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La recensione di Razer Kiyo Pro Ultra: non chiamatela “webcam”

Anche se sì, tecnicamente la Razer Kiyo Pro Ultra è una webcam.
Non una qualsiasi però. L’azienda californiana l’ha trasformata in un prodotto di altissima qualità, che non ha molto da invidiare alle fotocamere contemporanee. A bordo infatti troviamo un sensore superiore alla media e un sistema di messa a fuoco piuttosto efficiente seppur ancora imperfetta.
Il prezzo però – ve lo anticipiamo subito – è impegnativo: 349 €.

Design e costruzione

Razer Kiyo Pro Ultra spessore

Razer Kiyo Pro Ultra non è piccola, e nemmeno leggera.
I suoi 393 grammi, e uno spessore che la fa sembrare l’ottica di una mirrorless, la rendono poco adatta al trasporto e sicuramente poco discreta una volta posizionata sul vostro monitor o su un eventuale treppiede. Entrambe le soluzioni infatti sono rese possibili dalla presenza della filettatura sulla parte inferiore della base e da quella di un comodo supporto che, tra le altre cose, consente di reclinare la Kiyo e di ruotarla sul suo asse, così da trovare la posizione più adatta alle vostre esigenze.

A caratterizzarla troviamo anche una ghiera, che permette di chiudere fisicamente l’otturatore per offrirvi tutta la privacy di cui avete bisogno. In più, in confezione c’è un copriobiettivo che aggiunge un’ulteriore livello di protezione e che può tornare utile anche per riporre la webcam evitando eventuali graffi sulla lente.
Non mancano un piccolo LED frontale, che vi aiuta a capire quando la webcam è in uso, e un ingresso USB-C per connetterla al computer.
Un dettaglio importante: il cavo è USB-C/USB-A. Che significa? Che con un eventuale laptop potreste aver bisogno di un adattatore vista la prevalenza di ingressi USB-C sui portatili. Le dimensioni però la rendono più adatta ai PC Desktop, dove invece gli ingressi USB-A non mancano mai.
Non siamo quindi di fronte ad un difetto ma ad una scelta strategica ben precisa e, a nostro avviso, molto sensata.

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Razer Kiyo Pro Ultra recensione: come funziona?

Razer Kiyo Pro Ultra recensione sensore

Da dio.
Potremmo liquidare così questa domanda perché, dopo averla usata per giorni e giorni, possiamo dire con un ampio grado di certezza che è la webcam migliore che abbiamo mai avuto tra le mani.

Non sarebbe però giusto ridurre tutto a due parole. Anche perché Razer ha davvero attinto a tutto al suo know-how per dare vita a questo prodotto.

Partiamo dai numeri:

  • la risoluzione è 4K (3.840×2.160 pixel);
  • il sensore è un Sony Starvis 2 Ultra da 1/1,2 pollici con pixel da 2,9 µm;
  • l’apertura è F/1.7;
  • il campo visivo è di 82°.

Confusi?
Tutti questi numeri vogliono dire che, in primis, avete la possibilità di usare una risoluzione massima di 4K a 30 fps; potete salire a 60 fps scendendo al FullHD. Questo significa che potete optare per una maggior fluidità a discapito della risoluzione (che comunque rimane ottima e più che adatta a qualsiasi tipo di utilizzo) oppure sacrificare qualche fps per avere un maggior dettaglio.
Considerando che la maggior parte di noi sta davanti ad una webcam a parlare sappiate che 30 fps sono più che sufficienti.
Non avete bisogno di risoluzioni altissima? Potete scendere a 720p, 480p o addirittura 360p.

Razer Kiyo Pro Ultra frame
Un esempio della qualità di immagine ottenibile con Razer Kiyo Pro Ultra in un ambiente abbastanza buio

Rispetto alla concorrenza Razer Kiyo Ultra Pro cattura molta più luce.
Abbiamo fatto un piccolo esperimento, ossia spento tutte le luci del salotto e lasciato accesa solo una luce colorata sulla scrivania. Qualsiasi altra webcam avrebbe avuto difficoltà e sarebbe comparso un po’ di rumore, questa no: l’immagine era perfetta e l’effetto era quello desiderato, ossia una stanza buia ma con le luci RGB, come un veri streamer.

