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Una ricerca di BNP Paribas Cardif sulla Generazione Z contro gli stereotipi

Una ricerca, chiamata “Generazione Z: un futuro che guarda al passato” ha rivelato un profilo, per i giovani di questo gruppo, lontano dagli stereotipi tradizionali. Commissionata da BNP Paribas Cardif e condotta dall’istituto di ricerca AstraRicerche, i suoi risultati sono stati presentati nei mesi scorsi presso la Diamond Tower di Milano. Vediamo quindi insieme il quadro emerso per i ragazzi tra i 14 ed i 24 anni coinvolti nello studio.

I risultati della ricerca sulla Generazione Z

Sfera sociale

Il 60% degli intervistati si dichiara felice della propria situazione, sopratutto gli uomini, la fascia di età tra i 14 e i 18 anni e chi abita in grandi centri abitati. Il 25% è però invece sotto la sufficienza. I fattori considerati importanti per la felici sono lo stare bene con sé stessi (84%) e sentirsi bene fisicamente (82%), ma anche un clima familiare sereno (80%). L’amicizia è un valore fondamentale, considerando amici veri le persone frequentate nel tempo libero (74%) e a scuola o a lavoro (58%), piuttosto che le conoscenze fatte prima sui social e poi nella vita reali (37%) o addirittura solo online (26%).

Per quanto riguarda i modelli di riferimento, troviamo al primo posto i genitori (55%), seguiti da amici (44%), persone nella propria quotidianità (37%) e altri familiari (35%). Stranamente, fuori dai propri conoscenti,  celebrità (35%) e sportitivi (30%) superano possibili punti di ispirazione, come chef (19%), fashion blogger (21%) influencer (23%). La famiglia si conferma in cima alle priorità, con un 56% delle preferenze principalmente femminili; dietro troviamo amore (47%), salute (42%) amicizia (41%), con nettamente distanziati lavoro (31%) scuola (21%). La fama, il successo e la popolarità sui sociale contano solo per il 6%.

La generazione Z, in questa ricerca, si conferma inclusiva, ecologistaaperta alle diversità. Questi valori sono stati parte del loro quotidiano, del loro modo d’essere, di pensare e di vivere. Il 66% fa la raccolta differenziata, sono attenti agli sprechi (60%) e valutano la diversità come una ricchezza e un’opportunità di crescita (60%). Solo il 9% non studia o lavora, ma ci sono anche aspetti negativi: oltre la metà sostiene di essere stata vittima di bullismo o discriminazioni sul lavoro per salute o forma fisica (51%), soprattutto le donne.

Assicurazioni

Per quanto riguarda il rapporto di questa fascia di popolazione con le assicurazioni, ben il 65% ne possiede almeno una, stipulata da loro o dai propri genitori. Quelle più gettonate sono quelle per la mobilità (31%), le polizze sulla vita (19%) e sulla casa (19%). Molti in viaggio si assicurano (69%) per aspetti come la salute, voli, la valigia o il viaggio stesso. Per quanto riguarda invece i dispositivi, l’81% è a conoscenza delle soluzioni a loro dedicate, ma solo il 21% ne possiede una. Sono invece meno conosciute quelle legate alla digital reputation (55%), con il 23% che si dichiara non interessato.

Dispositivi e social network

In merito all’universo digitale i dati emersi confermano il pensiero diffuso, con gli smartphone che trionfano tra i device più utilizzati (93%) e irrinunciabili (87%), anche se non vengono sostituiti così di frequente, considerando che il 46% lo cambia solo se necessario. Unica vera alternativa allo smartphone è il laptop (per il 75%). Tra le app maggiormente utilizzate svettano quelle per vedere video (76%), ascoltare musica (67%) e fare acquisti (63%).

WhatsApp, in assoluto (89%), e Instagram (82%) sono, come previsto, i social più utilizzati e irrinunciabili, con Facebook che si ferma al 72% e Tik Tok che raggiunge il 10%. A sorpresa, pur essendo nativi digitali e multisocial, solo meno di un terzo è molto attivo con contenuti nuovi o personali e meno di uno su cinque si definisce creatore di contenuti originali. Comunicano prevalentemente con le immagini (il 60% interagisce attraverso foto) che superano di gran lunga i video (6%).

Tempo libero e  lavoro

Nel tempo libero ascoltare musica è la prima grande passione dei giovanissimi (78%), che amano viverla anche in maniera esperienziale preferendo i concerti alla discoteca (solo il 31%). Seguono le serie e i film visti in tv o tramite altri devices (74%), e il tempo trascorso con gli amici, sia uscendo con loro (65%) sia chattando a distanza (65%). Il cinema resta un piacevole passatempo (49%), così come leggere (45%).

E per quanto riguarda l’attività lavorativa? Il 32% già lavora, ma se più della metà si vede con un lavoro stabile e da dipendente, quasi tre su dieci si rivelano particolarmente intraprendenti, sognando un lavoro autonomo e dinamico (28%), come avviare una start-up o una carriera da freelance. Ma il dato “allarmante” è che solo il 57% pensa di restare nel Bel Paese, mentre il 30% si immagina in Europa e il 13% addirittura in un altro continente.

Consumi e spostamenti

Lato consumi, a sorpresa i negozi fisici (40%) vincono sugli acquisti on-line (34%), confermando l’importanza del fattore esperienziale anche negli acquisti. Ma in questo caso il genere conta, poiché le donne preferiscono in assoluto il negozio mentre gli uomini l’on-line. A livello generale si acquistano più beni fisici (79%) che servizi (54%).

Curiosi di conoscere il mondo, viaggiare è per loro un’esperienza diffusa (per il 46%), mentre sul fronte mobilità, i giovani si spostano prevalentemente in auto (51%), a piedi (50%) e con i mezzi pubblici (37%), ma il mobility sharing è per il momento una realtà a cui sono poco interessati.

In conclusione, ci troviamo di fronte ad una generazione molto meno pigra e “senza valori” di quanto dipinto dal pensiero comune, con molti aspetti positivi e che ci possono far ben sperare per il futuro.

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Autore

  • Giovanni Natalini

    Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

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