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The Caine Mutiny Court-Martial: com’è l’ultimo film di William Friedkin

The Caine Mutiny Court-Martial arriverà prossimamente su Paramount+.

«Tutti i film che ho realizzato, che ho scelto di realizzare, riguardano la linea sottile tra il bene e il male. E anche la linea sottile che esiste in ognuno di noi». Sono queste commoventi parole di William Friedkin a introdurre The Caine Mutiny Court-Martial, leggendario regista di capolavori come Festa per il compleanno del caro amico Harold, Il braccio violento della legge, L’esorcista, Il salario della paura, Cruising e Vivere e morire a Los Angeles, scomparso appena un mese fa, prima della presentazione del suo ultimo lavoro fuori concorso a Venezia 80. Parole che si adattano perfettamente a una carriera passata a insinuarsi nelle sottili crepe fra il buio e la luce, ma che sono anche un’efficace dichiarazione di intenti per The Caine Mutiny Court-Martial.

Siamo di fronte a un testo che a partire dal 1951 ha attraversato con successo diversi media. Prima il romanzo di Herman Wouk L’ammutinamento del Caine, premiato con il Pulitzer per la narrativa e successivamente adattato da Wouk nel dramma di Broadway in due atti Corte marziale per l’ammutinamento del Caine. Successivamente è stata la volta del cinema con L’ammutinamento del Caine di Edward Dmytryk, con protagonista un ottimo Humphrey Bogart, e a seguire è arrivato Robert Altman con il suo film per la TV The Caine Mutiny Court-Martial. William Friedkin, da sempre appassionato da questa storia, riprende titolo e media di destinazione dell’opera di Robert Altman (il film debutterà su Paramount+), spostando però l’azione dall’Atlantico nella Seconda Guerra Mondiale allo Stretto di Hormuz oggi, altrettanto fondamentale per gli equilibri geopolitici.

The Caine Mutiny Court-Martial: il testamento cinematografico e politico di William Friedkin in un film giudiziario che non lascia indifferenti

The Caine Mutiny Court-Martial

L’impianto televisivo è riconoscibile fin dai primi minuti dall’immagine povera di dettagli e dalla scarsità di location, che portano il regista a una sostanziale modifica rispetto al film di Edward Dmytryk. La parte che si svolge sul dragamine del titolo viene infatti espunta, dando vita a un puro procedural ambientato per la stragrande maggioranza del minutaggio all’interno delle mura di un tribunale. Qui scopriamo dunque i fatti, trasposti senza modifiche di rilievo fra i vari adattamenti.

Il Tenente della Marina americana Stephen Maryk (Jake Lacy) si trova sotto processo della corte marziale dopo aver rimosso dal comando il Capitano della nave Phillip Queeg (Kiefer Sutherland), che a suoi avviso stava mostrando chiari segnali di instabilità mentale. A difendere l’imputato c’è il Tenente Barney Greenwald (Jason Clarke), rimosso temporaneamente dal campo a causa di infortunio e alle sue prime esperienze come avvocato. La sua strategia apparentemente dimessa, volta soprattutto a puntualizzare che nessuno dei militari coinvolti ha reali competenze in ambito psichiatrico, porta allo sbigottimento del giudice Luther Blakely (Lance Reddick, anche lui al suo ultimo film) e alla presa di fiducia dell’avvocato dell’accusa Katherine Challee (Monica Raymund).

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Con il passare dei minuti e con l’avvicendamento dei vari testimoni viene però a galla la spregiudicata strategia di Greenwald, che ha però un punto di vista morale sulla vicenda decisamente sfaccettato e complesso. La sentenza porta a una verità processuale, ma lascia in eredità molti dubbi e altrettante domande.

Fra luci e ombre

The Caine Mutiny Court-Martial

Dopo aver adattato un altro memorabile dramma giudiziario come La parola ai giurati in un omonimo film televisivo del 1997, William Friedkin chiude la sua carriera con un altro adattamento, che tuttavia si adatta perfettamente alla sua complessa visione del mondo e del cinema. The Caine Mutiny Court-Martial mette infatti continuamente in difficoltà sia gli spettatori che i personaggi, lentamente imprigionati in una tela in cui i rigidi codici militari si scontrano con l’imperfezione umana e con l’abilità di alcune persone nell’infiltrarsi fra le delicate pieghe dell’animo umano per trarne vantaggio.

Kiefer Sutherland non fa rimpiangere Humphrey Bogart, e nonostante un trucco pesante tratteggia un personaggio pieno di tic e in perenne bilico fra autoritarismo e crollo psichico. Caratteristiche che ritroviamo anche nel personaggio di Jason Clarke, che sembra sempre sul punto di abbandonare il caso o di rassegnarsi alla sconfitta, salvo poi portare avanti il dibattito con pacatezza e incisività, nonostante le pressioni del solito carismatico e autorevole Lance Reddick.

In questo Codice d’onore molto più trattenuto e misurato non ci sono né vincitori né brillanti strategie processuali, ma solo avvocati e giudici che si confrontano con l’atavica fallacia dell’animo umano, scontrandosi col fatto che in determinate circostanze chi si trova dalla parte sbagliata della storia può avere la meglio dal punto di vista legale.

The Caine Mutiny Court-Martial: non esiste più codice d’onore

Come ne L’ammutinamento del Caine, le vicende di The Caine Mutiny Court-Martial non si esauriscono in tribunale, e aprono la porta a un potentissimo svelamento finale, che rimescola le carte della vicenda soprattutto dal punto di vista morale. Una coda già presente nei precedenti adattamenti, che diventa un perfetto testamento artistico e politico di William Friedkin.

Come nel già citato Codice d’onore, sia la fazione progressista che quella reazionaria avranno momenti di trionfo retorico e pesanti accuse sulle proprie spalle, determinando uno scenario in cui la linea fra il bene e il male, come sottolinea il compianto regista, è praticamente assente. Un bicchiere gettato in faccia in segno di rabbia e spregio si trasforma così nella perfetta e involontaria conclusione dea carriera di un vero e proprio maestro del cinema, che nel corso di decenni di capolavori pungenti e mai accomodanti ci ha insegnato a scorgere le ombre in mezzo alle luci, ma anche a cercare gli sprazzi di verità e bellezza dove non ci aspetteremmo di trovarli.

The Caine Mutiny Court-Martial arriverà prossimamente su Paramount+.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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