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Quasi un milione di auto vendute in meno. Come potrà ripartire il mercato?

Vendita auto in crollo in Europa: -51,8%. Come rialzarsi dopo un tale tonfo?

L’auto sta attraversando il periodo più difficile della sua quasi bicentenaria storia.
Il mercato dell’auto è in fase di completo stallo, e le cause sono molte e molto complesse.
La confusione riguardo ad inquinamento ed emissioni, ad esempio, rende ardua la vendita auto.
Per un’acquirente scegliere non solo il modello adatto, ma anche il tipo di mobilità, diventa complicato, stretto tra i motori tradizionali e la svolta elettrica.
Senza dimenticare il disinteresse non solo verso il possesso di un’auto ma proprio dell’oggetto auto da parte dei più giovani.

Su un mercato auto già in difficoltà all’inizio del 2020 è poi piombata la pandemia che stiamo affrontando in questi mesi.
Tutto questo ha creato la più grande crisi nel mondo dell’auto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Le misure di lockdown infatti hanno rallentato moltissimo le vendite.
Le fabbriche si sono fermate, e l’esistenza di piccoli produttori, rivenditori e persino interi brand sono a rischio.
Adesso professionisti e Case tengono duro, tentando di resistere nel miglior modo possibile all’emergenza.
Entrambi però cominciano a pensare a come ripartire.

Vendita auto in caduta libera: -51,8% in Europa, -74,4% in Italia

Prima di tutto, analizziamo i dati diffusi dall’Acea, l’associazione dei costruttori europei, che ogni mese divulga il numero di auto vendute in Europa.
Le statistiche di marzo sono infatti disastrose.
Le immatricolazioni in Europa Occidentale a marzo 2020 si sono attestate a 853.077 automobili.
Un vero e proprio tonfo rispetto al dato di marzo 2019, che contava ben 1.771.030 immatricolazioni.
Il calo è di oltre la metà (51,8%): all’appello infatti mancano quasi un milione di auto vendute (917.953 per la precisione).

vendita auto

A causa della lentezza congenita del mercato nei mesi di gennaio e febbraio, slegati dalla questione Coronavirus, anche i dati del trimestre sono in netto ribasso. Il calo nei primi 3 mesi di quest’anno è del 26,3%, con le immatricolazioni ferme a poco più di 3 milioni di unità vendute.

La situazione di crisi nella vendita auto è per lo meno distribuita, più o meno equamente, in tutti i Paesi europei, dove si alternano situazioni difficili a vere e proprie disfatte.
Se infatti Germania e Regno Unito contengono i danni, registrando cali di rispettivamente 37,7 e 44,4%, lo stesso non si può dire di Francia, Spagna e soprattutto, Italia.

vendita auto concessionario FIAT

Se gli iberici registrano un calo di oltre il 69% e la Francia supera il 72%, l’Italia registra il poco invidiabile primato di “maglia nera” dell’Europa Occidentale.
Nel nostro Paese infatti il calo è stato il peggiore di sempre, piombando a -85,4% rispetto a marzo dell’anno scorso.
Non va meglio per FCA. Il gruppo industriale italo-americano registra un tonfo di immatricolazioni sul mercato europeo del 74,4% rispetto a 12 mesi fa, in un trend negativo che colpisce tutti (o quasi) i brand mondiali.

La risposta delle Case all’emergenza

Ovviamente, il motivo principale per questo calo vertiginoso nel mese di marzo è la comparsa del nostro “amato” Covid-19.
La pandemia che sta mettendo in difficoltà tutto il mondo ha inevitabilmente toccato uno dei settori industriali più importanti del globo.
Le misure di lockdown per evitare il contagio infatti hanno tagliato le gambe ad un settore che si basa quasi interamente sulle persone.
Dalla produzione al trasporto, dalla scelta alla vendita auto, sia nuove che usate: il contatto umano e la socializzazione è centrale nel mondo dell’auto.

vendita auto mascherine lamborghini

In quasi tutta Europa, infatti, sono stati chiusi concessionari, rivenditori, consulenti, scuole guida, uffici di pratiche auto, assicurazioni, senza ovviamente dimenticare le fabbriche.
Sono poi decine le fabbriche chiuse, soprattutto in Italia, Francia, Spagna e Regno Unito.
Quelle poche che continuano a funzionare hanno ridotto i ranghi, rispettato le norme di distanziamento sociale e, soprattutto, cambiato settore.

vendita auto ferrari valvole respiratori

Aziende come Ferrari, Lamborghini, Dallara, Jaguar e le scuderie di Formula 1 con sede in Inghilterra si sono tirate su le maniche e hanno cominciato a produrre beni di prima necessità nel campo sanitario.
Chi produce mascherine come Lamborghini, chi interi respiratori come le aziende inglesi o chi, come Dallara, è partito dalla maschera da sub di Decathlon ha creato un respiratore economico e veloce da produrre.

