È passata quasi una settimana dall’uscita di Paper Mario: The Origami King, il primo titolo della serie per Nintendo Switch. Con la sua grafica curata ed il suo sistema di combattimento rinnovato e reso più “puzzle”, fin da subito questo titolo ha acceso il nostro interesse. Siamo quindi pronti a darvi la nostra recensione di Paper Mario The Origami King.
La nostra recensione di Paper Mario The Origami King
Senza spoilerare la trama nella sua interezza, la premessa dietro al nuovo titolo riguarda (come spesso accade nei giochi di Mario) una minaccia alla pace nel Regno dei Funghi, qui in veste cartacea. Invece del classico Bowser, però, a gettare un’ombra sul futuro del regno è il re degli origami Olly, che vuole dominare sul mondo di Paper Mario piegando tutti i suoi bidimensionali abitanti in, appunto, degli origami.
È proprio questa contrapposizione tra la bidimensionalità e la tridimensionalità che sta alla base, oltre che della trama, anche dell’estetica del mondo e dei personaggi. Se infatti per Mario e (quasi) tutti i buoni abbiamo un design bidimensionale classico, molto simile a quanto già visto per gli altri titoli della serie, i nemici sono invece rappresentati da degli origami e dei mostri di cartapesta. In generale, ogni aspetto estetico del mondo è stato curato esteticamente proprio per ricordare un modellino di carta, con cartone, carta velina e cartoncino.
La cancelleria entra in gioco in maniera più estesa nei boss che caratterizzano ognuno dei mondi. A differenza degli altri nemici, infatti, questi ‘cattivoni di fine livello’ riprendono strumenti come matite colorate, elastici e perforatrici.
La regola per cui “tridimensionale=cattivo” presenta comunque delle importanti eccezioni. La compagna di viaggio di Mario è infatti Olivia, sorella del monarca Olly ed essa stessa un origami. La sua presenza, oltre che utile a livello narrativo, ci permette di utilizzare un nuovo set di poteri. Il primo, chiamato Manforte, modificherà le braccia di Mario in degli origami in modo da permettergli di interagire con il mondo in una maniera totalmente nuova. Gli altri poteri, che permetteranno invece ad Olivia di cambiare la forma del suo origami, saranno sbloccati sconfiggendo i boss Cartomagni di metà livello.
Un sistema di combattimento ‘puzzle’ (forse troppo)
Abbiamo parlato fino ad ora di nemici e boss, ma non abbiamo ancora toccato il tema dei combattimenti, parte integrante e fondamentale di questo gioco. Se infatti la trama di per sé è molto ben scritta ma comunque lineare, con alcuni rompicapi da risolvere per avanzare nei mondi e per trovare tutti i collezionabili, la maggior parte dei puzzle si concentra proprio nella fase di lotta.
Anche in questo titolo, come nel resto della serie, la meccanica di base è quella del combattimento a turni, ovvero con la fase di attacco alternata tra noi e i nemici. Rimane anche la possibilità di scegliere tra le scarpe e il martello come armi per infliggere danno, con diverse opzioni sbloccabili avanzando nel gioco.
A questo sistema, però, si aggiunge un nuovo livello di complessità puramente puzzle. Prima di attaccare, infatti, sarà necessario allineare i nemici, posizionati sopra delle piattaforme ad anelli. Le mosse a disposizioni sono poche e il tempo scarseggia ma, se saremo abbastanza bravi, potremmo addirittura sconfiggere tutti i nemici al primo turno senza subire danni.
La meccanica è comunque spiegata estensivamente (forse eccessivamente) all’inizio del gioco, e dopo un po’ di combattimenti diventa molto più semplice da padroneggiare. Avanzando nel gioco, inoltre, diventeremo abbastanza potenti da poter sconfiggere alcuni nemici senza bisogno di entrare nella modalità combattimento a turni.
C’è una categoria di nemici per cui però le cose non diventano mai totalmente naturali, ovvero i boss. Per questi le meccaniche puzzle necessarie per attaccare sono ancora più complicate, ed ogni boss presenta un punto debole diverso da individuare e sfruttare seguendo una serie di passaggi non per forza intuitivi.
Si tratta tutto sommato di una esperienza impegnativa ma stimolante, soprattutto se si è appassionati al genere. Ma potrebbe risultare un punto di attrito non indifferente per alcuni giocatori più giovani o inesperti, soprattutto considerando che una battaglia con un boss può richiedere fino a 20-30 minuti.
Il Paper Mario che la Switch si merita
All’annuncio di Paper Mario a maggio, le nostre speranze per questo titolo erano alte, e non sono state deluse. Personalmente parlando, è stato veramente divertente giocare a questo titolo: a partire dall’incredibile estetica, passando per una trama e una esplorazione del mondo leggeri e coinvolgenti (nonostante la linearità), e arrivando ai combattimenti, in alcuni casi impegnativi ma, almeno per noi, sempre molto stimolanti, non possiamo veramente dirci delusi, anzi. Non ci dilunghiamo oltre per non rovinarvi l’esperienza, ma non possiamo fare a meno di raccomandarvi caldamente di provare questo titolo, anche se non avete mai giocato a nessun gioco della serie.
Paper Mario: The Origami King
Pro
- Estetica bella e curata
- Trama ben scritta, divertente e durevole
- Combattimenti stimolanti
Contro
- Combattimenti in alcuni casi impegnativi se non si apprezza il genere
- Richiesto l'uso del giroscopio in alcuni contesti anche in modalità portatile
Maggiori informazioni disponibili sul sito ufficiale di Nintendo.
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