fbpx
CulturaDentro la canzoneMusicaNewsRubriche

Dentro la Canzone: soggiorniamo all’Hotel California per cercare di capirne il significato

"This could be Heaven or this could be Hell"

Tra leggende metropolitane, misteri e l’ossessiva ricerca di un significato univoco, Hotel California degli Eagles ha tolto il sonno a più di un appassionato di musica. Il brano, contenuto nell’omonimo album uscito nel dicembre del 1976, è ancora oggi una delle canzoni più famose e riconoscibili del mondo, complici un testo ambiguo, un assolo di chitarra iconico e l’inconfondibile voce di Don Henley, tra i timbri vocali più incredibili di sempre.

Hotel California è un brano il cui testo comprende una tripla farcitura di allegorie ed immagini. Non stupisce quindi che, fin dall’uscita, siano nate interpretazioni e teorie, spesso anche bizzarre ed esoteriche, in merito al vero significato di Hotel California.

Il testo di Hotel California: un viaggio alla ricerca di sé stessi(?)

Nel desertico tramonto di un’autostrada americana, tra il vento nei capelli e un avvolgente odore di colitas (una pianta desertica che fiorisce di notte, rilasciando un pungente aroma) un viaggiatore decide di fermarsi per la notte, dato che si sente stanco e affaticato.

Avvicinatosi alla porta di un albergo, egli nota una donna, la quale lo accoglie e lo conduce in una stanza spiegandogli che si trova nell’Hotel California, un luogo amorevole e accogliente 365 giorni l’anno. Ma le sensazioni del viaggiatore sono miste. “Questo può essere il paradiso, ma può essere anche l’inferno” pensa tra sé e sé.

La donna ha delle caratteristiche ben precise. La sua mente è ossessionata dai gioielli Tiffany, possiede una Mercedes e si circonda di ragazzi, sebbene dica siano solo amici. Tutti insieme ballano. Alcuni lo fanno per ricordare i tempi passati, altri per dimenticare. Come in una sorta di sogno il viaggiatore si ritrova circondato da voci del proprio passato, che gli ribadiscono l’unicità di questo Hotel California. A cena l’uomo chiede uno specifico vino, ma gli viene risposto che “non lo hanno più dal 1969”.

Ma se è vero che quel luogo poteva essere il paradiso o l’inferno, è anche vero che il sogno può diventare incubo. Accade così che nel mezzo della notte il viaggiatore si ritrovi come imprigionato all’interno dell’hotel, con la ragazza che le dice “siamo tutti prigionieri qui”. Accenna ad un misterioso capo, che nella sua stanza tiene di notte delle feste. Una “bestia” che non può essere uccisa neanche a coltellate.

Nel tentativo di fuggire da questo tetro scenario, il viaggiatore si imbatte in un uomo, probabilmente il portiere notturno dello stabile, il quale gli dice: “calmati, noi siamo programmati per accogliere. Puoi fare il check-out quando vuoi, ma non puoi mai andartene davvero”. Ciò che accade dopo è un assolo di chitarra, uno dei più incredibili di sempre.

Alla ricerca del vero significato di Hotel California: l’ipotesi della tossicodipendenza

L’interpretazione più diffusa in merito al significato di Hotel California riguarda la dipendenza da sostanze stupefacenti. Secondo questa teoria il “profumo di colitas” si riferirebbe all’odore della marijuana, mentre la sensazione di stanchezza del viaggiatore rappresenterebbe l’effetto dell’eroina sul corpo umano. Il protagonista si rifugia quindi nelle sostanze, che “possono essere il paradiso ma anche l’inferno”.

La donna potrebbe rappresentare sia la personificazione della droga, sia una ragazza che lo ha introdotto alle sostanze, portandolo così nell’Hotel California. L’albergo diventa, in questa interpretazione, la tossicodipendenza stessa, tra visioni oniriche e immagini raccapriccianti tipiche dei trip. E poi la consapevolezza: puoi tentare di scappare quanto vuoi da questo luogo accogliente, ma non puoi uscirne davvero. Il riferimento al 1969 potrebbe essere quindi al periodo di Woodstock, quando al grido di “mettete dei fiori nei vostri cannoni” un’intera generazione abbracciava LSD, marijuana ed eroina.

