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SEAT eScooter: la risposta spagnola per la mobilità urbana

Qualche settimana fa siamo stati al Smart City Expo World Congress di Barcellona. Un congresso, quello barcellonese, giunto alla sua nona edizione e incentrato tutto sul futuro delle città del futuro, anche in ambito di mobilità. La micromobilità infatti sta diventando punto nevralgico delle operazioni di numerose Case automobilistiche, tra cui la padrona di casa SEAT.
Il marchio spagnolo, infatti, ha scelto questa fiera per mostrare al completo la sua gamma “urbana” per la micromobilità, con il SEAT eScooter come star della kermesse.
Per dimostrare il livello di impegno della Casa di Martorell in questo progetto, siamo stati invitati da SEAT ad un incontro con il suo presidente, l’italiano Luca De Meo, che ci ha illustrato il progetto a breve e lungo termine della mobilità “made in Barcelona”.

La storia SEAT: dalle FIAT “spagnole”…

Facciamo giusto un passo indietro per ripercorrere la strada che ha portato SEAT a diventare il marchio leader nella micromobilità urbana all’interno del Gruppo Volkswagen.

SEAT (acronimo per Sociedad Española Automòviles de Turismo) è una Casa relativamente giovane.
Nacque infatti nel 1950, dopo svariati anni di tentativi da parte del governo fascista di Francisco Franco di motorizzare la Spagna, rimasta parecchio indietro rispetto agli altri Paesi europei.
Mancando un’azienda spagnola capace di cominciare da zero la motorizzazione del Paese, l’INI (l’equivalente spagnolo del nostro IRI, Istituto di Ricostruzione Industriale) scelse la FIAT come partner commerciale e tecnico.
La Casa italiana divenne proprietaria del 7% dell’azienda, che cominciò a produrre auto FIAT su licenza vicino Barcellona.

SEAT eScooter Seat 600 ver

Il modello più importante prodotto durante questa collaborazione trentennale è, senza dubbio, la SEAT 600.
La versione iberica della nostra FIAT 600, infatti, è l’equivalente della nostra 500, ovvero l’auto che ha motorizzato la Spagna, venduta in quasi 800 000 esemplari dal 1957 al 1973.

All’inizio degli anni ’80, però, il rapporto tra FIAT e SEAT si incrinò a tal punto da costringere FIAT a svincolarsi dall’azienda, che dopo un iniziale tentativo di autosostentamento tramite l’utilizzo di modelli FIAT leggermente modificati, come la Marbella, nel 1982 iniziò una collaborazione con Volkswagen.

…all’ingresso nella galassia Volkswagen

Il primo modello prodotto sotto l’egida tedesca è stato la Ibiza, progettata con la collaborazione di Porsche, prodotto dal 1984 e capostipite dei rinnovati prodotti SEAT.

SEAT eScooter Ibiza vecchia e nuova

La collaborazione è confluita nell’acquisizione da parte di Volkswagen dell’intera SEAT nel 1990.
Da quell’anno, inoltre, la collaborazione tra i due marchi è stata sempre più stretta, consentendole di rivaleggiare con avversarie molto più blasonate e radicate come Ford, Alfa Romeo e FIAT.
Dentro il Gruppo VW la Casa spagnola è, tra le cosiddette “generaliste”, la più sportiva ed emozionale, e da anni vede le proprie quote di mercato crescere.

Gli ultimi anni hanno portato moltissime novità all’azienda.
Per prima la nascita di un nuovo brand, Cupra, che va a raccogliere le SEAT più sportive ed estreme della gamma, come la Cupra Ateca.
Con l’arrivo di Luca De Meo come Presidente dell’azienda, infine, negli ultimi 2 anni la Casa iberica sta collezionando utili a ripetizione, sintomo dell’ottimo lavoro del manager italiano e degli ottimi modelli prodotti, come Ibiza, Leon e Arona.

La svolta di SEAT: non solo più costruttore automobilistico, ma fornitore di servizi!

Negli ultimi 12 mesi c’è stata una ulteriore svolta per il marchio SEAT.
La Casa di Martorell, infatti, è diventata l’azienda leader all’interno del gruppo Volkswagen per quanto riguarda l’ambito della mobilità urbana e quella dei servizi di micromobilità, sia dal punto di vista software che da quello hardware.

SEAT eScooter Seat Urban Mobility

SEAT infatti ha fondato la SEAT Urban Mobility, una sezione dove vengono studiate le nuove strategie della mobilità urbana.
La Casa di Martorell, infatti, non vuole più essere una semplice costruttrice di automobili.
Vuole infatti ricoprire un ruolo da protagonista nella fornitura di servizi per la mobilità urbana, non solo come supplier di mezzi di trasporto ma anche come fornitrice di servizi in prima persona.