L’altro evidente plus è rappresentato dall’effetto bokeh, ossia da quella naturale sfocatura che separa il soggetto dallo sfondo. Il risultato è piacevolissimo e, contrariamente ad altri competitor, non viene ottenuto con artifici software.

Anche l’autofocus non è affatto male. Non è particolarmente veloce però è molto preciso e potete decidere se tenerlo automatico o usarlo manuale, se dare priorità o meno al volo e se sfruttare un tracking passivo o responsivo.

Tutto passa da Razer Synapse

Come da tradizione Razer, tutti i settaggi sono raccolti all’interno di Synapse 3, il software dell’azienda americana.

In primis potete attivare l’anteprima e vedere in tempo reale il risultato, con indicati in basso i parametri attuali. Sul lato trovate invece tre schede: Camera, Processing, Image.

Camera consente di gestire autofocus, esposizione (Auto o Manuale) e zoom; sappiate però che lo zoom, che arriva a 4x, non è disponibile selezionando la risoluzione 4K o 1440p e abilitando la Lens Distorsion Compensation, ossia la compensazione della distorsione della lente. O disabilitate la LDC oppure scendete a 1080p.

Razer Kiyo Ultra Pro in Razer synapse 3

In Processing trovate la risoluzione la qualità del file MJPEG, l’attivazione dell’HDR (con due modalità: Dark Room o Bright Room), la compensazione della distorsione e quella per la scarsa luminosità e infine la riduzione dinamica del rumore.

Il tab Image infine ha luminosità, contrasto, saturazione, bilanciamento del bianco e una serie di preset; da qui potete attivare anche l’anti-flickering – a 50 o 60 Hz -, inserire il Watermark e scegliere di ribaltare l’immagine.

In sostanza non c’è nulla che non possiate controllare tramite Razer Synapse per adattare la webcam alle vostre esigenze.

A chi è adatta?

Razer Kiyo Pro Ultra lamelle otturatore

Abbiamo usato Razer Kiyo Pro Ultra per qualche settimana e ce ne siamo innamorati.
L’abbiamo sfruttata per le live su Twitch, l’abbiamo sfruttata per le videochiamate, abbiamo provato a registrare qualche video solo con lei e il caro vecchio OBS. In tutte queste situazioni si è comportata benissimo: la qualità è molto alta, lo sfocato è molto piacevole, l’autofocus è preciso e torna utile anche per mostrare oggetti ai nostri interlocutori e il software consente di mettere mano ai parametri in maniera agevole, con una marea di spiegazioni che possono aiutare anche gli utenti meno esperti.

Dove non ci ha impressionati? Beh, sul fronte audio. Non è male ma è evidente che una webcam da 349 € va abbinata ad un microfono esterno. Anche perché se siete disposti a spendere questa cifra è perché avete bisogno di una qualità particolarmente elevata. Quella che serve agli streamer o ai content creator.

Non significa che non possiate acquistarla per le webcall con i parenti o quelle con colleghi e clienti ma siate consapevoli che, considerando anche i limiti dei software di videoconferenza, non è così che sfrutterete a pieno Razer Kiyo Pro Ultra.

La recensione di Razer Kiyo Pro Ultra: conclusioni

Vi abbiamo parzialmente spoilerato le conclusioni ma era impossibile non farlo.
Razer Kiyo Pro Ultra è un prodotto… beh, “ultra”.
È superiore alla concorrenza e alle altre webcam della famiglia Kiyo. Nasce per essere un’alternativa convincente ad una fotocamera, che però spesso richiede operazioni più macchinose e un bel treppiede per essere posizionata ed usata.
Se volete la miglior qualità possibile, il massimo che il mercato possa offrirvi, questa è la soluzione perfetta.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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