L’interpretazione satanista: l’Hotel California come chiesa del demonio

Altri appassionati credono invece che la canzone contenga riferimenti a riti satanici. I sostenitori di questa teoria si riferiscono principalmente alla terza strofa, quando il viaggiatore si sveglia di notte e la canzone fa riferimento ad un “capo” (master). Egli potrebbe essere interpretato come il diavolo stesso, invocato da coloro che organizzano le “feste nella sua stanza”.

“La Bestia non può essere uccisa, non importa quante volte lo accoltelli”. In questa teoria l’Hotel California assume il significato di luogo di culto del demonio. A sostegno di questa tesi c’è un presunto riferimento al satanista Anton LaVey, che all’inizio degli anni ’70 aveva fondato a San Francisco la Chiesa di Satana, utilizzando come centro operativo proprio un hotel abbandonato. Inoltre nel 1969 LaVey pubblicò La bibbia di Satana. Ricordiamo che Hotel California fa riferimento a quell’anno, quando il viaggiatore chiede un particolare vino e gli viene risposto “non lo abbiamo più dal 1969”.

Gli Eagles non hanno mai commentato queste speculazioni.

E se Hotel California avesse un significato sentimentale?

Un’interpretazione non molto diffusa, ma sicuramente interessante, è quella che vede il brano come un viaggio sentimentale. Inizialmente il viaggiatore sente il bisogno di una relazione (“La mia testa si è appesantita e la mia vista si è offuscata, mi sono dovuto fermare per la notte”). L’uomo incontra quindi la donna e con lei si sposa, tra felicità e paura per la nuova relazione (“E pensavo tra me e me, questo potrebbe essere il paradiso o questo potrebbe essere l’inferno”).

Il matrimonio poi viene corrotto dal denaro (“La sua mente è ossessionata da Tiffany e “lei ha una Mercedes” a seguito del divorzio). Dopo la rottura, quando lui la vede con altri ragazzi, lei lo rassicura dicendo che “sono solo amici”. L’uomo si ritrova così circondato da persone che, come lui, vivono il dramma dell’amore (“qualcuno balla per ricordare, qualcun altro per dimenticare”).

Il dolore per l’amore sarebbe quindi “la Bestia” che non può essere uccisa, non importa quante coltellate gli vengano inflitte. Allo stesso modo, per quanto egli provi a scappare non può abbandonare lo stato di disperazione per un amore finito. Secondo i sostenitori di questa teoria, il titolo Hotel California deriverebbe da un dato statistico: nel 1976 la California era lo stato americano con il più elevato tasso di divorzi.

Altre teorie – alcune decisamente bizzarre – suggeriscono che l’Hotel California si riferisca ad un’ospedale psichiatrico, a una locanda gestita da cannibali o alla villa dell’esoterista Aleister Crowley in Scozia. Secondo alcuni invece la canzone farebbe riferimento alla Playboy Mansion.

Cosa ne pensano gli stessi Eagles?

Abbiamo quindi visto che il testo di Hotel California lascia spazio a molteplici interpretazioni, senza fornirci una spiegazione chiara. Gli stessi Eagles, nel corso degli anni, hanno spiegato che il brano è volutamente aperto a diverse ipotesi. Don Henley – batterista e cantante degli Eagles, nonchè autore di Hotel California – ai microfoni del Daily Mail di Londra il 9 novembre 2007 ha dichiarato:

“Alcune delle interpretazioni più pazze di quella canzone sono state sorprendenti. Si, Hotel California parla degli eccessi della cultura americana e di alcune ragazze che conoscevamo, ma la canzone tratta anche il difficile equilibrio tra arte e commercio”.

In un’intervista a Songfacts, il chitarrista Don Felder, ha spiegato: “Mentre guidi a Los Angeles di notte, puoi vedere il bagliore dell’energia e delle luci di Hollywood fin dal deserto. Tutte queste immagini iniziano a bombardarti di propaganda e pubblicità. In altre parole le star del cinema, le stelle di Hollywood Boulevard, le spiagge, i bikini, le palme alberi, tutte quelle immagini che vedi e a cui le persone pensano quando pensano alla California iniziano a scorrere nella tua mente. Hotel California era questo: la nostra interpretazione della vita mondana di Los Angeles”.

