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Netflix potrebbe alzare (ancora) il prezzo, alla fine dello sciopero degli attori

Netflix starebbe considerando un aumento del prezzo da pagare per i suoi abbonati, che annuncerebbe dopo la fine dello sciopero degli attori rappresentati dal SAG-AFTRA (Screen Actors Guild‐American Federation of Television and Radio Artists). L’aumento dovrebbe riguardare, almeno per il momento, gli utenti negli Stati Uniti.

Netflix, prezzo in rialzo dopo la fine dello sciopero degli attori

Al momento, Netflix offre diversi piani di abbonamento negli Stati Uniti, tra cui un piano Standard con annunci pubblicitari al costo di $6,99, un piano Standard senza annunci a $15,49 e un piano Premium che offre contenuti in qualità 4K e la possibilità di streaming su quattro dispositivi contemporaneamente, al costo di $19,99. L’anno scorso, il servizio aveva già aumentato i prezzi, rendendo il piano Standard senza annunci più costoso.

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, ora l’azienda punta a tenere il piano con pubblicità allo stesso prezzo, ma aumentare gli altri due. Il giornale americano riporta che l’aumento arriverà dapprima in Canada e negli Stati Uniti. Ma poi si espanderà internazionalmente.

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Netflix condivisione password

Il possibile annuncio di un possibile nuovo aumento dei prezzi smentisce le dichiarazioni del CFO di Netflix, Spence Neumann. All’inizio di quest’anno, il CFO aveva dichiarato che l’azienda non aveva intenzione di aumentare i prezzi per “più di un anno” dopo aver preso misure per ridurre la condivisione delle password. Semba non sarà così.

Netflix ha visto un aumento del 102% dei nuovi iscritti mensili dopo aver bloccato la condivisione delle password. E ha aumentato il prezzo negli USA e Canada del 25% rispetto all’anno scorso, per poi estendere l’aumento agli altri Paesi in cui il servizio è attivo.

L’annuncio arriverà con ogni probabilità dopo la fine dello sciopero degli attori. Non sembra tuttavia che dipenda dall’eventuale accordo. Infatti, arriva quando gli attori hanno appena ripreso le proteste e l’accordo con gli sceneggiatori resta ancora ignoto.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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