Gli studenti fuori sede rappresentano una specie a sé stante, dotata di un grande entusiasmo iniziale e di un forte spirito di adattamento: le condizioni migliori per poter sopravvivere in un ambiente totalmente sconosciuto.
Tuttavia, dopo aver superato alcune delle prime difficoltà come la scelta dell’alloggio o il training intensivo di mamma sul lavaggio di bianchi e colorati, il “fuori sede medio” si vede costretto ad abbandonare le riserve di cibo congelate alla ricerca di alimenti ed aria freschi, studenti autoctoni o semplicemente per ampliare la propria conoscenza del territorio.
Una nuova realtà: le prime info utili
In molti cadono preda dell’euforia iniziando un’avventura alla cieca, capace potenzialmente di portare il malcapitato studente in luoghi oscuri e senza rotta. I più attenti e saggi, al contrario, si muniranno di laptop e wifi rubato al (nuovo) vicino ed inizieranno a scandagliare la nuova città: dall’ubicazione dei supermercati alle migliori birrerie di sempre.
È possibile che tra le indicazioni di “come stirare una camicia” ci siano già punti di interesse prestabiliti dai preoccupati genitori: questi luoghi saranno proprio il punto di partenza da cui inizieranno le ricerche nel caso di una vostra eventuale scomparsa. Se volete quindi ampliare la vostra “guida turistica genitoriale” o semplicemente avete bisogno di qualche consiglio su come muovervi nella nuova città, non vi rimane che continuare a leggere.
Mappe e navigazione: migliori app
Una volta c’era lo stradario e la guida telefonica; oggi trovato quei mattoni di informazioni già belle che aggiornate e concentrate nel palmo della vostra mano. Il modo più semplice e veloce per trovare quello che vi serve è Google Maps. Questo applicativo, gratuito e preinstallato sugli smartphone di tutto il mondo, sarà il vostro miglior alleato.
Tra le funzioni più interessanti per lo studente fuori sede ricordiamo lo spostamento con mezzi pubblici: affidabile e completo nelle grandi città, un po’ meno nelle più piccole realtà. Se la grande “G” non vi è così simpatica potete sempre far affidamento sulle categorie “mappe e navigatori” di qualunque app store. Tra questa moltitudine di soluzioni tengo a segnalarvene due in particolare: “Orario Treni” e “Moovit“.
La prima, sviluppata in Italia, fornisce una semplice ed intuitiva interfaccia collegata a diversi database di compagnie ferroviarie (nazionali e regionali). Basterà inserire luogo di partenza e arriva per ottenere la lista completa delle soluzioni su rotaia con tanto di prezzo, orari ed eventuali ritardi.
Moovit è invece un’app più vicina a Google Maps ma incentrata sui mezzi pubblici. Che sia metro, treno o autobus, Moovit offre una notevole capillarità ed efficacia: solo in Italia conta decine di città servite.
Se la città in cui siete approdati non è proprio servita da nessuno dei precedenti applicativi, non vi rimane che rivolgervi alla sede comunale più vicina (fisicamente o attraverso il sito web) e chiedere indicazioni su mappe, orario ed eventuali compagnie di trasporto private. Non sentitevi a disagio, i punti informazioni sono lì apposta!
Mezzi pubblici: biglietti ed abbonamenti
Ora siete usciti di casa, avete perfettamente progettato l’itinerario e la strada per la biblioteca sembra più pericolosa del Vietnam quando vi ricordate di non aver comprato nessun tipo di biglietto. Difficilmente avrete la possibilità di acquistare titoli di viaggio una volta saliti sul mezzo, occorre quindi essere previdenti ed organizzare l’acquisto di qualche biglietto di emergenza, da tenere sempre in tasca, ed una delle spese che vi accompagnerà per i prossimi anni: l’abbonamento.
Che sia settimanale, mensile o annuale una cosa è certa: più questo titolo è a lungo termine più risparmierete. Molte società permettono la compilazione della modulistica direttamente online, altre ancora costringono l’utente ad ore di coda nei vari uffici aperti al pubblico; per questo genere di scartoffie preparatevi a perdere un sacco di tempo.
La soluzione migliore è rivolgersi agli indigeni. Questa particolare specie, a volte anch’essa piena di studenti, ha una profonda conoscenza del territorio, spesso all’insegna del risparmio, e tutti i loro consigli sono oro colato in grado di farvi risparmiare tempo e denaro. Se non avete a disposizione questa “riserva” niente paura, il sito web della società di trasporti tipico del luogo sarà sicuramente dotato del listino prezzi con le varie informazioni sui limiti (in termini di distanza e tempo) dei vari biglietti ed abbonamenti.
Ricordiamo poi che una delle abilità passive dello studente fuori sede è l’agevolazione fiscale. Che siate under 30 o under 26, gli studenti hanno, in genere, sempre qualche sconto.
photo credit: electrek.coCar sharing e mezzi alternativi per gli studenti fuori sede
Se la città non è eccessivamente vasta potete in qualche modo snobbare i mezzi pubblici ma, almeno una volta, avrete bisogno di una soluzione su ruote in grado di farvi percorrere diversi chilometri in poco tempo. In un precedente articolo di Auto for Dummies abbiamo trattato i principali servizi di car sharing in Italia: se non siete pratici di questo noleggio a breve termine questa guida fa al caso vostro.
Se le automobili non fanno per voi, esistono valide soluzioni alternative a due ruote come biciclette e monopattini; un po’ meno diffuse ma sempre in grande espansione. Alcuni di questi servizi sono erogati dalle stesse compagnie di mezzi pubblici (vedi BikeMi di ATM a Milano) altri sono invece privati.
Per quanto riguarda le biciclette possiamo trovare Mobike e Obike. Tutti e due funzionano tramite app smartphone ed i prezzi, sicuramente più competitivi dei mezzi pubblici, permettono di spostarsi agevolmente mantenendosi in forma.
Un’alternativa, secondo molti ancora più comoda, è rappresentata dai monopattini elettrici: ancora più agili e quasi sempre dotati di propulsione elettrica. Questi mezzi di trasporto stanno sperimentando un successo strabiliante e tra i principali operatori in Italia troviamo Helbiz, Lime e Bird. Unica pecca di questi servizi è il raggio entro cui possono operare i mezzi: ogni monopattino, discorso analogo per le biciclette, è dotato di GPS e l’area entro cui utilizzarlo è limitata generalmente alle zone più centrali della città.
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