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La recensione di ASUS ZenBeam L2: un ottimo proiettore ma…

ASUS ZenBeam L2 è un proiettore portatile.
E qualcuno penserà “va beh, ma chi li usa dai“. In fondo una TV di grandi dimensioni si vede meglio, non ha problemi di autonomia, non ha bisogno di una parete su cui proiettare, su un supporto per posizionarlo nel posto giusto… Insomma, non sembra il tipo di dispositivo che la gente vuole.
E invece…
I proiettori portatili sono una delle categorie di prodotto più interessanti degli ultimi anni: sono (appunto) portatili – e quindi usabili ovunque -, permettono di avere immagini di grandi dimensioni a costi decisamente più accessibili, includono spesso un sistema operativo che li eguaglia ad una smart tv e in più hanno ingressi che consentono di collegare elementi esterni.
Insomma, hanno un senso e la gente li cerca, e li compra.

Abbiamo quindi approcciato ZenBeam L2 con questa consapevolezza e un sacco di curiosità visto che fino ad ora la nostra esperienza con i proiettori di ASUS è sempre stata positiva.
Il nuovo arrivato non è da meno. Anzi, a dire il vero è il migliore proiettore portatile ASUS provato fino ad ora.
Proviamo a spiegarvi perché in questa recensione.

La recensione di ASUS ZenBeam L2

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Prima di tutto però vogliamo infrangere i vostri sogni.
O meglio, vogliamo anticiparvi che non è un proiettore super low-cost. Il prezzo è di 735 € ma in cambio avrete davvero una buona qualità visiva. Non è privo di difetti – lo scoprirete leggendo – ma con un paio di accortezze potrete davvero divertirvi.

Un proiettore, tre pezzi

All’interno della confezione troverete:

  • il proiettore;
  • un Box Android TV;
  • il telecomando;
  • l’alimentatore (composto da due elementi);
  • la custodia per il trasporto.

Due di questi elementi ci hanno piacevolmente sorpreso.
La prima è la custodia, pensata per contenere tutto quanto, così potete davvero spostarlo da una casa all’altra, da un posto all’altro senza alcuna difficoltà.
Il secondo è il telecomando, che vi consente di gestire tutto a distanza e include anche due tasti dedicati a YouTube e Netflix. C’è persino un pulsante dedicato ai comandi vocali ma, ahimé, durante la nostra prova non siamo riusciti ad utilizzarlo perché richiede l’appaiamento tramite Bluetooth con il proiettore, procedura che non siamo mai riusciti a completare nonostante gli innumerevoli tentativi.

ASUS ZenBeam L2 recensione telecomando compressed

Questo ci proietta – è proprio il caso dirlo – verso i primi difetti di ASUS ZenBeam L2.
Abbiamo provato a risolvere il problema del telecomando ricercando un aggiornamento firmware.
Come avreste fatto voi?
Beh, probabilmente sareste andati nelle impostazioni, avreste cercato la voce apposita e poi avreste dato l’ok al download e all’installazione.
Noi abbiamo fatto lo stesso, scoprendo nostro malgrado che non è la procedura prevista. Dovete invece andare sul sito di ASUS; cercare la pagina di supporto del prodotto, scaricare il firmware aggiornato, metterlo su una chiavetta USB e collegarla al proiettore. Solo a quel punto potreste effettuare l’update.
Ed è un vero peccato visto che da uno strumento portatile ci saremmo aspettati questo, la portabilità. Che non significa solo funzionare ovunque ma anche essere indipendenti da altri device, soprattutto se questi device sono computer e flash drive.

ASUS ZenBeam L2 con box android tv compressed

L’altra cosa che ci ha fatto storcere il naso è la scelta di avere un box con Android TV separato. Sia chiaro, la procedura per unirli è semplicissima – si tratta di alzare un coperchio e connettere il box – ma ci sfugge il motivo per cui non potesse essere un tutt’uno, o eventualmente già preinstallato.

Infine abbiamo l’alimentatore che è abbastanza ingombrante, non dissimile da quelli dei notebook. Un unico blocco da collegare al muro avrebbe ridotto l’ingombro ma, di contro, avremmo probabilmente avuto un cavo più corto, contro gli oltre 2 metri attuali.

Ok, ma com’è fatto?

ASUS ZenBeam L2 recensione obiettivo compressed

Abbiamo evidenziato questi piccoli difetti perché è giusto segnalarvi tutto e questo tutto include anche i tanti aspetti positivi di questo ASUS ZenBeam L2.
Sul fronte estetico e costruttivo infatti si difende benissimo. Abbiamo un corpo quasi cilindrico estremamente solido e ben rifinito, con una sensazione che al tatto è decisamente premium. Non avrete ma l’impressione di avere qualcosa di economico e poco duraturo tra le mani.

ASUS ZenBeam L2 stand compressed

Sulla parte frontale abbiamo un obiettivo a ottica corta che proietta un’immagine di 40 pollici ad un metro di distanza per arrivare fino a 120 pollici a tre metri di distanza. Sulla parte superiore abbiamo, da sinistra a destra, il tasto per selezionare l’ingresso, quello per la modalità batteria (Alto, Medio, Basso e Modalità Utente), il pulsante indietro e un joystick per muoversi nel menù; trovate anche un adesivo che vi mostra come rimuovere il coperchio e installare il box, con tanto di QR code per accedere al tutorial.
Dietro abbiamo invece il tasto di accensione e, in basso, gli ingressi: USB-C per la ricarica, USB-A, un altro USB-C, l’HDMI e il jack per le cuffie. Internamente poi ci sono Wi-Fi, Bluetooth e Chromecast, e questo completa un parco connessioni piuttosto completo.
C’è giusto un piccolo – e sempre inspiegabile – diffetto: la stessa chiavetta USB-A con cui abbiamo effettuato l’aggiornamento a quanto pare non può essere usata per leggere gli .mp4 già in nostro possesso. Beh, lei e le altre che abbiamo provato. Insomma, sembra che la porta USB-A sia deputata al mero update.

