fbpx
CulturaEventi

Oggi, 17 luglio, si celebra il World Emoji Day: ecco quali sono le cinque emoji più popolari

Le faccine sono sempre più utilizzate

Fino a qualche tempo fa, le emoji erano dei simboli pittografici adottati, potremmo dire, come scorciatoie testuali. Erano infatti usate, soprattutto dai giovani, per dare una coloritura particolare alla frase. Lo stesso risultato si può naturalmente ottenere con un accorto utilizzo dei vocaboli e della sintassi, ma l’emoji è più sbrigativa e la sua comprensione è immediata in qualunque parte del mondo.

Non è un caso se, come vi abbiamo raccontato in un recente articolo, a introdurre sempre nuove emoji si occupa l’Unicode Consortium. Ovvero un’associazione internazionale di cui fanno parte i maggiori sviluppatori di software e i produttori di hardware. L’Unicode Consortium si occupa di aggiornare lo standard Unicode, che permette l’utilizzo di computer con caratteri di scrittura, ed emoji, comprensibili (e dunque utilizzabili) da utenti di ogni angolo del pianeta.

Ma negli ultimi tempi i segnali di una consacrazione delle faccine sono diversi, come vedremo.

Uno di questi è il fatto che oggi, come ogni 17 luglio dal 2014, si festeggia il World Emoji Day.

Emoj Day

Il World Emoji Day

Diciamolo subito: il World Emoji Day non è una festa ufficiale. Ma, potremmo dire, è sempre più sensata.

L’ha istituita nel 2014 Jeremy Burge, fondatore di Emojipedia, il sito che raccoglie (spiegandone il significato) tutte le emoji che rientrano proprio nello standard Unicode.

La data scelta non è casuale: il 17 luglio del 2022 Apple ha lanciato l’applicazione Calendario.

Le emoji (e le emoticon)

Le emoji nascono alla fine degli anni Novanta del Novecento, e il primo pacchetto è stato rilasciato in Giappone nel 1997.

Scopri Udemy, un’ampia selezione di corsi per poter utilizzare meglio i tuoi social

Non confondiamole però con le emoticon, che sono faccine stilizzate create combinando unicamente numeri, lettere, segni grafici e interpuntivi.

Così come le più antiche emoticon, anche le emoji servono a dare una sfumatura particolare, spesso ironica, a quanto appena scritto. Ad esempio, concludere un messaggio rivolto a un amico con la frase “Ti odio” seguita da un occhiolino, significa evidentemente che l’odio per l’interlocutore è del tutto relativo, come se fosse tra virgolette.

Il successo delle emoji

Il World Emoji Day vuole appunto celebrare la diffusione sempre più ampia e globale delle faccine, dovuta sostanzialmente a due fattori.

Il primo è la loro semplicità di utilizzo, per cui le emoji hanno subito attecchito tra i giovani. Ma quando il largo utilizzo dei device e dei messaggini è diventato un fenomeno transgenerazionale, pure i non nativi digitali hanno abbandonato l’iniziale scetticismo.

Anche perché questi curiosi “condimenti” dei messaggi testuali svolgono benissimo il loro lavoro all’interno di una comunicazione spesso all’insegna della massima rapidità e stringatezza. Sovente con buona pace, aggiungiamo, della correttezza formale.

Le emoji più usate

In occasione del World Emoji Day, Emojipedia ci svela quali sono le dieci emoji più popolari.

Limitiamoci alle prime cinque. Quinta piazza per il Check Mark Button, ossia la spunta bianca su sfondo verde, a significare che un certo obiettivo è stato portato a termine.

Quarto posto per la fiamma, a indicare qualcosa di importante, scottante (appunto) ma anche attraente.

Terza emoji, a sorpresa, il teschio, che significa morte, sì, ma anche in senso ironico (per esempio: “Sto morendo dal ridere”).

In seconda posizione troviamo un grande classico, il cuore rosso. E svetta, quanto a popolarità, l’emoji delle due mani che formano un cuore, dai molteplici significati (dall’attestazione di affetto e solidarietà al ringraziamento).

Offerta

Le emoji diventano grandi

Dicevamo che il World Emoji Day è una ricorrenza di anno in anno più sensata.

Non solo perché le faccine vengono adoperate sempre di più, ma anche perché stanno assumendo crismi sempre più ufficiali.

Anzitutto, come vi abbiamo raccontato in un articolo, non dobbiamo più prenderle sottogamba. Nella provincia canadese del Saskatchewan la risposta con il pollice levato è valsa come accettazione di un contratto. E adesso l’agricoltore Chris Achter dovrà fornire 87 tonnellate di lino a una cooperativa cerealicola locale.

Inoltre, le emoji sono sempre più inclusive e attente a temi civili. Se già da qualche tempo è comparsa la categoria “persona”, a indicare chi non si riconosce nel binarismo di genere, nel futuro prossimo sono attese emoticon che raffigurano individui con disabilità motorie.

È proprio vero che quello online è un mondo sempre meno virtuale e sempre più reale.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button