Gli altri problemi del mercato auto: confusione e incertezza

Se l’attuale situazione globale ha affossato il mercato, la vendita auto non era in perfetta salute neanche prima di marzo.
Analizzando infatti non solo le pure vendite (in calo o stazionarie nei primi due mesi del 2020) ma anche l’umore degli acquirenti, il leitmotiv è quello di una costante confusione.
Confusione sulle leggi anti-emissioni, sui blocchi del traffico, diversi tra una città e l’altra, sul sistema di vendita.

vendita auto restrizioni traffico Padova

Guardando solo all’Italia, è difficile capirci qualcosa.
Lo scenario si divide tra la lotta ai motori tradizionali e una spinta cieca verso la mobilità sostenibile.
Da una parte, istituzioni ed enti locali, pur di abbracciare la “svolta green”, si intestardiscono in crociate e blocchi a motori diesel fino all’Euro 6 in alcune città.

Blocchi così severi spessissimo si rivelano invece controproducenti o addirittura dannosi, e stonano rapportati ad una realtà ancora impreparata alla diffusione di auto elettriche pure tanto voluto da enti e sindaci.
Il numero insufficiente di colonnine di ricarica, i costi d’acquisto ancora troppo alti e la necessità di disporre (ad ora) di un posto auto coperto rende evidente che per la mobilità elettrica è ancora troppo presto.
Al momento, quindi, un potenziale acquirente non ha la certezza di acquistare un’auto che gli permetta di percorrere centinaia di migliaia di km senza incorrere in blocchi e sanzioni.

BMW 320d auto vendute

In questo clima, le auto a gasolio sono quelle che hanno subito il calo più pesante. Il caro vecchio diesel registra un calo del 64% rispetto all’anno scorso.
La quota di mercato, inoltre, scende al 25,4%, in netto ribasso con il 31,7% di soli 12 mesi fa.
Dietro il calo del motore a gasolio, fino a qualche anno fa promesso sposo degli automobilisti italiani, non troviamo però l’ascesa dell’elettrico.
Anzi, chi ha abbandonato il diesel si è buttato su auto a benzina, a gas o nel migliore dei casi ibride, lasciando alle EV un ruolo ancora marginale.

Se voleste approfondire la questione demonizzazione del diesel, vi lascio il video fatto da Fjona qualche settimana fa in merito.

Non vanno trascurati poi i sempre più stringenti limiti di emissioni imposti dall’Unione Europea sulle auto nuove.
Tutti i costruttori infatti devono riuscire a contenere sotto i 95 grammi di CO2  la media delle emissioni di ogni modello in gamma , tutto questo entro l’1 gennaio 2021.

Auto vendute suzuki jimny

Questo significa che le Case devono aggiornarsi in grande fretta per non incorrere in grosse multe.
Per farlo ricorrono a modificare i motori attuali, aggiungere versioni ibride ed elettriche o addirittura cancellare i modelli più inquinanti.
“Vittima” di questo nuovo tetto massimo per le emissioni è l’iconico Suzuki Jimny. Il fuoristrada giapponese infatti è stato uno delle vittime del nuovo “regime green” dell’Unione Europea.

Non dobbiamo infine dimenticare che a rende ancor più nebulosa la situazione c’è il calo di auto acquistate.
I clienti oggi preferiscono appunto optare per finanziamenti, leasing o noleggi a lungo termine.
Questo da un lato porta ad un più veloce ricambio generazionale, ma dall’altro alza inevitabilmente i prezzi di listino, che allo stato attuale scoraggiano buona parte dei clienti.

Ma… ora è possibile comprare un’auto?

In questo scenario quasi apocalittico, però, il mondo dell’auto non è rimasto fermo, anzi, si è totalmente reinventato.
Sia in Italia che all’estero, infatti, sono nate delle idee interessanti ed innovative per permettere l’acquisto di un’auto nuova o usata anche restando a casa.

La componente fisica sicuramente non si perderà con il passare del tempo.  Un’auto può essere buona sulla carta, ma per essere quella giusta bisogna sentirsela addosso.
La prova fisica degli interni e il test drive saranno insostituibili, ma per il momento dovranno per forza cambiare. Come?