L’incontro con Luca De Meo: le strategie future di mobilità in SEAT

La Casa spagnola non solo mette in campo idee e parole, ma anche mezzi e prototipi molto interessanti.
Siamo quindi stati invitati ad un incontro con l’italiano Luca De Meo, Presidente di SEAT e Cupra.
Il manager Ex-Renault e FIAT (in Alfa Romeo e Abarth) ci ha raccontato in prima persona le idee per la “sua” Casa, e la sua visione della mobilità del futuro.

“L’impegno di SEAT è quello di cambiare il proprio approccio tipicamente da Casa automobilistica e cominciare a progettare dei prodotti che hanno un unico scopo. L’approccio dell’ingegnere dell’automobile è infatti completamente diverso da quello che serve in questo momento.
Progettare un’automobile è un’opera di compromesso, per venire incontro alle esigenze del maggior numero di persone possibili. Serve, invece, un’ingegnerizzazione che punti ad una precisa necessità.”

De Meo, di fatto, pensa che il futuro della mobilità urbana siano modelli progettati con poche ma precise indicazioni.
Modelli progettati ad hoc, senza adattare all’utilizzo di sharing auto già presenti sul mercato.

SEAT eScooter SEAT MINIMO

Esempio di questo sono la SEAT Minimò, già progettata con in mente il car sharing, e il nuovo Kickscooter eXS, il monopattino elettrico creato in collaborazione con Segway.

Il mercato della mobilità condivisa è un mercato davvero complesso.
Un esempio di questo è la fusione tra Car2Go e Drivenow, con dietro due colossi come Mercedes-Benz e BMW che, se avessero avuto la possibilità di lavorare da soli, lo avrebbero certamente fatto.

“La principale differenza è che non hai persone come clienti, ma hai le città! Ogni città ha la sua specificità,  e ogni città è costruita intorno alle auto, non ai monopattini elettrici.
Per venire incontro a queste necessità abbiamo fondato la divisione Urban Mobility, che si occupa di trovare le migliori soluzioni per ogni città “cliente””.

Collaborare con i migliori per progettare nuove soluzioni insieme

De Meo ha poi analizzato una interessante questione riguardante i nuovi prodotti “city” di SEAT.
Sia il monopattino elettrico che il nuovo SEAT eScooter, infatti, non sono prodotti in toto da SEAT.
Sono entrambi infatti frutto di collaborazioni con due aziende leader nei rispettivi settori come Segway (Kickscooter eXS) e Silence (eScooter).

Seat eScooter e kickscooter eXS

“L’idea di fondo è collaborare con i leader nei rispettivi settori per imparare a fare nuovi prodotti in un nuovo modo.
Stiamo infatti imparando moltissime cose da Segway e Silence.
Queste aziende, infatti, progettano i loro mezzi in modo completamente diverso da noi.
Pensano infatti i loro prodotti con in mente un utilizzo univoco, e questo è un modo di lavorare totalmente diverso dal nostro.
L’obiettivo finale è poi mettere in campo le nostre competenze per sviluppare insieme dei prodotti non destinati al mercato privato, ma a quello business, per delle piattaforme di sharing o per altri utilizzi.”

Il futuro dell’auto privata: in alcune città sarà limitatissimo

La cosa che più mi ha colpito di De Meo, però, è la visione realistica e responsabile che ha del futuro della mobilità, sia urbana che non.

“Secondo me, nei prossimi 5 anni tutti avremo il dovere di limitare le nostre emissioni di CO₂.
Questo, però, non significa che tutti avremo auto elettriche e useremo il car sharing in ogni città mondiale.
Anzi, penso che in 20 anni per chi non abita in grandi metropoli cambierà poco o nulla.
Secondo uno studio tedesco infatti solo il 5% delle aree abitate tedesche sono adatte a stabilire una nuova piattaforma di mobilità. Non è quindi obbligatorio che in ogni città mondiale ci sia una forma di car sharing e l’auto privata sarà abolita.
Nelle aree adatte come Barcellona, Milano, Madrid e altre città, però, il car sharing sostituirà in grande parte l’auto privata.

Le nuove soluzioni di smart sharing saranno una soluzione per i giovani di muoversi pagando poco, senza sobbarcarsi i costi fissi della mobilità come bollo, assicurazioni, parcheggi e altre.
Nascerebbe così un nuovo modo di dare accessibilità alla mobilità personale, per muoversi in libertà senza costi fissi.”

In questo senso si muove il progetto della Minimò, il primo della Casa di Martorell pensato esclusivamente per l’utilizzo cittadino in condivisone.

SEAT Kickscooter eXS: nuova versione per nuove esigenze

Successivamente all’incontro con De Meo, abbiamo seguito una conferenza stampa sui nuovi prodotti SEAT per la mobilità urbana.

Il primo di cui De Meo (in veste di conduttore) ci ha parlato è il rinnovato monopattino elettrico, il SEAT Kickscooter eXS.
Il primo modello era praticamente un Segway Ninebot ES2 con poche modifiche da parte della Casa spagnola.
In questo secondo modello, però, SEAT ha partecipato in maniera molto più attiva.