Il chitarrista Glenn Frey ha inoltre affermato che “il successo della canzone deriva proprio dal pubblico che crea storie basate sull’interpretazione del testo”.

Com’è nata e com’è stata registrata la canzone

Nell’autobiografia Heaven and Hell: My Life in The Eagles, Don Felder racconta di aver composto la canzone in una casa che affacciava sulla spiaggia di Malibu, tra il ‘74 e il ‘75. Nel libro si legge:

“Mi sono seduto in soggiorno, con tutte le porte spalancate in una spettacolare giornata di luglio. Avevo questa 12 corde acustica e ho iniziato a suonare. Ad un tratto sono usciti fuori gli accordi di Hotel California”.

Offerta

Don Felder ha poi registrato la sequenza di accordi su un registratore TEAC a 4 piste, e ha dato una copia delle cassette ai suoi compagni di band. “Henley mi chiamò per dirmi che gli piaceva molto il bolero messicano, la canzone reggae messicana – ha spiegato Felder –  sapevo esattamente quale brano intendeva. Henley ha poi scritto un ottimo testo per la canzone”. Inizialmente il brano impegnò non poco gli Eagles, in quanto non riuscivano a trovare una tonalità adatta alla voce di Don Henley. La band riuscì tuttavia a strutturare la canzone in Si minore, pronta a registrare il brano.

Durante le sessioni di registrazione Don Felder improvvisò molte parti di chitarra, soprattutto nel finale.  Henley però continuava a ribadire che voleva che suonasse come sul demo che il chitarrista aveva registrato nella casa di Malibù. Secondo la leggenda Felder dovette chiamare sua moglie e chiederle di fargli sentire al telefono la demo, perchè non ricordava la parte in questione (era passato più di un anno).

Opinione diffusa è che Don Felder venne ispirato dal brano We Used to Know dei Jethro Tull. Le due band erano infatti state in tour insieme, e la progressione armonica dei due brani è pressoché identica. In un’intervista a Radio BBC, Ian Anderson (frontman dei Jethro Tull) ha scherzato dicendo di stare ancora aspettando le royalties per Hotel California. In un’altra intervista per Songfacts, Anderson ha spiegato:

“È difficile trovare una sequenza di accordi che non sia stata utilizzata da nessuno. Non mi son mai sentito plagiato o qualcosa del genere, anche se a volte, scherzando, mi diverto a dire che Hotel California è un omaggio alla mia musica”.

Don Felder era inizialmente contrario a far uscire Hotel California come singolo, date le sue caratteristiche. Il formato AM dell’epoca prediligeva infatti i brani dalla durata di 3 minuti/3 minuti e 30, facilmente inquadrabile (dance, rock o ballad), e con un intro di massimo 30 secondi. Hotel California durava invece oltre 6 minuti e mezzo, con un’intro di un minuto, e la commistione di diverse forme musicali. Don Henley però decise di insistere. E dovremmo tutti ringraziare Don Henley per questo.

Hotel California: easter eggs, omaggi e riferimenti presenti nel testo

Nel testo ci sono diversi ester eggs, spesso piazzati in modo scherzoso. La frase “steely knife” è infatti un riferimento alla band Steely Dan, con la quale gli Eagles condividevano il manager (Irving Azoff) L’anno prima gli Steely Dan, nel brano Everything You Did, cantavano “Alza il volume degli Eagles, i vicini stanno ascoltando”.

Durante l’ascolto è facile credere che Don Henley canti “she got Mercedes Benz”. In realtà sui testi originali la frase riportata è “Mercedes bends”. Quando i primi possessori dell’LP lessero il testo pensarono ad un errore di battitura di coloro che avevano trascritto le liriche. In realtà l’assonanza è un voluto gioco di parole.

Quando il testo recita “I was running for the door” (“stavo correndo per scappare attraverso la porta”) si sentono due colpi di tom della batteria, come a simboleggiare una bussata di porta. Nella versione Hell Freezes Over – per approfondire leggi il paragrafo successivo – i due colpi sono suonati da percussioni, con Don Henley che sottolinea il gesto mimando una bussata di porta con la mano.

Il riferimento allo “spirito del 1969” potrebbe essere un chiaro ammiccamento all’annata di Woodstock, anno simbolo di una generazione intera: quella della Summer of Love.

