Videogiochi indie da non perdere: i migliori giochi indipendenti di settembre

L’autunno è arrivato anche quest’anno, un momento ottimale per trascorrere un po’ più di tempo con copertina, tazza di the caldo e controller alla mano. Anche perché, come ben sapete, le novità per le vostre raccolte videoludiche sono sempre dietro l’angolo, e gli studi indie non sono da meno. Dopo i nostri consigli che avete trovato nello speciale dei migliori indie di agosto, ora è tempo di scoprire i migliori videogiochi indie del mese di settembre! Restate con noi per vedere da vicino le novità proposte dagli studi indipendenti videoludici.

5 Videogiochi Indie di Settembre

1. Stray Fawn Studio – The Wandering Village
2. Superstring – Acolyte Voice Within
3. Cat Shawl Games – Block’Em!
4. Aviary Studios e Paul Raschid – The Gallery
5. Wonderscope – Hokko Life

1. Stray Fawn Studio – The Wandering Village

Iniziamo la nostra selezione di videogiochi indie del mese di settembre con The Wandering Village, realizzato da Stray Fawn Studio. Lo studio svizzero ha lanciato questo city-builder che ingloba anche elementi essenziali e tipiche della produzione targata Studio Ghibli. Ma vediamo più da vicino che cosa abbiamo provato su PC.

Il gioco si apre con un tutorial abbastanza corposo, che ci aiuta a imparare la gestione della comunità su Onbu, una sorta di antico dinosauro ancora in vita. Rimarranno solo alcuni suggerimenti nella parte destra dello schermo fino a quando non si è pronti a seguirli, o si vorranno evitare del tutto. Come ogni gestionale che si rispetti, presenta il classico ciclo giorno-notte che però, fortunatamente, non influenza le attività nel villaggio. Tra queste, dovremo realizzare strutture necessarie non solo per la sopravvivenza degli abitanti. Potremo anche interagire con la creatura che ci ospita sul suo dorso e cercare di farle eseguire qualche comando di base.

Quest’ultima è stata una sfida di non poco conto. Più che evitare la morte di stenti, o per avvelenamento, dei nostri abitanti, è stata proprio la missione di costruzione di un rapporto di fiducia con Onbu quella più complicata. E non solo per questioni narrative, ma anche per limitazioni tecniche. Da quest’ultimo punto di vista infatti, il gioco non è perfetto, soprattutto per la gestione delle risorse e per la difficoltà di navigazione dei menu. Anche la visualizzazione di alcuni momenti del gameplay non è del tutto facilmente fruibile, così come il sistema di priorità delle attività, che non ci consente di sapere quando le attività verranno compiute. 

Abbiamo però gradito la colonna sonora e gli effetti audio delle varie attività, che ci hanno trasmesso tranquillità. La cura del comparto grafico inoltre non è eccessiva, ma rende il complesso gradevole, anche se imperfetto per via di alcuni bug. Un titolo tranquillo, ma con qualche difficoltà, che ci auguriamo venga risolta con successive patch. Ricordiamo infatti che è uscito a metà settembre, dunque gli sviluppatori potrebbero avere bisogno di qualche tempo per risolvere le varie problematiche.

2. Superstring – Acolyte Voice Within

La nostra seconda scelta per questo mese è ricaduta su Acolyte, un titolo parecchio particolare e unico nel suo genere. Si tratta di un’esperienza narrativa targata Superstring e disponibile su Steam, che ci sottopone un mistero alquanto inquietante da risolvere. Vediamo insieme i vari aspetti di questa storia interattiva.

In Acolyte abbiamo vissuto un’esperienza tanto realistica quanto interessante, per via di un gameplay tranquillo, ma al contempo misterioso. Acolyte fa della trama il suo punto forte, in quanto vestiamo i panni di un impiegato nel mondo dell’innovazione tecnologica. Fin dall’inizio vediamo da vicino la quotidianità di uno sviluppatore o tester che sia. Il nostro scopo è testare la nuova forma di intelligenza artificiale, detta Acolyte e sviluppata dall’azienda Nanomax, dove lavoriamo. 

