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Google fa entrare nel Play Store l’app di Trump, Truth Social

Dopo un ritardo di mesi per problemi con la moderazione dei contenuti

L’app lanciata dal team di Donald Trump dopo il ban da Twitter, Truth Social, arriva sul Play Store di Google. L’azienda californiana aveva bloccato per mesi l’approvazione dell’app per via di dubbi sul politiche di moderazione dei contenuti sull’app. Sembra che la discussione, iniziata ad agosto, abbia portato i suoi frutti.

Google accetta Truth Social, l’app di Trump, nel Play Store

L’app social aveva fatto il suo ingresso già lo scorso febbraio nell’App Store di Apple. Ma finora gli utenti di Android che volevano usare il social network dell’ex Presidente americano avevano dovuto usare la versione web dell’app. Google infatti era preoccupata per la presenza di commenti che incitavano alla violenza fisica nell’app.

Infatti per accedere al Play Store, Google chiede che le app con contenuti generati dagli utenti (come i social) abbiano policy precise per evitare comportamenti abusivi. Quando l’app arrivò su Android ad Agosto, non c’erano modi per far valere quelle policy.

Truth Social

Un portavoce di Google ha commentato che: “le app per essere distribuite su Google Play devono rispettare le nostre linee guida per gli sviluppatori, inclusi i requisiti di moderazione dei contenuti generati dagli utenti e la rimozione di post come quelli che incitano alla violenza”.

L’incitamento alla violenza è vietato anche su altri social, come Twitter e tutti gli altri che hanno rimosso Donald Trump dalla piattaforma dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.

Anche altre app hanno subito negli ultimi mesi lo scrutinio di Google per entrare nel Play Store, come il social Parler, anch’esso diventato di ‘moda’ dopo che molti rappresentati del Partito Repubblicano USA hanno subito dei ban da Twitter (Trump tuttavia non è su Parler). Dopo aver rimosso l’app a gennaio, solo il mese scorso Google l’ha riammessa nello store.

Sia Parler che Truth Social sono ora disponibili per le principali piattaforme mobile, con Google e Apple soddisfatte della moderazione dei contenuti. Ma resta da valutare se avranno un successo simile ad altri social network. E se faranno davvero rispettare le regole di moderazione.

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Source
Engadget

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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