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La recensione di Steelrising, quando la Rivoluzione Francese si combatte tra automi

Il periodo storico della Rivoluzione Francese ha sicuramente impressionato il mondo dell’intrattenimento vieppiù volte, tra film, musical, libri e, non meno importanti, le diverse produzioni videoludiche realizzate da team di varia grandezza e fama. Se gli scorsi anni abbiamo potuto mettere le mani su titoli quali Assassin’s Creed: Unity di Ubisoft o i meno b blasonati Banner of the Maid e We, The Revolution. Se questi videogiochi fanno parte di un recente passato della produzione settoriale, siamo ora pronti a mettere le mani su un nuovo lavoro tutto italiano, nato dal team Nacon, già all’attivo con Rims Racing. Ora è di ritorno con il nuovo titolo, Steelrising, in uscita ufficialmente l’8 settembre per PC, PlayStation5 e Xbox Series X|S. Per questa importante occasione, abbiamo potuto testare per voi la versione sulla console di casa Sony, di cui vi raccontiamo subito tutte le nostre impressioni nella nostra recensione di Steelrising.

Steelrising, storia di un cuore di ferro

La storia francese è stata brevemente rivisitata da Nacon e Spiders: in questa versione infatti, siamo nel 1789, anno della presa della Bastiglia e l’inizio della caduta della monarchia, ma le vicende sono parzialmente modificate. Luigi XVI è qui un orologiaio che ha progettato un esercito di automi per sedare l’insurrezione, un monarca potente e crudele che non desidera risparmiare nessuno e punisce violentemente i ribelli. Parigi è ora in fiamme, dove uomini, donne e bambini vengono massacrati. Questa situazione viene in parte raccontata e riassunta nella prima, breve clip, dove siamo introdotti alle paure e ai timori di Maria Antonietta, confidati a Gabrielle de Polignac. Quest’ultima rivela alla regina che le guardie del corpo a loro disposizione sono ora differenti da quelle da sempre note a loro. Tra queste spunta Aegis, un tempo una automa dedita alla danza per il piacere della Corte. Ora è però diventata una guerriera, nonché guardia del corpo di Maria Antonietta.

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Incaricata dalla regina stessa, Aegis deve farsi strada in una Parigi in cui le macchine seminano il terrore e ogni battaglia contro i nemici meccanici è una sfida alle nostre abilità. Dopo una breve, ma soddisfacente personalizzazione di Aegis, che se osservata da vicino ci ricorda in qualche tratto 2B di NieR: Automata, possiamo inoltre selezionare una delle quattro classi del personaggio. Queste vanno da Guardia del corpo, Soldatessa, Alchimista e Ballerina, ciascuna chiaramente con le sue specifiche tecniche e variabili. Cambiano infatti armi e valori di resistenza, agilità, potenza e quant’altro ci possa tornare utile in battaglia. 

Una nota importante riguarda i dettagli relativi a ciascuna classe, di cui disponiamo un variegato menu specifico con tanti dati a supporto SU come varia il comportamento di Aegis a seconda della classe che andremo a scegliere. Giocatore avvisato, mezzo salvato.

A spasso per una Parigi inedita

A seguito di questa ampia selezione, possiamo finalmente procedere con la nostra missione assegnataci da Maria Antonietta stessa. Dobbiamo fermare il re per salvare il regno, e cercare di fare chiarezza sulla scomparsa del delfino, suo figlio. Ecco dunque che riscopriamo un level design piuttosto simile al sopracitato AC Unity, così come le fonti storiche sono nuovamente state sfruttate appieno per metterci a disposizione la ville lumière prima della ville lumière. Scoprire Parigi nel XVIII secolo tramite la rielaborazione del team Spiders è stato davvero un momento di grande soddisfazione. Soprattutto per i videogiocatori appassionati di storia e amanti della cultura francese.

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Le location visitabili sono l’Hôtel des Invalides, il Castello di Saint Cloud e altri emblematici simboli della città, come il Louvre, la Cattedrale di Notre-Dame de Paris o gli Invalides. Non mancano nemmeno i vari monumenti oggi scomparsi come il Grand Chatelet, il Pont au Change o la Bastiglia. 

Tornando dunque al gameplay, abbiamo a disposizione un ampio menu in grado di restituirci parecchie informazioni utili. Tra queste, l’inventario per avere sempre sott’occhio gli strumenti posseduti, le statistiche di Aegis e altre voci ancora. Carente di informazioni è invece la mappa, non troppo precisa nel restituirci la nostra posizione. Inoltre non possiamo visualizzare sullo schermo eventuali segnalini di posizione che possano suggerirci in quale direzione muoverci per portare a termine la nostra missione.

