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L’influencer (quasi) spedito a Bali anziché a Bari. La bufala della settimana

Disavventura (costruita) di Marco Togni

C’è una notizia, che potrebbe essere una disavventura davvero divertente (tranne che per il diretto interessato).

È di qualche giorno fa, e ha fatto non solo il giro del Web ma anche quello di autorevoli testate nazionali, tra cui Repubblica, che l’hanno proposta come autentica.

Se non che, più passano i giorni e più nuovi indizi fanno propendere per una bufala. Di certo spassosa e, per una volta tanto, architettata con una certa astuzia. Al punto da far parzialmente risollevare il credito, piuttosto mediocre, di cui godono i dispensatori di fake news, spesso rozzi sia nella qualità della trovata che nell’esecuzione.

Partiamo dunque dalla notizia controversa. E scopriamo poi perché ha tutta l’aria di essere una messinscena pubblicitaria (e sì, vi diremo anche per sponsorizzare che cosa).

Fake news

La (presunta) vittima

Vittima dell’ipotetico clamoroso errore è Marco Togni. Ovvero un influencer piuttosto noto, esperto di cultura giapponese (per far bella figura in società si può dire che il giovane sia uno iamatologo).

Togni è stato invitato come ospite al Follow Me Festival di Trani, nella giornata di sabato 29 aprile.

Una volta all’aeroporto di Tokyo, un dato ha fatto insospettire Togni. Ma lasciamo che sia lui a dirlo, citando un estratto del suo video pubblicato su TikTok.

“Qualche giorno fa chiamo il concierge della mia carta di credito e avviso che devo andare a Trani in Puglia, quindi chiedo un volo da Tokyo a Bari. Arrivo in aeroporto e noto che sul ticket c’è uno scalo a Giacarta e mi chiedo come mai. Capisco quindi che c’è stato un errore, hanno sbagliato la L con la R, e invece di mandarmi a Bari mi volevano mandare a Bali. Mi sono rifiutato di salire, ora farò una denuncia e chiederò il risarcimento.”

Il luogo comune sfruttato (non benissimo)

Dietro questa presunta disavventura, che stava per spedire Marco Togni a Bali anziché a Bari, c’è un simpatico utilizzo di un luogo comune (poi non distante dalla verità).

Ovvero il fatto che in molti Paesi orientali si ha una certa difficoltà nel pronunciare la lettera erre. Rendendola quasi identica alla elle.

Eppure, a ben vedere, già questo è un primo indizio del fatto che qualcosa non torna. Se è stato Togni a chiedere che gli fosse fatto il biglietto, da italiano immaginiamo che avrà pronunciato in modo corretto il nome della città pugliese.

L’errore, per quanto quasi incredibile, si sarebbe semmai potuto avverare se le cose fossero capitate nella direzione opposta. Se, cioè, a pronunciare la parola Bari rendendola identica a Bali fosse stato un nipponico.

La verità

Marco Togni è stato bravo ad alimentare la trovata. Ad esempio, rispondendo ai messaggi di alcuni suoi follower, l’influencer ha scritto che quella sarebbe stata “la prima e l’ultima volta che uso questi servizi di prenotazione”.

Tuttavia, Togni ha poi confessato la verità in due occasioni. Sia al quotidiano locale Tranilive che durante lo stesso festival di Trani. Dove ha detto: “Nella mia fantasia era vero, poi non so se era vero vero: secondo me era vero. Sicuramente è stato un bel video e quello è l’importante.”

Bello e impossibile

Bello e impossibile, lo scherzo. Ma, siccome ben congegnato, più difficile da smascherare rispetto alle solite fake news, mediamente di grana grossa.

Tuttavia, chiunque abbia prenotato un eventuale volo errato se ne sarebbe accorto sia dalla cifra, sia da tutti i documenti che – ad acquisto avvenuto – invadono la casella postale. Per non parlare del momento del check-in online. O del fatto che i biglietti saranno ben finiti su un device dell’influencer prima della data del volo.

Infine, Togni dice di essersi rifiutato di salire sull’aereo sbagliato. Avrebbe dunque risolto il qui pro quo nel giro di poche ore? Beh, sarebbe il primo caso da quando esistono le compagnie aeree, conoscendo i tempi di gestione dei reclami.

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Il lieto fine (e la pubblicità al Festival)

Comunque, Marco Togni è atterrato a Bari e non a Bali, e ha potuto presenziare al Follow Me Festival di Trani.

Anzi: non sappiamo se la diffusione del falso disguido sia stata approntata per il puro gusto dello sberleffo o per promuovere se stesso o il festival che lo ha invitato.

Ma di sicuro la mossa di Togni, che è stata riportata dal fior fiore delle nostre testate, ha contribuito a far parlare dell’uno e dell’altro.

Anche se l’effetto suggestione non è mai troppo. Lo si vede dal fatto che i seguaci dell’influencer hanno fatto sapere, sui social, di aver vissuto esperienze simili.

Ma noi a questo punto vogliamo le prove!

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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