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Stretta sulla pirateria online, arriva l’ok della Camera: cosa cambierà

Blocco dei siti fuorilegge in 30 minuti

La pirateria online è un problema diffusissimo nel nostro Paese.

E questo nonostante interventi periodici delle forze dell’ordine, che smantellano organizzazioni oliatissime o mettono i sigilli a siti illegali. Ricordiamo ad esempio, lo scorso novembre, la chiusura di Socceron, che trasmetteva illegalmente in live streaming eventi sportivi e non solo.

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E adesso la Camera ha approvato all’unanimità (con 256 voti a favore e nessuno contrario) le nuove disposizioni contro la diffusione illecita di contenuti protetti dal diritto d’autore. Ora il testo passerà al Senato.

Le nuove norme prevedono maggiori poteri all’AGCOM (l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), nell’ambito della lotta alla trasmissione illegale di contenuti, soprattutto se in diretta.

Si tratta soprattutto di una stretta contro chi guarda gli eventi sportivi (in primis il campionato di calcio di serie A) illegalmente, tramite IPTV, acronimo di Internet Protocol Television. Ovvero un sistema che consente di guardare i canali televisivi sfruttando il protocollo TCP/IP delle connessioni Internet.

pirateria digitale

Pirateria online: cosa cambierà

Il disegno di legge prevede che l’AGOCM possa intervenire in tempi rapidissimi, anche entro mezz’ora, per ordinare ai fornitori di connessione Internet di interrompere la diffusione illecita di contenuti.

Tecnicamente, non si agirà più sugli DNS (il cui blocco sarebbe aggirabile attraverso DNS pubblici) ma sugli indirizzi IP, operazione che consente tempi più rapidi.

E quei trenta minuti non sono casuali: permetterebbero di interrompere la visione illecita di una partita di calcio prima della fine dell’incontro sportivo. Infatti, leggiamo nel testo, “nell’ipotesi di contenuti trasmessi in diretta, il provvedimento è adottato, notificato ed eseguito prima dell’inizio o, al più tardi, nel corso della diretta stessa.”

Le chiamate verso gli IP bloccati saranno dirottate all’Agcom, che con una schermata informerà del blocco della trasmissione. Dopodiché il Garante trasmetterà alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma l’elenco dei provvedimenti di disabilitazione adottati.

Le sanzioni

La legge che dovrà passare in senato prevede anche un inasprimento delle sanzioni.

Sono previste multe sino a 5.000 euro per gli utenti di eventi illegali in live streaming, mentre rischia da sei mesi a tre anni di carcere, e sino a 15.000 euro di multa, chi si occupa di trasmettere questi contenuti.

Un nuovo gruppo di lavoro

Secondo Repubblica, a coadiuvare l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in queste operazioni sarà l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza.

Per combattere la pirateria online secondo queste nuove direttive, l’AGCOM dovrebbe dotarsi di un team ex novo composto da dieci persone (un dirigente, otto funzionari e un impiegato).

I costi dovrebbero essere coperti dalle aziende che beneficeranno di questi controlli, ovvero – per intenderci – anche le società che offrono contenuti sportivi in live streaming, come Sky e Dazn.

Le dichiarazioni

La lotta alla pirateria online dovrebbe colpire anche la fruizione illegale di film.

La portata complessiva del disegno di legge la spiega il deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, che ha firmato il testo assieme alla collega Elena Maccanti, della Lega. Mollicone ha specificato che “questa legge è per i cinema, i produttori, gli autori, i musicisti, l’editoria giornalistica”.

Sulla questione è intervenuto anche Francesco Rutelli, presidente di Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e digitali). Rutelli ha detto: “La speranza è che anche il Senato dia semaforo verde a queste norme, ben concepite, con altrettanta convinzione”.

E Massimiliano Capitanio, commissario AGCOM, ha commentato: “L’Italia è il primo Paese in Europa a sfidare le mafie digitali”.

Gli italiani e la pirateria online

Sempre Capitanio ricorda che il mercato dello streaming illegale coinvolge in Italia circa 5 milioni di persone.

E costa al nostro Paese una perdita di fatturato di 1,7 miliardi di euro, oltre a una perdita di quasi 10.000 posti di lavoro.

Ma a dover essere modificata è anche, se non soprattutto, la mentalità.

Un’indagine condotta nel 2022 da Ipsos per FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) ha indagato le abitudini degli italiani nei confronti della pirateria digitale audiovisiva nel corso del 2021.

E ha palesato il fatto che ben il 43% degli italiani si affida a contenuti audiovisivi illegali. Non solo: il 41% dei pirati digitali ha fruito di contenuti illegali tramite credenziali di altri, non percependo la propria azione come illecita.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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