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Musk: Twitter in rosso, perde metà delle entrate pubblicitarie

L’imprenditore Elon Musk, proprietario di Twitter, ha annunciato tramite un tweet che il flusso di cassa dell’azienda è ancora negativo, soprattutto per colpa di un pesante debito e a una significativa diminuzione delle entrate pubblicitarie (circa -50%), senza specificare il periodo di riferimento. In precedenza, Musk aveva previsto che il flusso di cassa sarebbe diventato positivo entro giugno di quest’anno.

Twitter ancora in rosso, Musk ammette “-50% di pubblicità”

Dopo aver acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari alla fine di ottobre, Musk ha preso misure drastiche per ridurre i costi dell’azienda. Ciò includeva il licenziamento di quasi tre quarti del personale e l’enfasi sul servizio di abbonamento Twitter Blue. Queste misure miravano a migliorare la situazione finanziaria di Twitter.

Non sono bastati. Molti inserzionisti hanno smesso di investire sulla piattaforma a causa di alcune decisioni prese da Musk. In particolare, l’ammissione di contenuti problematici che in precedenza erano vietati su Twitter e l’aver tolto il ban a diverse personalità dell’estrema destra americana ha portato all’allontanamento di numerosi inserzionisti. Molti dei quali hanno visto nei “problemi delle spunte blu”, con utenti che hanno finto di essere società quotate in Borsa, come la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso di Twitter.

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La recente assunzione di Linda Yaccarino come CEO arriva anche come tentativo di limitare la diminuzione delle entrate pubblicitarie e il pesante debito continuano a incidere negativamente sul flusso di cassa dell’azienda. Una personalità comunque di destra (ha lavorato nell’amministrazione Trump), ma meno divisiva per gli inserzionisti. I risultati, tuttavia, non sono quelli sperati.

Su Twitter, Musk ha scritto: “Abbiamo ancora un flusso di cassa negativo, a causa del calo di circa il 50% delle entrate pubblicitarie e del pesante carico di debiti. Necessità di raggiungere un flusso di cassa positivo prima di concederci il lusso di qualsiasi altra cosa”.

Non ha tuttavia dato dettagli su come intende operare per raggiungere quel risultato. Le sue iniziative, finora, non hanno funzionato.

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Il Post

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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