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La bufala della settimana: l’inesistente morte di Brad Pitt

Notizia a metà tra pesce d’aprile e fake news

Pochi giorni fa, quando abbiamo redatto il nostro articolo sul pesce d’aprile, ci siamo domandati del senso della ricorrenza.

O meglio, di quale senso possa ancora avere oggi, che i pesci d’aprile si fanno (e soprattutto) si ricevono tutti i giorni, e si chiamano fake news.

Poi, sempre l’1 di aprile, è uscito un post da non sottovalutare, in una pagina Facebook dal nome un po’ altisonante e blasfemo. Ma che conta più di 300.000 follower (ed è in lingua italiana).

Nel post si legge, tra l’altro: “Il 1 aprile è l’unico giorno dell’anno in cui di base non credete alle fake news. […] Basterebbe leggere le notizie come se fosse sempre il 1 aprile, e il problema delle fake news finirebbe all’istante. Domani potreste fare come oggi, davvero. E anche il giorno dopo. E invece no. La mente umana è meravigliosa.”

Non male, vero?

La bufala di cui vi parliamo oggi si è diffusa sì il primo di aprile, ma è stata comunque presa per vera. Forse perché ha ricalcato una modalità tristemente di moda di questi tempi. Forse perché, davvero, la mente umana è meravigliosa. Ci riferiamo alla presunta morte di Brad Pitt. E il confezionatore della fake news è al di sopra di ogni sospetto.

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È morto Brad Pitt

Ebbene sì, il primo di aprile sarebbe morto Brad Pitt.

A dirlo non è stato il solito sito dal nome improbabile, per mezzo di un linguaggio sgrammaticato. O un anonimo utente della Rete. Tenetevi forte: la notizia è apparsa sulla pagina in lingua italiana di Wikipedia. Ma solo nel primo rigo del titolo.

Se si digitava “Brad Pitt” su Google, insomma, all’altezza della voce di Wikipedia compariva il seguente riassunto (che in realtà si chiama metadescrizione, ma non fateci caso): “William Bradley Pitt, detto Brad (Shawnee, 18 dicembre 1963-1° aprile 2023), è stato un attore e produttore cinematografico statunitense.”

Ma sarebbe bastato cliccare sulla voce di Wikipedia e lo scherzo si sarebbe svelato. Perché avremmo avuto immediata conferma che il due volte premio Oscar (uno da produttore e uno da attore non protagonista) fosse, come era ed è, ancora vivo e vegeto.

Lo scherzo, insomma, non è andato oltre il titolo della voce.

Dubbio gusto?

Quindi, anzitutto, quella di Brad Pitt morto è una notizia falsa. E forse di cattivo gusto, aggiungiamo noi, al punto che sorprende l’averla letta in quella che ormai è considerata come una delle fonti di informazione più attendibili della Rete.

Certo, lo scherzo è stato fatto solo nella versione italiana, ma dubitiamo che l’attore ne sia stato informato. O che, se l’avesse saputo, sarebbe stato contento di ciò. Ma chi lo sa.

La diffusione della bufala

Tuttavia, a noi interessa altro. E cioè che, come si diceva all’inizio, oggi un pesce d’aprile non può più essere tale, perché diventa subito fake news.

E infatti la falsa notizia ha fatto il giro dei social, finché qualcuno non si è accorto che si fosse al primo di aprile.

E questo porta almeno a tre considerazioni.

Chi ha ispirato Wikipedia?

Quella che all’apparenza è una normale burla del primo di aprile, al giorno d’oggi non sappiamo più quanta innocenza abbia.

Non sappiamo, cioè, se Wikipedia abbia voluto né più né meno puntare su uno scherzo decisamente forte. Oppure se in qualche modo si sia fatta influenzare da uno dei filoni di fake news più in voga in questo momento. Cioè quello di dare troppo frettolosamente per defunti alcuni personaggi pubblici.

Solo nelle ultime settimane, su questa rubrica vi abbiamo dato conto di due notizie simili: prima la presunta morte della cantante Céline Dion, poi quella del rapper Fabri Fibra.

Ma, al di là di eventuali ragionamenti su Wikipedia, la bufala di Brad Pitt morto ci dà due meste conferme sul popolo di Internet.

Diffondere? Sempre meglio che informarsi

Il primo è un vecchio adagio: si prende per buona ogni notizia sensazionalistica, e si reputa più opportuno divulgarla e rendere partecipi altri della propria emozione, piuttosto che spendere un minuto per informarsi (e scoprire così la burla).

Inutile specificare che l’eventuale morte di una star di Hollywood avrebbe riempito le prime pagine di tutti i giornali.

Ma c’è un altro punto.

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  • Nella Francia occupata dai tedeschi, Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent, Parigi) assiste all'esecuzione della famiglia...
  • Shosanna riesce miracolosamente a scappare e si rifugia a Parigi, dove, con una nuova identità, diventa la proprietaria...
  • Altrove in Europa, il Tenente Aldo Raine (Brad Pitt) sta organizzando un gruppo di soldati ebrei, ingaggiati...

Complessità, questa sconosciuta

Che Brad Pitt fosse morto lo diceva il solo primo rigo della relativa voce di Wikipedia: sarebbe bastato proseguire nella lettura, e ci si sarebbe trovati al cospetto della verità.

È dunque un dato di fatto che non si leggano gli articoli per intero, ma che ci si faccia bastare il titolo o poco più. È una conseguenza esecrabile della maniera odierna di comunicare, in cui sembra vincere chi adopera il minor numero di parole. Con buona pace per il ragionamento complesso, e per la capacità di adoperare le frasi subordinate.

Ed è molto di più di un mero problema linguistico.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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