gli strumenti saranno sottoposti a una scrupolosa igienizzazione. Su cui ironizza Domenico De Gaetano, direttore del Museo: “Ci costa più la sanificazione dei visori”.

Il primo palinsesto della sala CineVR

Nel primo mese di proiezione nell’innovativa sala del Museo del cinema di Torino, gli spettatori potranno vedere Revenge Room. Si tratta di un corto firmato da Gennaro Coppola, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, che vede come attori protagonisti Violante Placido e Alessio Boni.

Non sarà un caso se anche il tema del cortometraggio, il revenge porn, è di strettissima attualità, e ha purtroppo fatto parlare molto di sé durante i mesi della pandemia.

Anche la successiva programmazione attingerà a piene mani dal presente. Rai Cinema donerà al Museo del Cinema di Torino una serie di cortometraggi e lungometraggi. Il primo sarà Happy Birthday, un corto che parlerà del tema dell’isolamento social, con una testimonianza di Achille Lauro. Happy Birthday indaga l’inquietante fenomeno degli hikikomori, i giovani che si isolano dal mondo rifiutando di uscire dalla propria stanza.

Tra i documentari, Lockdown. L’Italia invisibile esalterà la bellezza delle città d’arte italiane: sarà una sorta di invito al rilancio dopo le chiusure forzate per via dell’emergenza sanitaria.

Le dichiarazioni del direttore del Museo

Domenico De Gaetano è raggiante. Sia per la riapertura del Museo del cinema di Torino che per questa nuova avventura in VR, che assicurerà una proiezione continuativa di otto ore al giorno.

Dice il direttore: “Il Museo del Cinema vuole tenere conto degli scenari prossimi dell’arte cinematografica e della forma museale. Passato e futuro, tradizione e innovazione: attorno a questi due poli si incardina il primo cambiamento dell’esposizione permanete con la creazione di questo spazio riservato alla realtà virtuale.

Le esperienze con i visori per la realtà virtuale, il videomapping e i videogiochi sono solo alcuni degli approcci attraverso cui registi, designer e artisti stanno arricchendo le possibilità del cinema. Allo stesso modo, anche i musei propongono metodologie innovative per presentare i propri contenuti a un numero maggiore di fruitori”.

Anche il regista di Revenge Room saluta con favore la virtual reality. Queste le sue parole: “La realtà virtuale è una declinazione dell’audiovisivo unica e affascinante. Coinvolge tutti i sensi dello spettatore che si trova totalmente immerso nella storia. Visto in questa prospettiva il cinema assume un’importanza culturale determinante. E soprattutto diventa anch’esso, proprio al pari della letteratura, uno strumento sociologico. Ne consegue quanto sia semplice capire come la realtà virtuale possa aumentare, centuplicare e massimizzarne l’esperienza fisica e narrativa”.

Il museo nazionale del cinema. Torino
  • Prolo Maria Adriana - Carluccio Luigi (Autore)

Un investimento lungimirante. Ed economico

Il virtuale sembra ormai destinato a un ruolo centrale anche nell’arte cinematografica, e facilmente il Museo del cinema di Torino sarà il capofila di una serie di iniziative simili. Anche perché, è sempre De Gaetano a svelarlo, nel caso di Torino si è trattato di una spesa contenuta: 80mila euro per il riallestimento delle due sale dell’Aula del Tempio e per l’acquisto dei visori.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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