La vendita auto si reinventa: showroom virtuali e video-colloqui

Il primo passo è permettere al cliente di conoscere, vedere e scrutare per bene le proprie auto dal divano di casa.
Ci sono sempre stati i configuratori, che in questo periodo diventano ancor più di attualità.

configuratore Alfa Romeo

Grazie a questi strumenti, presenti sui siti di gran parte delle Case, potete costruirvi l’auto a cui siete interessati.
Potete scegliere modello,motorizzazione, allestimento, colori, cerchi, rivestimenti ed optional. Tutto questo utilizzando il vostro telefono o tablet per curiosare sui siti delle Case.
Questo, ad esempio, è il configuratore di Alfa Romeo, ma potete trovare questo strumento sui siti di tutti i costruttori, dai più economici come Dacia a quelli da sogno come Porsche, Bentley e persino Lotus.

Alcune Case poi non si sono accontentate, ed hanno creato dei veri e propri “showroom virtuali”.
Questi che permettono di spulciare ancora più nel dettaglio l’auto a cui si è interessati, collegandosi al sito della Casa da smartphone, tablet o PC.

Gli approcci sono stati diversi. C’è chi punta sulla praticità, come Mercedes o Peugeot, che permettono una visione nel dettaglio del modello simile ad un configuratore classico.
La differenza tra questa soluzione e il classico configuratore online è la possibilità di studiare il modello a cui siete interessati, ma anche di vedere virtualmente gli esemplari presenti nel parco auto del vostro concessionario di fiducia. Seduti dal divano di casa potrete vedere motorizzazioni, colori ed optional delle auto presenti in pronta consegna e che potrete acquistare con grande velocità. Soluzione non così semplice ma davvero interessante.

C’è poi chi, come Volkswagen, che punta su una esperienza più immersiva in un vero e proprio showroom virtuale in cui poter “camminare” tra le auto della Casa di Wolfsburg.

vendita auto in concessionario

Vi manca comunque il contatto umano e l’aiuto di un consulente ufficiale?
Dove non arrivano le Case ci pensano i singoli concessionari.
Non sono pochi infatti i rivenditori ufficiali che hanno messo in piedi una vera e propria rete di consulenze online.
Basta un dispositivo connesso ad Internet, un’app di conferenze come Skype, Zoom et similia e… voillà, il consulente sarà a casa vostra.
Potrà guidarvi nella “sua” gamma verso il modello più adatto a voi, prepararvi un preventivo gratuito e persino valutare il vostro eventuale usato da permutare.
Se poi foste davvero interessati, Case e concessionari vi permettono di concludere l’acquisto tramite bonifico, e si occupano della consegna sotto casa vostra, senza dimenticare l’ormai irrinunciabile igienizzazione dell’abitacolo. Più comodo di così!

Test drive come la pizza: arriva il servizio a domicilio

I rivenditori (ufficiali e non) che hanno organizzato i servizi di consulenza online sono tantissimi in tutta Italia.
Ci sono però alcune realtà che hanno osato di più, creando una rete alternativa ancora più completa.

Authos torino

Esempio di ciò è il concessionario Authos di Torino, uno dei più grandi del Piemonte e tra i maggiori concessionari Ford d’Italia.
Questo rivenditore si è sempre distinto per soluzioni inedite ed attente ad ogni esigenza, come il noleggio a breve termine di modelli Ford e Ford Performance come Focus RS e Mustang.

In questo caso, però, ad Authos hanno fatto le cose in grande.
Oltre al quasi “classico” appuntamento online con il consulente, infatti, è stato messo in piedi un sistema di consegna, tagliandi e persino test drive a domicilio!
Sia acquisto che tagliando vengono infatti effettuati senza che il proprietario debba uscire di casa. Per quanto riguarda la consegna, il sistema è simile a quello visto prima, mentre del tagliando della vostra auto (ovviamente solo Ford) un addetto verrà a ritirare l’auto sotto casa vostra, e poi la riporterà una volta effettuati tutti i lavori.

auto vendute test drive

Per quanto riguarda il test drive, invece, l’auto che volete provare vi verrà consegnata sotto casa perfettamente igienizzata. Una volta consegnata l’auto verrà aperta da remoto e potrete godervi il vostro test drive in piena libertà, senza nessuno a fianco. Quando avrete terminato, l’auto verrà nuovamente igienizzata, presa in custodia dal personale di Authos e riportata in concessionaria.

In questo modo, potrete provare e toccare con mano l’auto a cui siete interessati senza rischi e senza spostarvi da casa. Chi avrebbe mai detto che avremmo visto cose di questo genere?

Ci sono degli incentivi all’acquisto? Servirebbero?