Il gameplay ci sottopone a task da portare a termine e conversazioni con la nostra IA, il tutto visualizzato da una schermata che riproduce quella di uno smartphone. Un aspetto ancor più verosimile, ma per certi aspetti scomodo da visualizzare, è la verticalità della stessa visuale, proprio come un telefono. Le principali attività riguardano il dialogo con l’intelligenza artificiale, leggere email dei nostri colleghi e completare gli obiettivi assegnati, principalmente. 

Non manca inoltre la personalizzazione dell’aspetto fisico della IA, in grado di rendere tutto ancora più divertente e piacevole, e l’interattività, dettata da calcoli da fare o cercare online delle informazioni per progredire. Il coinvolgimento è dunque garantito, rendendosi parecchio verosimile e parlando con la IA in maniera autonoma e personalizzata. Possiamo infatti conversare tramite messaggi che realizziamo liberamente, ma solo ed esclusivamente in inglese. Non sempre le risposte saranno chiare, si potrebbe generare confusione o richiesta di ripetere quanto scritto. 

Oltre a queste peculiarità, dobbiamo occuparci di risolvere il mistero che si infittisce sopra Nanomax e che ci porterà a imbatterci in bug, messaggi in codice binario e foto non del tutto chiare. Starà a noi però scegliere se ascoltare le richieste aziendali o le indicazioni della IA, in una storia che ci è sembrata davvero interessante e che sa spiccare per originalità. 

3. Cat Shawl Games – Block’Em!

Passiamo al prossimo videogioco indie di settembre con un titolo davvero molto carino e coloratissimo. Si tratta di Block’em!, un party game in 2D molto semplice nelle meccaniche e permette ai giocatori di godere del gameplay in multiplayer locale o online, fino a quattro giocatori. Scopriamo com’è andata la nostra esperienza con il gioco sviluppato da Cat Shawl Games.

In Block’em! non c’è una storia alle spalle del gameplay. Ci è sufficiente assumere il controllo di un piccolo, bellissimo mostriciattolo dall’aspetto strano e a forma di cubo. Possiamo scegliere le sue sembianze da un assortimento di preset abbastanza vario (ma non troppo). Fatto questo, possiamo cominciare a giocare dedicandoci ai livelli. Se provati in single player, i livelli sono presentati in modo casuale con pochi e facili obiettivi da raggiungere.

Dobbiamo essere il primo cubo a raggiungere l’obiettivo, sopravvivere il più a lungo mentre la lava lentamente inghiotte lo schermo oppure mettere abbastanza blocchi. Le azioni a disposizione sono classiche e limitate: saltare, posare blocchi e anche, crudelmente, spingere i nostri amici nella lava per vincere più facilmente. Quest’ultima mossa è particolarmente efficace (e cattivissima) se si forma temporaneamente un’alleanza in un match di sopravvivenza.

Un titolo dunque molto facile e altrettanto divertente da provare in compagnia, grazie anche ai pochi controlli da imparare. Questi però vengono visualizzati solo molto brevemente nella schermata di caricamento, senza altre spiegazioni. Un’intera partita dura facilmente meno di mezz’ora, dunque è godibile e ottimale per chi cerca giochi veloci e facili.

4. Aviary Studios e Paul Raschid – The Gallery

Negli ultimi anni, il mondo dei videogiochi ha visto parecchie commistioni con il cinema e la presenza di persone reali al suo interno. Un titolo che ci ha catturato l’attenzione per la nostra selezione dei videogiochi indie di settembre è The Gallery, sviluppato dal director Paul Raschid e Aviary Studios. Vediamo insieme com’è stato vivere un

Morgan Haynes è un curatore d’arte indipendente che tiene mostre a Argyle Manor a Londra. Lottando per far quadrare i conti, Morgan è ormai allo stremo per mantenere la galleria. Una delle ultime chance è durante un fine settimana, quando la galleria presenterà un ritratto famoso che Morgan ha acquisito grazie a una relazione illecita con l’artista.

