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18app: usavano bonus cultura per videogiochi e smartphone. Accusati di truffa per 1 milione di euro

2503 studenti di 14 regioni italiane accusati di aver usato il bonus cultura di 500 euro in maniera del tutto illecita

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18app : usavano il bonus cultura di 500 euro per acquistare videogiochi e smartphone. L’indagine partita dalla guardia di finanzia di Jesi ha permesso alle forze dell’ordine di rintracciare 2503 studenti, residenti in 14 regioni italiane. Il motivo? Le forze dell’ordine li hanno accusati di aver usato il bonus cultura di 500 euro per l’acquistando di videogiochi e smartphone, contravvenendo così alle regole imposte dal ministero

18app: bonus cultura utilizzato in modo illecito

Da un’indagine della guardia di Finanza di Jesi – durata circa otto mesi – si evince che la “macchina” fosse ben oliata. Una società di Jesi – attiva nel settore del commercio al dettaglio di apparecchiature elettroniche vendute online e offline – è riuscita ad aggirare la normativa consentendo ai beneficiari dei 500 € del bonus coltura di acquistare videogiochi e smartphone. 

Cosa c’è di strano in tutto questo? Il bonus cultura può essere utilizzato solo per alcune specifiche categorie “merceologiche” sia in negozi fisici che online. 

18app: cosa si puo comprare con il bonus cultura di 500 euro

Per chi non lo sapesse, 18app – il bonus cultura id 500 euro – puo essere speso dai 18enni solo per:

  • Cinema
  • Concerti
  • Eventu Culturali
  • Libri
  • Musei, Monumenti e parchi naturali e Aree Archologiche
  • Teatro e Danza
  • Formazione 
  • Musica Registrata

Tra queste categorie come potete ben immaginare non compaiono i videogiochi (per quanto divertenti e spesso anche educativi) o smartphone.  

Frode per 1 milione di euro

L’ammontare totale della frode è di quasi 1 milione di euro. I finanzieri, inoltre, hanno richiesto e ottenuto un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla definitiva confisca dei proventi del reato, per un totale di circa 800.000 euro. I legali rappresentati delle società sono stati denunciati alla Procura di Ancona per il reato di indebita percezione di contributi erogati a soggetti privati ai danni dello Stato, il quale prevede la pena della reclusione sino a tre anni. Nei loro confronti sono state pure contestate sanzioni amministrative per un ammontare di oltre 500.000 euro

Che ne sarà dei 2500 studenti “complici”?

E i 2.503 ragazzi diciottenni “complici” di tutto questo? Dovranno ovviamente pagare anche loro. Dal momento che si sono resi partecipi della frode, stando a quanto sancito dal secondo comma dell’articolo 316 del codice penale dovranno pagare una sanzione pari al triplo dell’importo usufruito indebitamente, con la possibilità di rateizzarla in trenta pagamenti mensili

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Fjona Cakalli

Amo la tecnologia, adoro guidare auto/camion/trattori, non lasciatemi senza videogiochi e libri. Volete rendermi felice? Mandatemi del cibo :)

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