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CinemaCultura

La piattaforma MUBI, un cinema d’essai a casa propria (o in mobilità)

Il paradiso dei cinefili

Ai tempi delle piattaforme di streaming video, diciamo la verità, la vita dei cinefili è davvero dura.

I palinsesti ipertrofici sono composti per lo più da gradevoli film d’intrattenimento e da serie tv che si sdipanano attraverso diciotto stagioni da ventisei episodi l’una. Il patito delle pellicole di nicchia deve dunque andare a caccia dei pochi cinema d’essai superstiti, di solito collocati nei quartieri più sordidi della città, sapendo che – a proiezione conclusa – nella via del rientro avrà buone possibilità di essere scippato da qualche malintenzionato.

Per fortuna, da qualche tempo anche i cinefili più intransigenti possono sorridere: la piattaforma MUBI ha tutto ciò che fa per loro. Scopriamo di cosa si tratta.

Cos’è la piattaforma MUBI

La piattaforma MUBI è, potremmo dire, la cugina colta e curiosa di Netflix e affini.

MUBI propone infatti film di qualità, con tutto ciò che questa locuzione significa: ripescaggio di grandi film del passato, proposta di nuove pellicole di giovani registi più o meno sperimentali, ampia scelta di cortometraggi. E film per famiglie, scelti sempre con grande garbo e intelligenza: non pellicole consolatorie, ma semmai opere capaci di affrontare argomenti anche complessi con un linguaggio adatto ai più giovani.

MUBI

Non solo streaming video

Ma la piattaforma MUBI è molto di più di un contenitore grazie al quale scegliere tra molti e bellissimi film d’essai.

MUBI è una community, anzi è la più grande community di appassionati di cinema: disponibile in 190 Paesi, conta più di 13 milioni di membri in tutto il mondo.

Ciascun utente ha la possibilità di valutare i film visti, recensirli e partecipare a discussioni con altri fruitori.

MUBI, poi, cura anche la rivista di cinema Notebook. Ed è anche una casa di produzione e distribuzione di film. Nel gennaio 2022, la piattaforma MUBI ha acquisito le società di vendita e produzione The Match Factory e Match Factory Productions.

Perché MUBI

Non ci importa sapere se sia la verità, ma l’aneddoto che sta alla base della nascita della piattaforma MUBI è troppo bello per non essere raccontato.

Pare che l’impulso sia venuto al fondatore, il turco Efe Çakarel, in un bar di Tokyo. Il giovane ha immaginato come sarebbe stato bello poter vedere In the mood for love di Wong Kar-wai lì, in quel momento, sul suo laptop.

E ci pare che Çakarel abbia saputo concretizzare al meglio quella sua immaginazione.

Come vedere MUBI

Alla piattaforma MUBI si può accedere con un abbonamento mensile (attualmente fissato a 11,99 euro) o annuale (95,88 euro), anche se non mancano periodiche offerte.

L’estensore di questo articolo, che ora susciterà le vostre invidie, ha per esempio approfittato di un’offerta che permetteva di abbonarsi per un anno al costo di 60 euro. C’è inoltre la possibilità di fruire di una settimana di prova gratuita.

A ogni abbonamento è possibile collegare 5 device, e la visione di un film è disponibile contemporaneamente su due schermi.

I film sono scaricabili e fruibili in ogni momento, l’agilissima app è a disposizione sia dei clienti iOS che di quelli Android, inoltre la piattaforma MUBI è presente nelle più comuni smart TV.

Un nuovo concetto di streaming video

Da fedeli abbonati a MUBI, non possiamo non notare vistose differenze con le altre piattaforme di film in streaming.

La qualità audio, intanto, è sempre elevatissima. E i film sono esclusivamente in lingua originale sottotitolata, come dovrebbe essere (e come è in quasi tutti gli altri Paesi). Ma a noi, si sa, ha rovinato l’eccellente scuola di doppiaggio italiana.

Ogni film, una volta visto, lo si può regalare via mail a una persona.

Tuttavia, la più gustosa peculiarità della piattaforma MUBI è data dal palinsesto. Che alla quantità preferisce la qualità: ogni giorno viene proposto un nuovo film, altri sono periodicamente eliminati, la ricerca per categorie è intuitiva e agevole, e non mancano mai mini retrospettive su determinati registi.

Si può scegliere tra classici dei vari decenni, ripescaggi d’autore, cortometraggi vecchi e nuovi, pellicole premiate nei maggiori festival… Ma tutto è a portata di clic.

Nell’epoca del tutto subito, insomma, una piacevolissima realtà in controtendenza.

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Qualche anticipazione

 Per ingolosire i lettori di Tech Princess, possiamo darvi qualche anteprima della programmazione di MUBI nel mese di dicembre.

Tra i film che si alterneranno di giorno in giorno, due saranno di Luchino Visconti e due di Theodoros Angelopoulos. E poi tre film usciti nel 2022: That kind of summer del regista canadese Denis Côté, Blank narcissus (passion of the swamp) di Peter Strickland e A short story di Bi Gan.

Oltre a “Segreti scottanti: una rassegna su Lee Chang-dong”, e a tante altre sorprese.

Insomma, cari cenifli, buona visione! (E per carità, spegnete i cellulari).

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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