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Stellantis produrrà semiconduttori: accordo col gigante Foxconn

Stellantis si mette al riparo dalla crisi semiconduttori: accordo col gigante Foxconn per la produzione e la vendita di chip automotive

Chi fa da sé, fa per tre. Sarà sicuramente questo il proverbio che è passato nella mente dei dirigenti Stellantis quando hanno dato il via libera alla collaborazione con Foxconn per la produzione di semiconduttori. Stellantis e Foxconn, rispettivamente uno dei Gruppi automotive più potenti al mondo e uno dei leader nella produzione di chip, uniscono le forze. L’obiettivo? Produrre e vendere semiconduttori per il mercato automotive. In questo modo, Stellantis si libera da quella dipendenza da fornitori terzi che, negli ultimi due anni, hanno messo in ginocchio non solo il Gruppo italo-francese, ma l’intera industria dell’auto. Scopriamo i dettagli di questa collaborazione, che potrebbe portare alla parola fine all’enorme crisi del mercato dei semiconduttori.

La tempesta perfetta: Covid, contrazioni del mercato e crisi dei semiconduttori

Gli ultimi due anni sono stati una vera e propria tempesta perfetta per il mondo dei motori. Tra la pandemia di Covid-19 che da due anni ha rallentato il mercato globale, l’incertezza sulle tematiche ambientali e le restrizioni a livello mondiale, la produzione di componenti ha subito un tracollo enorme, soprattutto per quanto riguarda i sempre più importanti semiconduttori. Ma cosa sono i semiconduttori? Per chi ancora non avesse ben chiaro cosa siano e cosa c’entrino nel mondo dell’automobile, con il termine generico “semiconduttori” si intendono tutte quelle componenti elettroniche che utilizzano come base, appunto, i semiconduttori.

Questi materiali speciali si utilizzano per realizzare le componenti di base dei chip, ovvero transistor, diodi, resistori e tutte le altre componenti fondamentali dell’elettronica. Il loro nome deriva dalla loro caratteristica fisica di essere appunto semiconduttori. Si comportano quindi a metà tra un buon conduttore come il rame e un materiale isolante come la gomma. I semiconduttori sono quindi alla base dei chip, che a loro volta sono i sistemi alla base di ogni oggetto elettronico. Dagli oggetti più semplici come elettrodomestici o telecomandi ai più complessi come computer, telefoni e, ovviamente, automobili, tutti si basano sui chip.

Ma come mai nel 2020 si è avuta una carenza di semiconduttori? Il motivo è alquanto semplice, ma non per questo di facile risoluzione. Intanto, è importante segnalare come ad oggi non ci sia una carenza di semiconduttori come materiali, i quali continuano ad essere disponibili in quantità normali. Con “crisi dei semiconduttori” oggi si intende la mancanza sul mercato di chip, transistor, resistori e tutto ciò che è prodotto a partire dai semiconduttori. Come potete immaginare, infatti, i chip sono dei sistemi davvero complessi da produrre.

La crisi dei semiconduttori nel mondo dell’auto

Minuscoli, con produzioni che lavorano nell’ordine dei nanometri, per produrre i chip servono fabbriche dedicate asettiche, con personale altamente specializzato e tanto, tanto tempo. Per una nuova produzione di chip infatti possono volerci mesi, anche anni. Insieme al Covid, che ha bloccato l’importazione di chip e obbligato i produttori a concentrare i chip esistenti su computer e dispositivi elettronici, abusati nell’era dello Smart working, si sono messe in mezzo anche le tensioni internazionali. Le tensioni tra USA, e i tre Paesi al vertice della produzione di semiconduttori, ovvero Cina, Taiwan e Corea del Sud, hanno portato ad una contrazione delle esportazioni di chip.

I tre Paesi producono e vendono i chip ai Paesi “amici” o per la produzione interna, mentre all’estero rimangono le briciole. Questa situazione ha portato a scoperchiare un vado di Pandora fatto di paradossi. Nel mondo della globalizzazione e della delocalizzazione, infatti, interi settori industriali si sono riscoperti completamente dipendenti dalla produzione di soli tre Paesi. In più, un altro paradosso ha affossato il mondo dell’auto. Con la maggior parte dei chip desinati all’utilizzo per elettronica di consumo, il mondo dell’auto si è riscoperto diviso in due. Da una parte troviamo i produttori cinesi, coreani e giapponesi, in grado di accedere senza fatica ai chip e quindi in grado di produrre automobili senza grandi rinunce.

Dall’altra, invece, troviamo i costruttori americani ed europei, costretti ad arrancare. A causa dell’assenza di semiconduttori sufficienti per la produzione, infatti, diverse Case si sono trovate costrette a ricorrere a rimedi estremi. Chi, come Volkswagen e non solo, da mesi mette in atto continui stop alle proprie fabbriche, riducendo tantissimo la quantità di vetture prodotte. Altri produttori, come il Gruppo Stellantis, è arrivato a produrre automobili più semplici, prive di sistemi tecnologici al momento non realizzabili. Esempio lampante sono state le ultime Peugeot 308 della generazione uscente, vendute con il quadro strumenti analogico poiché quello digitale era semplicemente non disponibile.