ASUS ZenBeam L2 recensione ingressi compressed

Comodissima infine la elegantissima maniglia per il trasporto mentre nella parte inferiore abbiamo un altrettanto utile stand per angolare un po’ il proiettore e il foro per posizionarlo su un treppiede.

Asus ZenBeam L2 recensione: come funziona?

ASUS ZenBeam L2 con Android TV compressed

La presenza di Google TV vi semplifica parecchio la vita. Di base infatti avrete una schermata, legata al vostro Google account, che include un po’ di suggerimenti su cosa vedere, le app con i servizi in streaming più famosi, l’accesso a YouTube e persino la possibilità di installare i giochi dal Play Store.

Potete cambiare però ingresso e visionare un contenuto proveniente da un device collegato via USB-C oppure usando il classico HDMI, cosa che può tornare utile anche per le sempre in voga presentazioni. O, ancora, affidarvi a Chromecast per la trasmissione wireless.

ASUS ZenBeam L2 recensione menu compressed

La connessione è stabile e il sistema è abbastanza reattivo, seppur non immediatissimo.
Ci sono però degli elementi che sembrano frutto di una certa rapidità nella fase di testing del prodotto, prima dell’immissione sul mercato.
Ad esempio, il tasto Home del telecomando non ci conduce da nessuna parte, così come i tasti YouTube e Netflix, colpa che non può essere imputata al mancato appaiamento Bluetooth, che dovrebbe in teoria garantire solo i comandi vocali. Dal canto suo invece il joystick presente sul proiettore sembra aver smesso di funzionare dopo l’update.
Infine ha la cattiva abitudine di uscire dalla impostazioni da solo appena non agite su qualche menù per una manciata di secondi. Avremmo gradito scegliere noi quando e come uscire dai settaggi.
Insomma, è evidente che ASUS dovrà un po’ raddrizzare il tiro per riuscire a garantire un’esperienza fluida.

Come si comporta

ASUS ZenBeam L2 recensione come si vede compressed

Quindi, perché alla luce di tutto questo diciamo che è il miglior proiettore ASUS provato fino ad ora?
Prima di tutto perché l’esperienza di visione è davvero ottima.
Abbiamo una luminosità di 960 lumen LED che si traduce in immagini in FullHD vivide, con una buona resa del colore, il supporto all’HDR e la possibilità di mettere mano a qualche parametro per adattare la visione alle vostre necessità. E sì, potete segnalare di che colore è la parete su cui proiettate così auto-calibra i colori di conseguenza.

ASUS ZenBeam L2 impostazioni immagini compressed

Ci sono impostazioni anche per l’audio, con AudioWizard che consente di selezionare la modalità più adeguata tra Film, Musica, Gioco e All’aperto. Potete anche disattivare l’audio e naturalmente regolare il volume, dal menù o con il telecomando.
ASUS ha lavorato con Harman Kardon per offrire una buona resa agli utenti, anche se l’altoparlante da 10W non raggiunge volumi elevatissimi e non esalta tutte le frequenze. Se volete un’esperienza cinema vera però potete usare il Bluetooth per appaiare uno speaker esterno senza grosse difficoltà.

Abbiamo apprezzato anche la mesa a fuoco rapida, precisa e soprattutto automatica così come la correzione trapeizoidale, che riesce ad adattare l’immagine, anche croppandola, per evitare distorsioni. Questo significa che anche se non avete una superficie d’appoggio che è perfettamente di fronte alla parete, potete godervi lo spettacolo senza problemi, per altro con lo stand integrato che risulta utilissimo. Noi, ad esempio, abbiamo usato un comodino per la proiezione proprio grazie al piccolo rialzo posizionato sotto, senza cercare supporti alternativi, libri, scatoline o affini per rialzarlo.

Autonomia

Veniamo infine all’autonomia che, paradossalmente, non è mai il punto forte dei proiettori portatili. ASUS ZenBeam L2 però si difende bene, portandovi alla fine di un film di circa 2 ore/2 ore e mezza. Non tantissimo ma considerate che il mercato è pieno di prodotti che non superano l’ora e mezza.

La recensione di ASUS ZenBeam L2: conclusioni

ASUS ZenBeam L2 recensione design

Durante la nostra prova abbiamo visto un po’ di tutto, con HDMI, con USB-C, con le app della Google TV e sì, ci è piaciuto. È stato come avere una piccola sala cinema a casa, super versatile grazie ad un sistema operativo smart che permette di avere una marea di servizi di streaming.
Il software è però ancora un po’ acerbo, abbiamo quindi risolto collegando un Chromecast con Google TV esterno che però, a sua volta, richiede una presa per funzionare, il che complica un po’ le cose. Idem con la Fire TV Stick di Amazon.
Con un aggiornamento software probabilmente ASUS ZenBeam L2 andrà ad esprimere tutto il suo potenziale.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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