La sera prima dell’arrivo del dipinto, Morgan incontra un misterioso ritrattista nella galleria, Dorian, nome evocativo che non a caso ricorda “Il ritratto di Dorian Gray”. Dopo aver disarmato il curatore con fascino, Dorian inizia a dipingere un ritratto di Morgan. Come scende la notte, Morgan scopre che se si alza dalla sedia, una bomba esploderà. Il tempo passa, e la situazione assume sempre più tratti thriller, tra telefonate in conformità con le richieste di Dorian e Morgan che deve vedersela con demoni e problemi familiari.

Una vicenda ben scritta, narrata in un modo altrettanto originale e poco sviluppato nel live-action (FMV) game, o film interattivo che dir si voglia. Non a caso, il gioco porta con sé ben 150 percorsi narrativi diversi, che a loro volta ci conducono a 18 finali distinti, dove le nostre scelte hanno ben evidentemente un effetto importanto sullo svolgimento. Anche le linee temporali saranno due distinte, ma non vi anticipiamo nulla per evitare spoiler. Non mancano nemmeno quest secondarie, che a seconda del risultato con cui vengono portate a termine, influenzano a loro volta gli sviluppi.

Ci hanno anche convinto le due modalità di gioco disponibili, “decisioni a tempo limitato” per regalare un’esperienza più coinvolgente, e “decisioni con partita in pause” per partite di gruppo. La presenza infine di attori abbastanza rinomati, quali Anna Popplewell (Le Cronache di Nania) e George Blagden (Vikings e Versailles) hanno reso l’esperienza ancora più gustosa e interessante. Un esperimento nel complesso ben riuscito e che vi consigliamo di provare, per vivere momenti di gioco ibridi e che ben si accavallano con il mondo del cinema.

5. Wonderscope – Hokko Life

Se ne parla dal 2021, ma solo ora abbiamo messo le mani sulla versione Early Access di Hokko Life, in attesa della sua uscita ufficiale il 27 settembre. Vediamo da vicino cosa ci ha riservato questo life simulator sfornato da Wonderscope, un progetto interessante e simile a Animal Crossing, scelto tra i migliori videogiochi indie di settembre!

In Hokko Life, il nostro personaggio, che personalizziamo liberamente, si addormenta sul treno verso casa e si ritrova all’ultima fermata sulle montagne. In questo paesino con poche case, un negozio e una locanda, facciamo la prima conoscenza di gioco, il proprietario della locanda stessa che è un elefantino. Questi ci offre una camera per riposare, in attesa del prossimo treno. In questo titolo vediamo sia esseri umani, sia animali antropomorfi in un ambiente tranquillo e semplificato, oltre che purtroppo anche più lento.

In breve è questo lo scenario che ci offre Hokko Life, che offre una miriade di contenuti quality of life, tra cui il quest diary, la possibilità di crafting di più oggetti allo stesso tempo e spostare grandi costruzioni. Nonostante queste migliorie, ci sono anche differenze in negativo rispetto al titolo di successo di Nintendo, come ad esempio la mancanza della sincronizzazione con l’ora reale e la scarsità di quest e luoghi da esplorare a disposizione.

Inoltre, decidiamo di rimanere nel villaggio per abbellirlo, raccogliendo risorse per creare qualche oggetto e costruire panchine e fioriere e poco altro. Questo è il motivo per cui, al momento della nostra prova, ci sono sia poche aree, sia pochi abitanti e altrettanti obiettivi.

Se Hokko Life rientra sicuramente tra i cosiddetti cozy-games con le carte in regola per essere una valida alternativa, da PC in particolare e non da portatile, ci è sembrato un po’ troppo semplificato rispetto ad altri titoli similari. Tra ambientazioni poco dettagliate e personalizzazione del personaggio decisamente ristretta, anche il gameplay è scarno e povero di contenuti. Ci auguriamo che la versione al lancio sia più ricca e meglio definita!

Anche per questo mese, i nostri consigli dedicati ai videogiochi indie di settembre si concludono qui. Restate con noi per scoprire quali saranno i prossimi titoli da esplorare nel mondo videoludico indipendente!

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