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Il gruppo ransomware Lockbit punta ai dispositivi Apple

Una nuova variante pensata per macOS

I criminali informatici dietro al ransomware Lockbit starebbero prendendo di mira anche il mondo Apple, con una variante per macOS. Quindi tutti gli utenti devono restare all’erta.

Lockbit, il ransomware attacca anche i dispositivi Apple

LockBit è una delle organizzazioni criminali più attive e pericolose nel panorama del ransomware. Questa tipologia di malware cripta i dati delle vittime e richiede un pagamento per decriptarli. Finora, il gruppo ha preso di mira soprattutto sistemi operativi come Windows, Linux e server aziendali. Ma ora sembra aver cambiato strategia e puntare anche ai dispositivi Apple.

Questo è quanto emerge dalle analisi dei ricercatori di MalwareHunterTeam, che hanno scoperto un codice di LockBit appositamente progettato per infettare i computer MacOs. Si tratta di un fatto inedito, poiché nessuna altra grande banda di ransomware aveva mai mirato esplicitamente ai prodotti della Mela.

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Hands of hacker on a laptop

LockBit si concentra principalmente su obiettivi aziendali e istituzionali. Secondo Swascan, una società di sicurezza informatica, il ransomware ha colpito 817 imprese solo negli ultimi tre mesi del 2022, tra cui la compagnia che gestisce l’acqua potabile a Porto, la seconda città più popolosa del Portogallo.

Ncc Group, una società di consulenza specializzata in sicurezza, ha stimato che LockBit sia stato responsabile del 40% di tutti gli attacchi ransomware registrati nel 2022, guadagnandosi la fama di “uno degli attori di minacce ransomware più letali”.

Il motivo della grande diffusione sta nell’aver creato un ransomware che chiunque può usare – anche i criminali meno esperti, che lo comprano da chi lo ha sviluppato nel mercato nero digitale. I creatori, poi, lo aggiornano continuamente per eludere le difese. In più, si comportano come vere e proprie aziende: ascoltano i feedback degli utenti, si curano della loro soddisfazione, reclutano persone da gruppi rivali. Un’operazione gestita come un’impresa. Che ora può colpire anche i Mac.

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Source
ANSA

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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