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EOS R5: la mirrorless della consacrazione

La nuova mirrorless di Canon è una bella sorpresa sotto tutti gli aspetti. Con EOS R5 Canon fa il definitivo salto in avanti

Recensione Canon EOS R5

Sono passati circa due anni dalla nascita del sistema EOS R e ora posso finalmente dire che Canon ha trovato la quadratura del cerchio. La nuova EOS R5, presentata a luglio insieme alla sorella R6, è una vera mirrorless professionale a cui non manca davvero nulla. 

Ho avuto la fortuna di provarla durante l’estate appena conclusa e le tante voci circolate sul conto di EOS R5 inizialmente mi avevano messo sull’attenti. Mi chiedevo se ci fosse davvero il famoso problema del surriscaldamento del corpo, se davvero Canon avesse sbagliato qualcosa. E se con i precedenti modelli della famiglia EOS R mi era sempre sembrato mancasse qualcosa per potersi inserire con decisione nel segmento mirrorless a pieno formato, con EOS R5 credo che Canon abbia davvero centrato l’obiettivo. Il sensore da 45MP, l’ultimo processore di elaborazione nato in casa Canon e la possibilità di girare in 8K sono solo la punta dell’iceberg.

Canon EOS R5: design ed ergonomia

Il primo impatto con EOS R5 è stato senza dubbio familiare, e lo sarà anche per chi come me da anni conosce la gamma EOS 5D. Non è un caso che questa fotocamera voglia essere proprio una versione senza specchio della famosa reflex professionale. Ma non è solo alla serie 5D che si ispira, infatti, c’è molto anche della fascia ancora più alta, ma lo vedremo più avanti.

EOS R5

Parlando del corpo basta osservare il dorso per ritrovare tanti elementi che richiamano l’ultima 5D. Le ghiere, la disposizione dei comandi ma anche l’ergonomia in generale. Anche se, ovviamente, tutto leggermente miniaturizzato. Su EOS R5 tutto ruota intorno all’ormai ben nota baionetta realizzata appositamente per le mirrorless full-frame di Canon. L’ampio diametro e il corto tiraggio, insieme ai 12 pin sono i fattori più importanti su cui si basa l’intero sistema. E una delle caratteristiche che continuo ad apprezzare molto, e per cui mi chiedo come mai gli altri non ci abbiano pensato, è la tendina che scende a proteggere il sensore quando stacchiamo l’obiettivo dal corpo macchina.

EOS R5

Dando uno sguardo al dorso del corpo macchina troviamo davvero tante similitudini con la serie 5D, con una ghiera più piccola è ovvio, ma con una disposizione dei tasti che la ricorda molto. Per questo motivo tutti gli utenti reflex che decidessero di fare il salto al mondo senza specchio non avranno difficoltà di ambientamento. Mancano i pulsanti sulla sinistra del display, ma ancora una volta vi dico che è solo per questione di spazio. Rispetto a EOS R è sparito quel touch pad che era stato presentato come una grandissima novità, ma che alla fine non aveva convinto nessuno. Torna quindi ad esserci il classico e comodissimo joystick.

EOS R5 display

Rispetto al mondo reflex una caratteristica che sarà molto apprezzata è quella del monitor posteriore articolato. È un LCD da 3.15 pollici di diagonale, orientabile in ogni direzione e con una risoluzione da 2.100k punti. Ovviamente è un display touchscreen. A proposito di schermi e pannelli l’alta risoluzione del mirino elettronico, un OLED da 5,69MP, offre anche una visualizzazione naturale sul 100% del campo inquadrato. Un piacere guardarci dentro. 

EOS R5

Sul profilo superiore c’è uno altro schermo LCD che mostra tutte le principali impostazioni di ripresa. Sempre nella parte alta del corpo macchina trovano spazio due ghiere per la gestione dell’esposizione, il pulsante m-fn e ovviamente quello per lo scatto. Pratico per chi tendenzialmente scatta fotografie e ogni tanto vuole fare video il pulsante per avviare la registrazione. Se invece si utilizza la EOS R5 principalmente per la parte video sicuramente si sarebbe preferita una soluzione diversa viste le ridotte dimensioni di questo tasto. 

EOS R5 CFexpress

Rispetto alla prima generazione di EOS R, la nuova R5 ha una grande novità anche per quanto riguarda le schede di memoria. La registrazione 8K promessa da EOS R5 necessita dell’adeguato supporto ed è per questo che oltre ad una più classica scheda SD fa la sua comparsa nel segmento mirrorless di Canon anche lo slot per CFexpress. Come orami prassi su tutte le fotocamere con due schede di memoria è possibile scegliere come impostare la registrazione. Possiamo fare un backup o possiamo scegliere ad esempio risoluzioni diverse. Il costo della scheda CFexpress al momento è ancora alto, vi servirà un nuovo lettore di schede, ma se volete registrare alle massime risoluzione sarà un obbligo fare anche questo investimento.

EOS R5 batteria

Chiudo questa parte legata al design di Canon EOS R5 con il fondello. C’è poco da dire, se non che è dove troviamo il vano per la nuova batteria. Si tratta di un versione più capiente ma compatibile con le precedenti. Si chiama LP-E6NH e offre fino al 14% in più di capacità, ma nella realtà dei fatti non vi cambierà molto come tempo di utilizzo rispetto a quanto accadeva con il precedente modello su EOS R. Questo perché EOS R5 richiede un sforzo maggiore alla batteria e in sostanza la migliore efficacia permette solo di mantenere lo stesso livello di performance del passato. 

