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Twitter non arginerà più le fake news sul Coronavirus

Ecco la grave conseguenza dei tagli di Musk ai moderatori

Elon Musk, beato lui, ha recentemente detto che le cose su Twitter vanno benissimo.

Per dimostrarlo ha pubblicato alcuni grafici, precedentemente mostrati ai dipendenti, che indicherebbero come gli utenti del social siano in crescita. Dimenticandosi che quel numero, da solo, conta ben poco. Gli utenti più attivi, ad esempio, sono in calo: si tratta del dieci per cento dei fruitori della piattaforma, che però muove da sola il novanta per cento dei contenuti. La notizia è stata resa pubblica da Reuters il 25 ottobre scorso.

Ma i danni maggiori alla propria nuova azienda Elon Musk li sta procurando con i tagli. Certo, quelli ai super manager e ai dipendenti hanno creato un effetto boomerang, con la fuga di altri dipendenti oltre che di investitori e inserzionisti. Tuttavia Musk ha apportato un ulteriore sfoltimento dell’organico, di cui vi abbiamo parlato in un altro articolo, ma che ha fatto meno clamore.

E che però adesso, dopo la clamorosa decisione di Twitter di sospendere la moderazione delle fake news sul Coronavirus, torna prepotentemente alla ribalta.

Vediamo di cosa si tratta.

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Musk e il taglio dei moderatori

Oltre alla metà dei dipendenti (circa 3.700 persone), Elon Musk ha pensato bene – appena insediato – di lasciare a casa l’80% dei lavoratori esterni a contratto.

Peccato che una parte di loro si occupasse della moderazione dei contenuti. Casey Newton, il gestore di Platformer (che per prima ha dato la notizia), ha infatti scritto che questi tagli “dovrebbero avere un impatto significativo sulla moderazione dei contenuti e sui servizi dell’infrastruttura principale che mantengono il sito attivo e funzionante.”

E ora possiamo ben vedere fino a che punto Newton avesse ragione.

Twitter e le fake news sul Covid: stop alla rimozione

La clamorosa notizia campeggia proprio sulla pagina che sarebbe dedicata a informare gli utenti di come Twitter si stia occupando delle fake news sul Coronavirus, moderandole e fornendo solo informazioni attendibili. Grazie a questa funzione il social, leggiamo, “aiuta le persone a trovare informazioni affidabili, connettersi con gli altri e seguire ciò che sta accadendo in tempo reale”.

Eppure, proprio su quella stessa pagina troviamo anche scritto che “a partire dal 23 novembre 2022, Twitter non applicherà più le norme sulle fake news legate al Covid-19”.

Ciò significa, insomma, che un’informazione scientificamente attendibile e una panzana di stampo complottista avranno, su Twitter, pari dignità di accoglienza.

D’altronde, verrebbe da aggiungere con una battuta amara, lo ha dimostrato lo stesso proprietario della piattaforma, quanto ormai sia facile twittare bufale in libertà.

Niente moderatori? Niente moderazione

Perdonerete la tautologia del titolo del paragrafo, ma la realtà è questa. Il motivo dello stop alla moderazione delle fake news sul Covid da parte di Twitter è che… mancano i moderatori.

Voci ancora più inquietanti dicono che a gestire il delicatissimo reparto che dovrebbe occuparsi di contrastare la pedopornografia sia rimasta un’unica persona.

Per dare un’idea della mole di lavoro di cui il social dovrà fare a meno, da quando la moderazione era stata avviata (ovvero nel gennaio del 2020) sono stati contestati i tweet di quasi 12 milioni di account, e più di 11.000 sono stati sospesi. Inoltre, il team di moderatori ha rimosso poco meno di 98.000 contenuti.

Nel settembre del 2022, per prendere gli ultimi dati disponibili, sono stati sospesi 173 account e rimossi più di 600 contenuti.

La policy di Twitter, aggiungiamo, aveva anche ricevuto l’approvazione della comunità scientifica.

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Il concetto (distorto) di libertà

Alla notizia del drastico taglio dei moderatori se ne affianca un’altra in qualche modo parente. Ovvero quella per cui Elon Musk ha reintegrato circa 62.000 profili in precedenza sospesi per violazione delle norme.

Non è chiaro se tra questi ci sarà anche chi ha diffuso disinformazione sul Coronavirus.

Sembra invece piuttosto palese un certo problema di Musk nei confronti del concetto di libertà. Che, proprio in virtù di queste due mosse, secondo il nuovo proprietario equivale alla totale mancanza di filtri rispetto a ciò che chiunque senta il bisogno di esprimere.

E lo ha (ri)dimostrato poche ore fa, Musk, diffondendo tramite cinguettio una falsa notizia sulla Cnn. Accusata di aver mandato in onda il seguente messaggio: “Elon Musk potrebbe minacciare la libertà di parola su Twitter consentendo letteralmente alle persone di parlare liberamente.”

Ecco, il messaggio è falso, ed è stato prontamente smentito dal dipartimento della comunicazione della Cnn. Ma il contenuto…

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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Autore

  • Claudio Bagnasco

    Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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