La soluzione di Stellantis e Foxcomm: unire le forze per produrre autonomamente semiconduttori

Da un anno a questa parte, i maggiori produttori mondiali di automobili stanno cercando di trovare una soluzione a questo enorme problema. Chi ha ancora deciso di ricorrere a stop della produzione, chi invece ha pensato di concentrare tutti i chip disponibili sulle vetture elettriche, più desiderose di questi sistemi rispetto ad una vettura tradizionale. In questo, però, si è nuovamente distinta Stellantis. Il Gruppo italo-franco-americano ha infatti annunciato una collaborazione con il colosso della produzione di semiconduttori taiwanese Foxconn. Per chi non lo sapesse, è proprio Foxconn che produce fisicamente gli iPhone per conto di Apple.

Le Case automobilistiche hanno per anni evitato di produrre da sé i chip. Costosi e lunghissimi da produrre, richiedono capacità e competenze che semplicemente le Case automobilistiche non hanno. Per questo, per decenni ci si è affidati a produttori terzi. Oggi, però, questo non è più abbastanza: con il mercato dei chip impazzito, è fondamentale essere in grado di avere accesso libero ai semiconduttori. E Stellantis ha deciso di farlo nella maniera più immediata e intuitiva: produrli autonomamente. L’accordo tra Stellantis e Foxconn prevede infatti che da una stretta partnership le due aziende diano vita ad una famiglia di semiconduttori costruiti ad hoc per le auto Stellantis e per i clienti terzi.

Perciò, con questa collaborazione con Foxconn Stellantis diventa a tutti gli effetti un produttore di chip. Il Gruppo presieduto da Carlos Tavares e John Elkann, insieme al colosso Foxconn, produrrà e venderà anche a clienti terzi semiconduttori realizzati specificatamente per il mercato automotive. “Con Foxconn, puntiamo a creare quattro famiglie di chip che copriranno più dell’80% delle nostre necessità di semiconduttori.”, ha dichiarato il CEO di Stellantis, Carlos Tavares. “Questo contribuirà a modernizzare significativamente i nostri componenti, ridurre la complessità e semplificare la catena di approvvigionamento. Questo aumenterà anche la nostra capacità di innovare più velocemente e costruire prodotti e servizi ad un ritmo rapido”.

I nuovi chip Stellantis-Foxconn alla base della nuova architettura STLA Brain

I nuovi chip prodotti da Stellantis e Foxconn saranno quindi dedicati all’utilizzo automotive. Per quanto questo possa sembrare ovvio, in realtà spesso il mondo dell’auto ha utilizzato semiconduttori sviluppati per altri settori, come quello dell’elettronica di consumo. Questa caratteristica, che da una parte ha avuto il merito di abbassare i prezzi di queste componenti, ha dall’altra il problema della competizione per la fornitura con il mondo di telefoni e PC. Un problema che, fino a 3 anni fa, era considerato minore, ma che oggi è cruciale per l’intera filiera produttiva.

Per questo, Stellantis e Foxconn si impegneranno a produrre chip in grado di ridurre la complessità dei semiconduttori attualmente utilizzati. Questo permetterà a Stellantis di avere capacità e flessibilità in materia di software, aggiornamenti e gestione dei sistemi elettronici, ormai sempre più fondamentali nel mondo automotive. La collaborazione sfrutterà il ruolo di gigante dell’automotive di Stellantis, che quindi sarà anche in grado di vendere i suoi chip a terzi, mentre sarà fondamentale il know-how di Foxconn per quanto riguarda le capacità di sviluppo, produzione e per la catena di fornitura.

Non vediamo l’ora di poter condividere questa expertise con Stellantis.”, ha affermato Young Liu, Presidente e CEO di Foxconn. “In questo modo, affronteremo insieme le criticità della catena di fornitura a lungo termine, man mano che proseguiamo con l’ampliamento nel mercato dei veicoli elettrici.”. Questa nuova collaborazione tra Stellantis e Foxconn sarà alla base del nuovo sistema STLA Brain del Gruppo italo-francese. Di cosa si tratta? In breve, l’STLA Brain sarà la nuova architettura elettronica e di software che sarà utilizzata dai prossimi modelli elettrici del Gruppo Stellantis. L’STLA Brain sarà alla base dei modelli prodotti sulle quattro piattaforme modulari STLA: Small, Medium, Large e Frame. Il sistema STLA Brain è già pronto nativamente per gli aggiornamenti OTA da remoto, e sarà una delle architetture elettroniche per auto più avanzate sul mercato.

Per vedere i primi frutti della collaborazione Stellantis-Foxconn l’appuntamento è al 2024

Questa collaborazione tra Stellantis e Foxconn è quindi una vera notizia bomba per il mondo dell’auto. In questo modo, Stellantis diventa indipendente per la produzione di chip, e lo fa appoggiandosi ad un colosso come Foxconn. Sarà sicuramente il primo di una lunga serie di annunci e decisioni importanti in tutto il mondo dell’auto, che oggi come mai prima d’ora deve assolutamente trovare il modo di diventare indipendente e forte su un componente che sarà sempre più importante in futuro.

Come detto prima, però, produrre semiconduttori non è una passeggiata: ci vogliono tempo, competenze e risorse. Per questo, i primi frutti di questa collaborazione saranno visibili solo tra poco più di due anni. Il sistema STLA Brain sarà il primo a fare uso dei sistemi Stellantis-Foxconn, e il suo debutto è atteso per il 2024. Nel frattempo, però, Stellantis ha segnato un gran colpo per la fornitura di chip a lungo termine. E chissà che questa mossa in anticipo rispetto alla concorrenza, Gruppo Volkswagen in primis, possa fare scuola, e non risulti decisiva nella lotta a primo costruttore mondiale.

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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