Da pochi giorni è disponibile all’acquisto e al download in Mortal Kombat 11, un nuovo personaggio. Si tratta di Spawn, antieroe crudele e demoniaco esterno alla saga. Quale miglior occasione per rivedere insieme la storia del franchise e gli elementi che lo hanno caratterizzato?
Mortal Kombat: come tutto ebbe inizio
Mortal Kombat è un franchising statunitense nato sulla base di un videogioco, originariamente sviluppato dallo studio di Chicago di Midway Games nel 1992. Lo sviluppo del primo gioco era originariamente basato su un’idea di Ed Boon e John Tobias: il duo voleva realizzare un videogioco interpretato da Jean-Claude Van Damme. L’idea è però (e per fortuna) fallita, al suo posto nacque un gioco di combattimento a tema fantasy intitolato, appunto, Mortal Kombat. A quell’epoca, il mercato videoludico era dominato da Capcom grazie al suo titolo di punta Street Fighter.
Perchè Mortal Kombat era vincente?
Come poteva Mortal Kombat fare dunque breccia nelle gabbie toraciche nei cuori dei videogiocatori? La risposta è stata semplice, geniale e non scontata: offrendo quel realismo che fino ad allora mancava nel panorama dei picchiaduro. Fu così che arrivarono, per la prima volta in un videogioco, sangue (simil reale), ossa fratturate, budella strappate e morti violente. Il fiore all’occhiello dei “combattimenti mortali” era infatti una scena finale con cui distruggere totalmente il tuo avversario: la fatality. Per nulla necessaria, ma volutamente ricercata, proponeva modi diversi (a seconda del personaggio scelto) per concludere “in bellezza” lo scontro, decapitando, abbrustolendo, congelando, smembrando il povero malcapitato di turno in maniera abbastanza epica e splatter.
Le altre novità introdotte dal titolo
Il design dei personaggi non è creato digitalmente dal nulla. I lottatori sono persone reali, fotografate e filmate, e successivamente digitalizzate: anche da qui nasce il realismo che ha dato il successo al franchise. Ciò ha permesso anche loro di eseguire movimenti più fluidi e meno legnosi.
I tasti utilizzati per combattere non sono più 6 ( ovvero 3 tipi di pugni e tre tipi di calci) bensì 5 , (calcio basso , calcio alto , pugno alto e pugno passo e parata). La difesa non è dunque più automatica, si trasforma in un’azione volontaria effettuata premendo apposito pulsante.
Da sottolineare è anche l’introduzione, per la prima volta, del “personaggio segreto” sbloccabile dopo aver eseguito determinate missioni all’interno del gioco.
Dalle sale giochi al cinema
Non ve l’ho ancora detto, ma il primo titolo nasce in versione coin-up, ovvero uno dei classici titoli che si trovavano presso le sale giochi in cui, inserendo un gettone, si poteva effettuare una partita singola. Il gioco originale ha generato molti sequel e spin-off, nonché una serie di fumetti e un gioco di carte. Inoltre, il produttore cinematografico Lawrence Kasanoff ha concesso in licenza i diritti sul gioco nei primi anni ’90 e ha prodotto il primo film di successo mai realizzato da un videogioco. Lawrence ha anche prodotto il secondo film, le serie TV animate ed una serie TV live-action a cui è seguìto un tour, che hanno consacrato Mortal Kombat come uno dei franchise mediatici più redditizi di tutti i tempi.
Il primo, indimenticabile, film risale al lontano 1995. Vanta nel cast Cristopher Lambert (nei panni di Raiden) e ha segnato una generazione, riuscendo a trasmettere le stesse vibrazioni del videogioco. Indimenticabile la musica dance ad alto volume durante i combattimenti, come anche l’annuncio dello “sfidante” da una epica voce fuoricampo.
La trama del film rispecchia appieno quella del primo capitolo del videogioco, e lo fa in maniera all’epoca impeccabile. Anche i combattimenti ricalcano appieno lo stile realistico e a tratti splatter della saga.
Il successo al botteghino del primo film spinse alla produzione del sequel, Mortal Kombat – Distruzione totale, uscito nel 1997, e di una serie TV intitolata Mortal Kombat: Conquest, andata in onda sul canale via cavo statunitense TNT tra il 1998 e il 1999. Nel giugno 2010 è inoltre uscito un cortometraggio, Mortal Kombat: Rebirth, mentre nel 2011 è uscita, in esclusiva su internet, una webserie composta da dieci episodi intitolata Mortal Kombat: Legacy.
