B1NARY – Episodio 12: Piccioni viaggiatori e sguardi volatili

Certo, il fatto che tu non abbia ricevuto ancora una risposta potrebbe passare per mancanza di interesse, o come vera e propria indifferenza, ma ecco cos’è realmente successo.
La complessità di calcolo contenuta nella tua richiesta (“Ti va se ci vediamo?”) ha generato un brusco cortocircuito nell’hardware del cellulare, che si è spezzato in due rilasciando una scarica di onde gravitazionali nell’ambiente circostante, destabilizzando la curvatura spazio-temporale e scaraventando il/la malcapitat* ricevente nell’anno domini 912 – da dove sta ancora cercando disperatamente di risponderti per mezzo di piccioni viaggiatori.
Perciò non disperare: secondo i nostri sommari calcoli, tra poco dovrebbe poggiarsi alla tua finestra un volatile, alla cui zampetta troverai comodamente allegato un messaggio di risposta – probabilmente qualcosa come “Ciao Jay! Mi dispiace, questa settimana non posso, mi è morto il gatto / mia nonna è caduta dalle scale / il mio oroscopo me lo impedisce.”

Tutto questo per dirti, cara Jay, che il nostro tempo è prezioso , e passarlo aspettando una risposta è davvero uno spreco. Anche se fa un po’ male, la risposta che stai aspettando è già arrivata: non gli piaci abbastanza, ma non ha il coraggio di dirtelo – il che dovrebbe spazzare via ogni remora o dispiacere, davvero vogliamo perdere il tempo con persone che non si prendono la responsabilità delle proprie parole?
Perciò guarda avanti, e soprattutto diffida sempre dei piccioni, che sono sempre latori di pessime novità, quando non si limitano a cagarci in testa. Un abbraccio!

Caro Enrico, 
guardandoti rigorosamente negli occhi, perché siamo sicuri di quello che diciamo (è molto facile convincersi, protetti dallo schermo di un pc, di avere ragione) ti rispondiamo che lo sguardo rappresenta quasi sempre un segnale rivelatorio non solo di una personalità, ma anche e soprattutto delle intenzioni e dei pensieri che l’agitano.

Basti pensare a tutti gli aggettivi che allo sguardo sono stati affibbiati nel corso della storia: allegro, ambiguo, cupo, distratto, dubbioso, ipnotico, magnetico, provocante, torvo, vacuo, volitivo… 

E nonostante ciò, rimane abbastanza difficile capire cosa si nasconde dietro il comportamento degli esseri umani, volendo utilizzare solo gli occhi come specchio rivelatore: siamo, in fondo, persone complesse, fatte di sogni, paure, desideri, traumi, acqua, muscoli e una manciata di neuroni preposti a far funzionare (non necessariamente bene) tutto questo marasma fisico ed emotivo.
Perciò, volendo lanciarci nel mondo delle ipotesi, potremmo suggerirti che il motivo per cui non ti guarda non è – come temi – l’antipatia, ma il suo contrario: forse (e diciamo forse) tu le piaci, e se non ti guarda negli occhi lo fa solo per timidezza, per paura, per imbarazzo – insomma, per nascondere, in modo forse grossolano, forse adorabile, l’attrazione che prova per te.

Ma queste sono soltanto parole, e alle parole vogliamo appellarci, ancora una volta, in questa rubrica: l’unico modo di conoscere la verità è parlarle. Chiedile di uscire, soltanto tu e lei, senza amici o distrazioni di sottofondo su cui appuntare il suo sguardo.  

Lo sappiamo: aprirsi, esporsi, farsi avanti è dura. Viviamo nell’erronea convinzione che fare il primo passo significa dimostrarsi vulnerabili. E che essere vulnerabili sia deprecabile, in questa epoca di perfezione imposta. Invece crediamo che sia proprio la vulnerabilità a unirci, e che farsi avanti sia sempre un atto di coraggio, un segnale di maturità verso se stessi e di apertura verso il mondo.

Ma se questo consiglio non dovesse convincerti,  ti forniamo un’altra prospettiva: quanto tempo vuoi passare ancora a interrogarti sul motivo per cui non ti guarda negli occhi? Per quanto vuoi rigirarti, forse pigramente, questa domanda? Forse è anche questa una giustificazione per non agire? Per quanto vuoi fissarti? 

Quindi basta farti domande: alla prima occasione poni una domanda a lei.

Cara Ina, 
immaginiamo fin troppo bene che le persone che citi siano tutte serenamente in coppia, che non conoscano esitazione o frustrazione, tentazione o rammarico, rimpianto o solitudine – che insomma siano tutte felici e risolte e appagate. E che stiano apertamente mentendo.

Noi crediamo in una sola verità, tanto semplice quanto banale: stare soli è bello, sentirsi soli è orrendo. Purtroppo, e capita più spesso di quanto ci piacerebbe pensare, ci si può sentire soli anche dormendo in due nello stesso letto, sotto una casa di cui condividiamo il mutuo, all’interno di una famiglia che abbiamo contribuito a creare.

Viviamo in una società dove l’unico format possibile per la felicità è rappresentato da un lavoro a tempo indeterminato, un partner fisso, uno o più figli, una casa di proprietà… La verità è che niente di tutto questo è vero. Siamo esseri unici e irripetibili, con necessità, sogni e desideri differenti     

Se tu ci avessi detto che non desideri alcun rapporto umano, allora forse ci saremmo preoccupati, perché siamo animali sociali e il rapporto con gli altri è fondamentale per la nostra stabilità psicologica. Ma il rapporto di coppia è un plus: qualcosa che aggiungi all’equazione soltanto quanto e se lo desideri, e non sulla spinta di una norma sociale che ci costringe a recarci accompagnati alla cena con i parenti, o a segnare un +1 sugli inviti ai matrimoni (che poi, diciamocelo, sono esperienze molto più divertenti da single).

Detto questo, per ognuno di noi esiste la persona perfetta: guardati allo specchio e l’avrai trovata. Stare bene con se stessi è la condizione ideale per aprirsi davvero agli altri, e non c’è rapporto migliore di quello che parte dall’incontro di due solitutidini.

Ma occhio a esprimere perifrasi come “mai più”: l’abbiamo sentita dire da innumerevoli persone (“Junk food? Mai più!”, “Ubriacarmi? Mai più!”, “Innamorarmi, mai più!”) e dove le abbiamo ritrovate? Esatto, a farsi passare la sbronza in piena notte condividendo romanticamente un piatto di patatine fritte con il nuovo partner.

Per il resto, non badare a quello che dicono gli altri, a quello che pensano o ritengono sia giusto per te. E, a volte, non badare neanche troppo a quello che pensi o ritieni vero, perché se c’è una verità in questa vita è che nessuna condizione è permanente – la vita stessa non lo è, perciò perché fissarsi?

Vivi la tua vita sentimentale nei modi e nei tempi che ritieni più opportuni: il resto è solo rumore di fondo.