Hotel California Eagles album

L’hotel sulla copertina dell’album è il Beverly Hills Hotel, noto come Pink Palace, albergo frequentato da numerose star di Hollywood. La foto è stata scattata dai fotografi David Alexander e John Kosh. Per scattare la foto al tramonto da sopra gli alberi, i due si sono saliti in un cherry picker a circa 20 metri di altezza sulla Sunset Boulevard. 

L’inferno si ghiaccia: la versione acustica di Hotel California

A seguito del rocambolesco scioglimento della band, negli anni ‘80, numerosi fan richiesero a gran voce una reunion. Per mettere fine alle incessanti richieste, un Don Henley particolarmente lapidario disse “ci riuniremo quando l’inferno diventerà di ghiaccio”, paventando l’impossibilità di una reunion.

Nel 1994 arriva però il giorno atteso dai fan. Il gruppo torna insieme e per l’occasione registra un album live chiamato Hell Freezes Over (che tradotto vuol dire proprio “l’inferno diventa di ghiaccio”). Nella tracklist c’è anche una versione acustica di Hotel California, con uno spettacolare intro inedito.

Nell’introduzione avevamo già accennato all’incredibile personalità vocale di Don Henley, che in questa versione supera sé stesso, regalandoci una performance vocale disarmante. Al minuto 05:13 del video potete invece ammirare il “gesto della bussata” accennato nel paragrafo precedente. Nulla è mai lasciato al caso quando si parla della musica degli Eagles.

La versione da Hell Freezes Over ha poi ricevuto una nomination ai Grammy Awards 1996 per la categoria Migliore performance rock di un duo o di un gruppo con voce. Peraltro la medesima categoria venne introdotta per la prima volta nel 1980, e a vincere quell’anno furono proprio gli Eagles con Heartache Tonight.

L’eredità culturale di Hotel California

Hotel California, con il suo significato ambiguo e la sua raffinatezza compositiva, non ha bisogno certo di premi per essere riconosciuta una delle canzoni più belle mai scritte.

Nonostante ciò il brano di premi ne ha collezionati un bel po’, a partire dal Grammy Awards 1977 per il Miglior Disco. Tuttavia gli Eagles non si presentarono alla cerimonia di premiazione, in quanto Don Henley era contrario ai “concorsi”. La band aveva inoltre appena accolto Timothy B. Schmit nella formazione, ed era quindi impegnata a provare con il nuovo membro. Schmit rivelò che il gruppo seguì la cerimonia di premiazione in TV dalla sala prove.

L’album Hotel California è al 37° posto nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi secondo Rolling Stone. Inoltre secondo un sondaggio rivolto ai propri lettori dalla rivista Guitar World, l’assolo di chitarra di Hotel California è saldo alla posizione 8 dei 100 migliori assoli di sempre.

Oltre ai premi, il brano è incluso in innumerevoli film e serie tv, da XFiles a I Soprano. Hotel California è apparsa anche nel primo episodio della serie TV American Horror Story: Hotel, che parla di un hotel infestato e terrificante gestito da Lady Gaga. Nello specifico l’episodio, in molti modi, è una rappresentazione visiva della canzone e si conclude con un uomo che si trasferisce in hotel sotto costrizione. L’episodio termina, con la scritta: “Puoi controllare ogni volta che vuoi, ma non puoi mai andartene”.

Testimoniando in merito alla presunta influenza russa sugli affari americani davanti alla commissione giudiziaria del Senato (il 27 luglio 2017), l’uomo d’affari William Browder ha citato la canzone, dicendo: “Non esiste un ex ufficiale dell’intelligence in Russia. È come l’Hotel California. Puoi dare un’occhiata ogni volta che vuoi, ma non andartene mai”.

Infine segnaliamo che a Chicago, all’epoca della massima popolarità della canzone, molte persone iniziarono a riferirsi alla prigione della contea di Cook come “Hotel California”, perché si trova in California Street.

Tutti e sette i membri passati e presenti degli Eagles si sono esibiti in una versione live di Hotel California nel 1998, anno della loro introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame.

Hotel California
  • Hotel California
  • New Kid In Town
  • Life In The Fast Lane

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button