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La trama della saga
La storyline che non ci si aspetta da un videogioco di questo tipo, è in realtà abbastanza complessa ed intricata, per via anche di differenti riavvolgimenti temporali ed un incrocio di mondi e dimensioni.
In Mortal Kombat la Terra non è l’unica realtà conosciuta, esistono altri reami paralleli. Possiamo immaginarli come dei pianeti, anche se non si trovano nello stesso piano, ma ognuno ha una sua differente dimensione. In totale i reami sono ben otto, ma la storia si concentra solo su quattro di essi:
Earthrealm / La terra: ciò che c’è di più simile alla nostra Terra, con alcuni elementi fantascientifici.
Outworld / Il mondo esterno: un luogo per lo più inabitato, costantemente avvolto da una nebbia purpurea, ha dato i natali ad ambiziosi signori della guerra come Onaga e Shao Kahn. Non esiste tecnologia ma si fa uso di magia oscura.
Edenia: un reame per lo più pacifico, carico di magia buona e mistero, originariamente governato dala regina Sindel e dalla figlia Kitana.
Netherrealm / Il regno Occulto: chiamato inizialmente Hell (o Inferno), è un reame a metà tra il fisico ed il metafisico. Si giunge in esso con corpo ed anima, a patto che quest’ultima sia stata sporcata da azioni di dubbia moralità.
Il Prologo
Nonostante esistano su dimensioni separate, questi reami sono costantemente in guerra fra loro. Soprattutto il Mondo Esterno, L’Outworld, ha da sempre interesse nel conquistare, sottomere ed inglobare gli altri 7 reami. Gli Antichi Dei, entità che governano su tutte le dimensioni, cercano di tenere a bada la brama di potere del Mondo Esterno. Per far ciò hanno dato vita al Mortal Kombat, un torneo di arti marziali cui partecipa il campione di ogni reame in difesa della propria terra. Il torneo si ripete ad ogni generazione.
Le regole del torneo parlano chiaro: perchè uno dei reami possa essere invaso, gli sfidanti dovranno sconfiggere i campioni di quel reame 10 volte di fila, in altrettanti tornei Mortal Kombat. E ciò è già successo una volta: Edenia è stata sconfitta per ben 10 volte consecutive dal Mondo Esterno, che ha dunque unito a sè il reame conquistato. L’unione ha riguardato anche i rispettivi sovrani: Sindel, sovrana di Edenia, è stata costretta a sposare Shao Kahn, re/dittatore del Mondo Esterno. Sindel ha convinto Shao Kahn ad “assumere” la figlia Kitana come guardia reale, addestrandola come assassina. Tuttavia la sottomissione forzata ha portato la regina Sindel alla depressione ed al suicidio. Nel farlo, però, la regina è riuscita a porre un sigillo a protezione del reame della Terra, nuovo obiettivo del dispotico Shao Kahn.
La vera storia ha inizio
A questo punto partono gli avvenimenti del primo Mortal Kombat che conosciamo tramite il videogioco. Shao Kahn si serve dello stregone Shang Tsung per invocare un Mortal Kombat contro il reame della Terra. La Terra ha però una divinità a farle da protettore, il Dio del Tuono Raiden. La fulminea divinità convoca un gruppo di guerrieri a difesa della dimensione: a comandarli il grande monaco shaolin Kung Lao, che porta la squadra alla vittoria sconfiggendo Shang Tsung, che viene risparmiato.
Non l’avesse mai fatto: il malvagio stregone torna alla riscossa con un secondo torneo, ma questa volta ha un’arma segreta al suo fianco. Con lui combatte il principe Shokan Goro, un essere metà uomo metà drago con 4 braccia, inarrestabile, che riesce a sconfiggere il grande Kung Lao e portare il Mondo Esterno alla vittoria per ben 9 volte di fila.
I personaggi più iconici
New Entry da mondi -davvero- differenti
Controversie
Mortal Kombat è una delle saghe videoludiche maggiormente soggetta a controversie in tutto il mondo, per via della componente sanguinosa e splatter che lo contraddistingue. Suo successo ma anche sua croce, ha avviato le basi per quella che oggi conosciamo come classificazione PEGI nei vari videogiochi di qualsiasi genere che quotidianamente acquistiamo.
In Germania, si è dovuto attendere il 2015 prima di veder circolare uno qualsiasi dei titoli della saga. Era il 2011 invece per il Brasile e la Corea del Sud, il 2013 per l’Australia. L’ultimo titolo, Mortal Kombat 11, è tuttoggi vietato in Indonesia, Giappone, Cina ed Ucraina.
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