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Twitter ammette di aver bloccato volutamente alcuni client di terze parti

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Dopo diversi giorni di mistero, Twitter ha fatto chiarezza in merito ad alcuni malfunzionamenti lamentati da client terzi. Diversi sviluppatori avevano infatti manifestato problematiche relative al funzionamento dei propri client attraverso l’API della piattaforma.

Con un post sulla propria pagina di sviluppo Twitter ha ora spiegato di aver bloccato i client in questione in quanto questi violavano le linee guida sulle API. Il problema però è che agli stessi sviluppatori non sono state palesate le irregolarità. Non è quindi chiaro come risolvere il problema, dato che Twitter non fornisce chiarimenti su quali funzionalità sono ritenute irregolari.

I client terzi lamentano problemi su Twitter: cos’è successo

Tutto è cominciato settimana scorsa, quando alcuni sviluppatori hanno cominciato a lamentare problematiche relative al funzionamento dei propri software sulla piattaforma. Inizialmente le lamentele sono cadute nel silenzio. Ad essere interessati erano soprattutto client storici e consolidati, con molti utenti, come  Tweetbot e Twitterrific. 

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Il chiarimento è arrivato oggi con un tweet (che trovate sotto). “Twitter sta attuando le proprie politiche in merito alle API di lunga data. Ciò potrebbe comportare il mancato funzionamento di alcune app.”

Inutili sono state le risposte al tweet in questione, con un utente che ha addirittura chiesto esplicitamente: “Quali sono queste regole?”

Difatti, come accennato, nel tweet della società non vi è alcun riferimento alle violazioni specifiche. Opinione diffusa è che, siccome ad essere interessate sono client attivi da più di 15 anni su Twitter, essi abbiano sempre violato le normative in questione, solo che la piattaforma non aveva mai attuato le dovute restrizioni.

Le risposte da parte degli sviluppatori di terze parti non si sono fatte attendere. Il client Twitterrific, attivo da ben 16 anni, ha pubblicato un post sul proprio blog nel quale si legge:

 “Negli ultimi 16 anni abbiamo sempre rispettato le loro regole API, così come sono state pubblicate. Non sappiamo se queste regole sono cambiate di recente o quali potrebbero essere le modifiche apportate.”

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Nel frattempo Twitter ha cominciato a mettere all’asta oggetti di arredamento provenienti dai propri uffici di San Francisco.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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