Buone notizie dal Pascale di Napoli per la lotta ai tumori. L’Istituto Nazionale Tumori – Fondazione Pascale, sta mettendo a punto due progetti molto ambiziosi e molto importanti per una diagnosi tempestiva delle metastasi e per ridurre gli effetti collaterali e le possibili tossicità delle cure.
A capo di questo importantissimo obiettivo, troviamo gli oncologi Stefania Scala e Paolo Ascierto, già direttore della Struttura Complessa di Oncologia clinica sperimentale Melanoma Immunoterapia e Terapie Innovative.
Si tratta di una notizia bellissima, se pensiamo che il cancro è uno dei mali più pericolosi del secolo.
Nan-4-Tum, una sonda per combattere i tumori
Questo progetto hi-tech, che prevede anche l’accesso ad un finanziamento europeo, ovvero il programma Eranet , ha un nome quasi robotico alla Star Wars: Nan-4-Tum.
Questo progetto vuole potenziare l’efficacia di una sonda capace di rilevale immediatamente le cellule tumorali, per una diagnosi tempestiva e sicura.
Il suo compito, quindi, è quello di marcare stretto il ricettore CXCR4, tramite il dendrimero, una struttura creata appositamente in laboratorio che amplifica l’efficacia e la sensibilità della sonda.
Tale studio, attualmente ancora in una fase di incubazione, è condotto in collaborazione con altri cinque Paesi: Francia, Repubblica Ceca, Cina, Norvegia e Spagna.
La Fondazione Pascale e Milano
Fondato nel 1933, l’Istituto Nazionale Tumori è uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese per la lotta al cancro.
Con un punteggio di 97/100, è al primo posto per il progetto lombardo “Sviluppo di nuove molecole di seconda generazione per immunoterapia oncologica”.
Questo grazie soprattutto all’impegno che da sempre il Pascale mette nelle sue ricerche oncologiche, diventando tra l’altro l’unico ente extra-lombardo fortemente voluto per questo progetto.
Cosa comporta tutto ciò? L’accesso a fondi per 4 milioni di euro, da utilizzare per la messa a punto di nuove cure antitumorali per la riduzione degli effetti collaterali e della tossicità sui pazienti.
Ricordiamo che combattere contro un tumore non è mai semplice. Se la tecnologia è al servizio di medici e pazienti, allora è giusto utilizzare gli strumenti a disposizione dei ricercatori per combattere queste malattie terribili.
L’hi-tech non serve solo per i nostri svaghi personali, ma anche per salvare vite umane, nella speranza che in un futuro non molto lontano certi tumori e tutto ciò che comportano, diventino solo un lontano ricordo.
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