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I rischi dell’intelligenza artificiale: ecco come OpenAI si prepara alle (tante) elezioni del 2024

Si voterà in oltre 50 Paesi

L’intelligenza artificiale generativa, benché sulla bocca di molti da mesi, è ancora una tecnologia neonata.

La stiamo imparando a usare, e solo con l’utilizzo continuo (e cercando di stare al passo con le sue rapidissime e sempre più strabilianti evoluzioni) possiamo comprenderne le enormi potenzialità. Ma anche gli altrettanto grandi rischi.

Proprio nelle scorse ore, ad esempio, abbiamo scritto di come OpenAI abbia modificato la policy di utilizzo di ChatGPT, cancellando un passaggio in cui diceva apertamente che “l’uso militare o legato alla guerra” del chatbot era vietato.

Un’altra (legittima) preoccupazione nei confronti dell’IA generativa riguarda la produzione di fake news. O la manipolazione di eventi come le elezioni. Ecco: come si comporterà OpenAI rispetto alle tante elezioni previste nel 2024?

OpenAI

Le (tante) elezioni del 2024

Va premesso che il 2024 sarà un anno fitto di elezioni.

Intanto, a novembre ci saranno le presidenziali negli Stati Uniti, di cui abbiamo avuto un assaggio nelle scorse ore con la vittoria di Donald Trump alle primarie repubblicane in Iowa.

Ma le elezioni regionali e nazionali coinvolgeranno globalmente più di 50 Paesi: andranno a votare circa 4,2 miliardi di persone. Le europee riguarderanno i 400 milioni di elettori dei 27 stati della Ue. Si voterà anche in 8 dei 10 Paesi più popolosi del pianeta: oltre agli Usa, India, Bangladesh, Brasile, Indonesia, Messico, Pakistan, e Russia. A cui vanno aggiunti 18 Paesi dell’Africa.

Inutile dire il peso che potrebbe avere l’IA nella manipolazione dell’opinione pubblica. Ecco perché OpenAI si è espressa sulle elezioni del 2024.   

OpenAI, le elezioni del 2024 e l’intelligenza artificiale generativa

La notizia è stata pubblicata sul blog dell’azienda di Sam Altman nella giornata di lunedì 15 gennaio.

Il titolo della nota è “Come OpenAI si avvicina alle elezioni mondiali del 2024”. E il sottotitolo: “Stiamo lavorando per prevenire gli abusi, garantire trasparenza sui contenuti generati dall’intelligenza artificiale e migliorare l’accesso a informazioni di voto accurate.”

Il banco di prova per le nuove misure sarà l’appuntamento delle elezioni negli Stati Uniti. Se l’esito sarà positivo, le norme saranno diffuse ad altre tornate elettorali. Ma come si comporterà, in concreto, OpenAI? Tre sono i punti chiave: la prevenzione degli abusi, la trasparenza sui contenuti generati dall’IA e l’accesso a fonti autorevoli sul voto.

Prevenzione degli abusi

OpenAI è attenta alla prevenzione di abusi rilevanti come il deepfake.

Ad esempio, DALL-E (algoritmo di intelligenza artificiale che genera immagini a partire da descrizioni testuali) rifiuta le richieste di generazione di immagini di persone reali, compresi i candidati.

Per quanto riguarda ChatGPT, “stiamo ancora lavorando per capire quanto potrebbero essere efficaci i nostri strumenti per la persuasione personalizzata. Fino a quando non ne sapremo di più, non consentiremo alle persone di creare applicazioni per campagne politiche e lobbying.”

Inoltre, agli sviluppatori non è consentito creare chatbot che fingano di essere persone reali (ad esempio candidati) o istituzioni.

Sono vietate applicazioni che dissuadono le persone dalla partecipazione ai processi democratici, come ad esempio quelle che scoraggiano il voto.

Trasparenza sui contenuti generati dall’IA

Per una migliore trasparenza sulla provenienza dell’immagine, a breve OpenAI implementerà le credenziali digitali della Coalition for Content Provenance and Authenticity, un approccio che codifica i dettagli sulla provenienza del contenuto utilizzando la crittografia, per le immagini generate da DALL-E 3.

È anche in fase sperimentale un classificatore di provenienza, un nuovo strumento per il rilevamento delle immagini generate da DALL-E.

E ChatGPT si sta integrando sempre più con le fonti di informazione esistenti: gli utenti inizieranno ad avere accesso alle notizie in tempo reale a livello globale, inclusa l’attribuzione della fonte.

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Accesso a fonti autorevoli sul voto

Negli Stati Uniti OpenAI collabora con la National Association of Secretaries of State (NASS), la più antica organizzazione professionale apartitica per funzionari pubblici della nazione.

ChatGPT indirizzerà gli utenti interessati a CanIVote.org, l’autorevole sito web sulle informazioni sul voto negli USA, quando verranno poste determinate domande procedurali relative alle elezioni, ad esempio dove e come votare.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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