Il nuovo SEAT Kickscooter eXS, infatti, ha beneficiato di un upgrade della batteria.
Questa, posta sotto la pedana poggiapiedi, è più grande di quasi il doppio rispetto alla versione precedente.
La nuova batteria lo rende più pesante della media, ma permette di raggiungere un’autonomia di circa 65 km.
Ovviamente questo non ha come obiettivo permettere di aumentare il raggio d’azione a tragitti extraurbani (rimane comunque un mezzo con velocità massima di 25 km/h), ma porta un gran vantaggio alle flotte di scooter sharing.
Grazie alla autonomia maggiorata, infatti, le compagnie di sharing avranno mezzi con il 70% di necessità in meno di caricarlo, permettendo di risparmiare tempo, soldi e logistica per la ricarica.

Infine è stato fatto un aggiornamento pensando anche a Barcellona. Il nuovo monopattino, infatti, è capace di superare pendenze del 20%, il doppio rispetto al modello precedente. Questo permette di maggiorare il campo di azione dei monopattini e raggiungere le zone come la collina del Montjuic, prima inaccessibile ai monopattini SEAT.

SEAT eScooter: la star della giornata, creato per lo sharing

Colui che però tutti aspettavano di vedere è il SEAT eScooter, la prima due ruote della Casa di Barcellona.
Per creare questo mezzo in poco tempo, però, SEAT non aveva ovviamente le capacità in casa e, come per il Kickscooter eXS, si è affidata ad una realtà già ben affermata.

Seat eScooter copertina

Il SEAT eScooter, infatti, è realizzato in collaborazione con Silence, un’azienda spagnola con sede a Barcellona.
Silence dal 2011 progetta e realizza scooter elettrici diretti a flotte aziendali e, da poco tempo, alla fiorente industria dello sharing.

La collaborazione tra le due aziende spagnole ci ha portato il SEAT eScooter.
Questo piccolo scooter elettrico è spinto da un motore da 11 kW (15 CV), andando ad equipararsi ad uno scooter 125.
La velocità massima è di 100 km/h, con un’autonomia decisamente buona, che raggiunge i 115 km in ciclo WLTP.
Questa autonomia permette di ricaricare il SEAT eScooter una volta sola a settimana, secondo l’utilizzo medio a Barcellona.

L’estetica dell’eScooter è pressochè già pronto per la serie, e riprende molti stilemi delle auto SEAT.
Sia all’anteriore che al posteriore abbiamo proiettori Full LED, con una ridondanza di elementi triangolari che vediamo anche nei più recenti modelli SEAT.
La strumentazione è digitale e piuttosto completa, e dietro lo scudo è presente anche un vano portacellulare con presa USB per la ricarica.

SEAT eScooter e Barcellona, un legame che va oltre la nazionalità

Barcellona non è stata scelta a caso come città di lancio per l’eScooter.
La capitale della Catalogna è, infatti, la città europea con la maggior densità di moto per abitante, dove ogni barcellonese perde 6 giorni all’anno imbottigliato nel traffico.
Risulta, quindi, perfetta per il proliferare di numerosi servizi già attivi di scooter e kickscooter sharing e per il lancio di nuove tecnologie.
È quindi facile immaginare che Barcellona sarà la città “pilota” dove lo scooter SEAT debutterà su strada, sia nel mondo del trasporto privato che in quello condiviso.

SEAT eScooter moto barcellona

Tornando sulla tecnica, SEAT eScooter ha le batterie removibili e caricabili in casa o in punti di ricarica pubblici, per permettere una ricarica più flessibile e adattabile alle esigenze delle diverse città.
Con il SEAT eScooter, infine, viene lanciata anche SEAT:Code, una branca della Casa di Martorell che si occupa delle programmazione di app e servizi telematici a supporto delle aziende di sharing o dei privati cittadini.
Lo scooter spagnolo è infatti dotato di una app che permette di controllarne alcuni parametri come la posizione, la carica della batteria e altri.

Quando potremo vedere il SEAT eScooter su strada?

Il SEAT eScooter è già in fase avanzata di produzione, e vedrà la luce entro la prima metà del 2020.
Il prezzo? Non è ancora stato annunciato il prezzo al pubblico, e forse non si saprà a breve.
Come detto infatti questo SEAT eScooter è pensato soprattutto per le aziende di car sharing e per le città, quindi la vendita a privati non è l’obiettivo primario di SEAT.

In questa giornata catalana SEAT ha voluto dimostrarci con i fatti la sua nuova identità.
Non solo più auto “generaliste” belle ed emozionanti da guidare: la Casa spagnola si affaccia ad una nuova realtà fatta di mobilità urbana, sostenibile e condivisa.
Le idee di Luca De Meo spesso si sono rivelate vincenti, come lo scorporo di Abarth e di Cupra, e gli ottimi risultati di vendite di SEAT non fanno altro che dargli ragione.
Sarà anche questa nuova direzione di SEAT un nuovo successo della carriera di De Meo?

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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