Le nuove organizzazioni quindi ci sono, le idee innovative anche. Ciò che servirebbe per dare una definitiva scossa al mercato sarebbero degli ingenti incentivi statali alla rottamazione, come non se ne vedono da oltre 20 anni.
Per ora non è in programma la creazione di agevolazioni all’acquisto, ma le voci in questo senso si rincorrono sempre di più.
È dal 1997 che non avviene una corposa campagna rottamazione statale per svecchiare il parco circolante.
L’Italia infatti è il Paese europeo con l’età media del parco circolante più alta, che si attesta poco sopra i 12 anni (dati ACI).

auto vendute incentivi

Spesso si è parlato in questi ultimi anni di incentivare gli acquisti in un mercato che ha visto una notevole flessione.
Non si è però mai arrivati al passo decisivo, accantonando l’idea oppure attuando il famoso Ecobonus che, però, non ha sortito gli effetti sperati.

Va da se che una misura di importanti incentivi statali per automobili nuove e meno inquinanti sia la tipica soluzione da “due piccioni con una fava“.
Da una parte, infatti, si darebbe una spinta decisa per la ripartenza di un settore fondamentale per il Paese come quello dell’auto, che senza un aiuto statale potrebbe trovarsi gravemente in difficoltà quando sarà il momento di ripartire.
Dall’altra invece si attuerebbe il tanto agognato ricambio generazionale del parco circolante, davvero troppo vetusto, inquinante e poco sicuro.

Auto vendute incentivi auto elettriche

Però attenzione: una campagna così importante di aiuti economici va ponderata in base alle reali esigenze degli acquirenti.
Questo significa non trascurare o ripudiare i motori tradizionali che abbattono notevolmente le emissioni rispetto ai modelli che vanno a sostituire.

La demonizzazione di auto benzina e soprattutto diesel non trova un senso per un Paese poliedrico come il nostro, dove la grande densità di abitanti anche nelle città più piccole rende impossibile un cambio repentino verso la mobilità elettrica.
Per i tanti per cui l’auto elettrica sarebbe una soluzione perfetta ce ne sono altrettanti per i quali l’auto tradizionale è al momento l’unica scelta possibile.
Andrebbe quindi incentivato non solo l’acquisto di automobili elettriche o ibride plug-in come succede oggi, ma anche quello di tutte le auto nuove, anche quelle tradizionali. Al massimo, si potrebbero escludere dagli incentivi le auto superinquinanti (a dire il vero ormai praticamente inesistenti).

Auto vendute prezzo

Le associazioni di settore come l’Unrae infatti chiedono incentivi non solo per auto mild hybrid o elettriche, anzi, rilanciano. La proposta degli addetti ai lavori è quella di ampliare le agevolazioni non solo alle auto nuove ecologiche e con motori tradizionali, ma anche alle auto usate Euro 6.
Di certo, questa soluzione è un po’ eccessiva, ma di certo se dovessero essere instaurate certe misure, dovranno essere importanti e molto trasversali.

In ogni caso, si tratterebbe di un provvedimento ben poco economico.
Bisogna però pensare anche al tornaconto che Case, rivenditori e persino lo Stato avrebbero mettendo in campo queste misure.
Per fare un raffronto con la già citata campagna di incentivi del 1997, in quel caso la crescita del mercato annuale fu del 38,8%. La vendita di così tante auto regalò allo Stato un ricavo netto di 1400 miliardi di lire, e garantì un incremento del PIL dello 0,4%. Questi sono numeri che, in questo momento, permetterebbero al settore di prendere una grande boccata d’aria fresca.

Come può ripartire la vendita auto

Il momento è senza dubbio difficile per tutti i settori imprenditoriali, e il mondo dell’auto non fa eccezione.
Il crollo del mercato italiano ed europeo non è di certo un buon segno, e il futuro non fa ben sperare, anzi: ci si attende un tonfo ancora più grande nei prossimi mesi.

Quello che però ritengo è che, quando questa situazione finirà, il mondo dell’auto possa ripartire alla grande.
La voglia di ricominciare delle persone, unita ai problemi alle auto più anziane, più vulnerabili al periodo di stop forzato, può creare un’occasione ghiotta per rinnovare e svecchiare il nostro parco circolante, e per reinventare l’intera filiera dell’auto italiana ed europea.

Già in queste settimane abbiamo visto l’inventiva e lo spirito di iniziativa di concessionari e rivenditori, disposti a rivoluzionare il modo di lavorare e di rapportarsi con il pubblico.
Questo spirito, unito a degli incentivi statali ponderati, utili e ben strutturati possono far ripartire con forza non solo l’auto, ma tutti gli altri settori.
Se queste belle premesse dovessero concretizzarsi, tra qualche mese potremmo vedere unmondo dell’auto totalmente rinnovato e reinventato, capace di tornare ad essere la spina dorsale del nostro Paese e dell’intera Europa.

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Autore

  • Giulio Verdiraimo

    Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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