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L’FBI e il vocabolario dello slang internet

I federali americani hanno un dizionario da 83 pagine con abbreviazioni di ogni tipo

Lo slang di internet può essere difficile da interpretare, specie per gli agenti del FBI (che sta Federal Bureau of Investigation, FYI). Per questo motivo gli agenti hanno compilato una lista di ben 2.800 vocaboli, lunga ben 83 pagine, che raccolgono le abbreviazioni e gli acronimi più battuti sulle tastiere di tutto il mondo, come LOL e IMHO. Ma anche sigle che nessuno fuori da Quantico ha mai usato come BTDTGTTSAWIO.

Lo slang internet e il vocabolario del FBI per comprenderlo

Forse non abbiamo mai riportato una ‘notizia’ così vecchia. Il Bureau ha pubblicato per la prima volta questo documento da 83 pagine nel 2014, per via del Freedom of Information Act (FOIA) che richiedeva maggior trasparenza sulle pratica delle forze dell’ordine federali negli Stati Uniti. Ma Emma Roth di The Verge ne ha parlato dopo aver scoperto un vecchio post del sito a riguardo e noi come lei non abbiamo potuto che subire il fascino di questa notizia.

La guida spiega che “con l’avvento di Twitter e altri social media su Internet, l’uso di abbreviazioni e acronimi è scoppiato“. Per questo l’ufficio investigativo ha sentito il dovere di “compilare una estensiva (ma nemmeno lontanamente esaustiva) lista” per permettere agli agenti di comprendere il discorso su piattaforme come Facebook e MySpace“. LOL.

internet slang fbi

Invece di utilizzare risorse come l’Urban Dictionary (abbiamo controllato, nasce nel 1999) o semplicemente una ricerca su Google, l’FBI ha voluto architettare una guida omnia sullo slang di internet. Che probabilmente è diventata vecchia il minuto dopo la compilazione.

Alcuni dei termini più bizzarri nella lista

Alcuni dei termini nell’elenco sono diventati talmente utilizzati che molti utenti non pensano nemmeno più alla frase cui fanno riferimento. LOL (l’acronimo, non la serie su Prime Video) fa capire che state ridendo anche senza pensare a “laughing out loud”. Le FAQ stanno per “frequently asked questions”, ma ormai non serve più l’inglese per capire cosa significano. ASAP mette fretta anche a chi non sa che significa “as soon as possible”.

E anche se a tutti noi capita di non ricordarsi di tanto in tanto sigle come IMHO (“in my humble opinion” per quando vogliamo dire la nostra), FYI (“for your information” per quando spieghiamo qualcosa) o AFK (“away from keyboard” per quando rispondiamo dopo molto tempo), dal contesto possiamo spesso capire a cosa l’altra persona faccia riferimento.

internet slang guida del fbi min

Ma alcune di quelle riportate nell’elenco del FBI sono sigle tanto lunghe, complicate e bizzarramente specifiche che non possiamo che sogghignare (acronimo STLCeBSCNPCS, se la Polizia Postale italiana volesse fare una lista simile). Fra quelle migliori:

  • BTDTGTTSAWIO (been there, done that, got the T-shirt and wore it out), ossia “sono stato lì, l’ho fatto, ho preso la maglietta e lo indossata fino a consumarla”. Una versione incredibilmente complicata di BTDT
  • BTWITIAILWU (By the way, I think I am in love with you), la dichiarazione d’amore meno convinta che una tastiera può produrre
  • NAK (Nursing at keyboard), per le mamme Nerd
  • 420, che per l’FBI significa in maniera molto generale “droghe”

La guida allo slang internet merita un aggiornamento

Nell’elenco del FBI c’erano anche abbreviazioni che centrano pochissimo con lo slang internet. Come DNR, che sta per “do not resuscitate” e serve in medicina per impedire l’accanimento terapeutico. Oppure DNS, Domain Name Service, che pur essendo fondamentale per l’uso di internet non è certo un gergo per teenager su TikTok.

Inoltre ci sono errori di comprensione, come LUL che starebbe per “lame uncomfortable laugh“, più una descrizione che un acronimo (è semplicemente una derivazione di LOL per situazioni imbarazzanti). Oppure LOLOL che sta per “lots of laughing out loud”. Insomma, sembra che all’epoca l’FBI non abbia compreso che lo slang internet diventa una vera propria lingua: LOL è ormai una parole, non un acronimo, e quindi ha accrescitivi e diminutivi come un normale aggettivo.

Dopo l’enorme investimento fatto dalle forze dell’ordine americane per spostare parte della propria potenza online, siamo sicuri che gli hacker governativi di oggi abbiano molta più coscienza del linguaggio interno di chat e social. Quindi siamo certi che potrebbero compilare un nuovo elenco, probabilmente più preciso.

Ma dall’altro lato sospettiamo che lo slang internet sia talmente dinamico e mutevole con ogni nuova generazione che impara a usare una tastiera, che anche una seconda lista saprebbe farci sogghignare allo stesso modo. Quindi vorremmo vedere la seconda edizione. Magari includendo descrizioni in stile agente federale dei meme e delle GIF più usate (JJ Jameson di Spiderman che ride di gusto).

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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