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Prevenire è meglio che curare. Soprattutto sui social.

Sai come difenderti da fenomeni come il Revenge Porn quando navighi su internet?

Una foto o un video non sempre sono “soltanto una foto” o “soltanto un video”, a volte possono essere una porta su scenari pericolosi e fastidiosi. Oggi la comunicazione risente dell’iper-utilizzo dei social. Tutto è più immediato se utilizzi una foto, un video, un audio per comunicare. Ma che succede quando le foto che inviamo non restano custodite nella memoria del nostro interlocutore e vengono fatte circolare senza il nostro consenso? È quello che in questi giorni è capitato con la scoperta di numerosi canali Telegram, nei quali soggetti di dubbia moralità commentavano e facevano circolare contenuti privati, tra cui appunto foto e video, commettendo una serie di reati tra i quali l’ormai noto Revenge Porn.

Cerchiamo allora di capire insieme quali rischi corriamo e in che modo possiamo utilizzare i social senza cadere in questi spiacevoli eventi.

Partiamo dal Revenge Porn: cos’è?

Si tratta di un reato che prevede pene severe per chiunque diffonda, ceda o invii immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone interessate. Punto centrale è quindi l’utilizzo distorto che viene fatto di immagini o video privati, a sfondo sessuale, che vengono diffusi sui social network o sul web, spesso a scopi vendicativi.

Sono tantissime le persone che si sono ritrovate violate nella loro sfera intima vedendo la propria immagine diffondersi in maniera virale senza averlo mai concesso o, addirittura, dopo essere state immortalate a loro insaputa.

In Italia, fino all’agosto 2019, non esisteva alcuna legge specifica. È con l’introduzione del Codice Rosso che è stato introdotto il reato di Revenge Porn, previsto e punito dall’art. 612-ter del codice penale. Quindi non solo è un comportamento illegale, ma può portare la persona a dover scontare anche diversi anni di carcere e a pagare i danni d’immagine e psicologici alla persona di cui diffonde le immagini.

Come fare a non esserne vittime?

Prevenire è meglio che curare, recitava un detto.

All’interno delle chat Telegram che sono venute alla luce erano presenti, oltre che adulti, numerosi adolescenti. Questo perché l’utilizzo dei social compone oggi la quasi totalità della comunicazione. Gli adolescenti, soprattutto, sono completamente immersi nelle dinamiche social, dove la curiosità, l’esplorazione e la conoscenza sono portati avanti attraverso l’uso del web. In tutto questo miscuglio di informazioni spesso distorte e di condivisioni fatte di immagini, la sfera affettiva e sessuale sembra risentirne profondamente. Rendendoli, tra l’altro, prede facili di meccanismi feroci.

In quest’ottica i genitori giocano un ruolo fondamentale. Cosa possono fare?

  • Costruire un rapporto di fiducia genitori/figli: questo è importante per creare un dialogo all’interno del quale sappiano di poter trovare aiuto qualora ne avessero bisogno. Adottare un atteggiamento giudicante e punitivo, non fa altro che allontanarli, bloccando così il dialogo con loro.
  • Dare il buon esempio: i giovani emulano, soprattutto ciò che recepiscono come normalità. Se assumete un comportamento superficiale verso la tecnologia o i social non farete altro che rafforzare un’idea sbagliata
  • Guidare ad un uso consapevole e sicuro della tecnologia: dovete essere voi i primi a conoscere le trappole principali della rete. Fenomeni come il cyberbullismo, il grooming (l’adescamento di minori da parte di adulti malintenzionati), il revenge porn, il sextortion (in cui si minaccia di pubblicare materiale intimo in cambio di soldi o prestazioni sessuali).
  • Mostrare le conseguenze che possono avere certi gesti: spiegate che se un’immagine o un video finiscono in rete, se ne perde il controllo, rimbalzano all’infinito tra i vari siti e possono essere visualizzati da milioni di persone.
  • Mantenere una comunicazione aperta sulla sessualità: questo è importante sin dai primi anni dello sviluppo. Se non hanno voi come riferimento, andranno a cercare risposte ai loro interrogativi dai loro coetanei o sul web, e si metteranno in gioco senza una guida, con i tutti i rischi e i pericoli.

revenge pornCosa fare se si scopre di esserne vittima?

Abbiamo alcune armi da poter utilizzare:

  • Contattare immediatamente il social network. Se si viene a conoscenza di un post con un’immagine che ritrae qualche nostra parte intima o questa foto sta circolando senza il nostro consenso, la prima cosa da fare è contattare immediatamente l’assistenza del social network. Tutte le principali piattaforme social danno la possibilità di segnalare dei post con contenuti sessualmente espliciti e che non rispettano le regole del social network. Questo comporterà l’eliminazione dell’immagine e la sospensione dell’account di chi l’ha diffusa.
  • Denunciare l’accaduto alla Polizia Postale: anche se si è riusciti a far eliminare la foto, recarsi a denunziare è un passaggio fondamentale per proteggere altri soggetti. Alla denuncia sarà possibile allegare eventuali screenshot di post o messaggi ricevuti.
  • Chiedere a Google di rimuovere i contenuti attraverso il modulo presente sul sito
  • In ultimo, qualora le immagini siano state diffuse su più siti o social è consigliabile assumere un’agenzia specializzata. Questa si occuperà di rimuoverle da ogni sito web dove sono state pubblicate.

In qualsiasi caso, non abbiate vergogna nel chiedere aiuto. E’ la prima mossa per poter risolvere il problema.

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Roberta Catania

Da sempre grande lettrice di libri e fumetti, amante della tecnologia, del cinema e delle serie TV. Nella vita di tutti i giorni mi divido tra il Diritto, la Psicologia e la Criminologia. Personaggio preferito: Barbara Gordon - Citazione preferita "I promise loyalty. I promise secrecy and I promise courage" - Oracle

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