En garde contro gli automi e i boss

I momenti di battaglia contro gli automi nemici, che hanno rimpiazzato le guardie svizzere uccise proprio dagli stessi macchinari, sono una delle principali caratteristiche di gioco. Gli scontri sono resi piuttosto complessi da una specificità di Aegis: il surriscaldamento. Qualsiasi azione compiuta porta a consumare l’autonomia dell’automa. Una volta che questa barra si è esaurita, Aegis non può più combattere, né schivare o saltare. Dunque è importante attivare il prima possibile la funzione di raffreddamento rapido. Una soluzione facile, ma non indolore: per ripristinare in questo modo la nostra autonomia, andiamo però a subire dei danni da gelo.

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Vero è che anche i nemici rischiano di trovarsi in difficoltà, nel momento in cui riusciamo a paralizzarli e ad attaccarli ulteriormente con un attacco critico. Lo ammettiamo: già i primi scontri ci hanno messo in difficoltà, per via del facile surriscaldamento di Aegis, a un livello tale per cui non è stato facilmente superabile il combattimento. Per questo motivo, abbiamo dovuto ovviare con le dovute variazioni al menu di gioco, attivando la modalità assistita per ridurre i danni subiti direttamente dal meni.

Facilmente siamo incappati nel game over, qui annunciato come “Aegis è rotta”. Di conseguenza, come ripararla? Attivando le Vestali, statue disseminate sulla mappa e in grado di diventare dei punti di controllo per poterla riparare. Non solo checkpoint, ma anche luoghi dove possiamo aumentare gli attributi in caso di essenza animica. Si tratta della ricompensa che otteniamo dopo aver sconfitto ciascun nemico, aumentare e potenziare l’equipaggiamento e ottenerlo in cambio di essenza animica. Ma attenzione: non sarà sempre possibile attivarle appena ci avviciniamo. Potremmo anche aver bisogno di portare a termine determinate richieste prima di fare uso di una vestale, per complicare un po’ le cose. 

Parigi val bene una messa (ma con qualche difetto)

Non potevamo esimerci dall’osservare pro e contro tecnici e artistici di questo titolo, per fornirvi una completa analisi di Steelrising. Come abbiamo citato poc’anzi, la colonna sonora è decisamente qualcosa di unico e davvero toccante. Riesce ad arrivare alle corde del nostro animo, quasi commuovendoci e ricreando un’atmosfera che richiama sia i toni epici, sia quelli storici che ben connotano Steelrising. Anche i fondali sono stati realizzati in maniera fedele, anche alle ricostruzioni dei monumenti e dei luoghi che non esistono più. Un ulteriore pro ad avere nella vostra libreria questo titolo.

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Accanto a questi aspetti decisamente positivi, ricordiamo però il livello eccessivamente elevato di alcuni scontri e del recupero delle energie, e del raffreddamento, di Aegis. Non senza qualche difetto tecnico. Ci sono infatti delle imperfezioni che meriterebbero una patch di risoluzione, come l’instabilità della grafica mentre si visualizza il menu in partita, ad esempio quando accediamo alle voci dell’inventario. Oppure abbiamo osservato dei momenti di glitch nella resa dei dettagli dei personaggi, oltre a qualche incertezza nei movimenti di Aegis. Tutti aspetti che sarebbe bene poter risolvere quanto prima post lancio ufficiale e che potrebbero anche inficiare l’esperienza stessa di gioco e le percezioni complessive.

La recensione di Steelrising in pillole

Nel complesso, la nostra prova in anteprima di Steelrising porta con sé parecchio entusiasmo da un punto di vista di contenuto e storia, soprattutto per la fedeltà agli elementi storici. Chiaramente in questo titolo abbiamo la variante della presenza degli automi e delle macchine, oltre al conflitto tra Maria Antonietta e Luigi XVI. Quest aspetti risultano però ben congeniali per un nuovo racconto. Ci convince il menu ricco di opzioni, ma fino a un certo punto, in quanto rischia di diventare parecchio dispersivo, in quanto vi confluiscono troppi dettagli. Da rivedere invece i difetti tecnici e artistici menzionati. Vi è infatti il rischio di abbassare il giudizio complessivo dell’esperienza ludica offertaci, la quale merita sicuramente di essere sbozzata e resa ancor più coinvolgente. Un gioco che ha come protagonista un’anima di ferro, ma che saprà scaldarvi il cuore, soprattutto quello degli appassionati di storia. Purtroppo non ci si può aspettare di avere per le mani un titolo pari livello degli AAA sopra citati, ma può regalarvi soddisfazioni se siete alla ricerca di AA (e se saprete gestire il livello di difficoltà).

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