Volendosi porre come mirrorless professionale EOS R5 è ovviamente pronta a lavorare sotto la pioggia e non teme infiltrazioni di polvere. Perché tutto il corpo sia perfettamente al sicuro anche in condizioni avverse bisogna ricordarsi di utilizzare anche un’ottica che sia resistente agli agenti atmosferici. Sto parlando degli obiettivi della serie L, come il 15-35mm f/2,8 che ho molto apprezzato durante questa prova.

Leggi anche: Canon EOS C70, la prima videocamera con innesto RF

Per concludere con questa prima parte di recensione su EOS R5, posso affermare con certezza che la nuova ergonomia è stata studiata nei minimi dettagli, l’impugnatura è molto comoda e si raggiungono tutti i comandi senza difficoltà. Quasi tutti. Uno dei pochi nei che ho riscontrato è la posizione del joystick, che forse per chi non ha mani abbastanza grandi potrebbe non essere facilissimo da raggiungere.

Qualità d’immagine e utilizzo

In tanti forse avrete sentito delle problematiche relative al surriscaldamento del corpo macchina di EOS R5. Bene, lasciatemi dire una cosa: il problema non sussiste. Una fotocamera mirrorless come questa non è fatta per girare video in 4K a 24p per oltre mezz’ora, non è fatta per lunghe registrazioni addirittura in 8K. Questa fotocamera è fatta per registrare clip di minuti, 15 al massimo. Chi ve lo fa fare di registrare a quelle risoluzione per così tanto tempo? Non nasce per questo scopo. Questa è una camera run-and-gun come si definisce in gergo. Registri la tua clip, stoppi, poi ne registri un’altra e via così. Per altri tipi di riprese ci sono altre videocamere. Non fatevi ingannare da chi vi dice che la EOS R5 non va bene perché si surriscalda. Lato fotografia non ci sono problemi, neanche se voleste registrare time-lapse di ore.

Detto ciò, passiamo alla pratica. Canon EOS R5 è comoda, pratica e ha un menu che ancora una volta si conferma tra i più chiari e facili da usare. I comandi touch, inoltre, sono molto intuitivi e quindi anche se non sei un utente abituale Canon in poco tempo si avrà una certa dimestichezza. E questo rappresenta un ottimo punto di partenza per un’esperienza fotografia e video di ottimo livello.

Se da un punto di vista autofocus non mi sono sorpreso di nulla, anche la EOS R con gli ultimi aggiornamenti aveva fatto grandi passi avanti, quello che mi ha stupito di più è la stabilizzazione delle immagini. Si può scattare con tempi fino ad un secondo – a patto di avere una mano abbastanza ferma – e ottenere risultati davvero buoni.

recensione canon r5

Mi sono reso conto e soprattutto ricordato della naturalezza dei colori prodotti da una Canon quando ho iniziato ad editare i file RAW per questa recensione. Con EOS R5 mi è sembrato di tornare a lavorare con una delle Canon che più ho apprezzato, la EOS 5D Mark III. I file hanno un bilanciamento colore molto naturale, gli incarnati sono fedeli ma soprattutto è facile intervenire sulle tonalità di colore con la massima libertà. Lo stesso discorso vale per la gamma dinamica offerta. Aprire un RAW sottoesposto può regalare delle sorprese.

test canon raw
File RAW come scattato
test canon raw
Elaborazione del file RAW

Anche i file alle più alte sensibilità sono abbastanza malleabili, certo meglio non andare oltre i 12.800 ISO se vogliamo ottenere fotografie di buona qualità. È a questo livello che il rumore inizia ad essere troppo invadente, ma in certo senso può ricordare anche la grana delle pellicola quindi non è poi così fastidioso sapendo come gestire la situazione.

In questa serie di immagini è possibile apprezzare ancora di più i punti di forza che caratterizzano Canon EOS R5. La risoluzione offerta dal nuovo sensore da 45 milioni di pixel appositamente creato per questa mirrorless è in grado di riprodurre anche i dettagli più piccoli con estrema precisione. Così come la precisione dell’autofocus e la sua ampia gamma dinamica.

Per quanto riguarda le prestazioni video, invece, vi rimando al video dove oltre che parlarne vi mostriamo alcune clip registrare con questa mirrorless.

Conclusioni

In conclusione Canon EOS R5 è una fotocamera che ha tutte le carte in regola per portare Canon in alto anche nel segmento mirrorless. C’è voluto del tempo, perché EOS R prometteva bene ma era ancora acerba, ma ora questa EOS R5 è più che una base su cui costruire un nuovo futuro. Non ci sono veri punti deboli, ci sono sicuramente alcune cose che potrebbero essere migliorate, ma li vedo come dei compromessi a cui bisogna scendere come con qualsiasi altra fotocamera sul mercato. Se fino ad oggi Sony poteva dormire sonni ancora mediamente tranquilli, da oggi ha un avversario molto forte contro cui scontrarsi nel segmento mirrorless full-frame.

Forse l’unico vero ostacolo perché Canon EOS R5 possa far innamorare molti utenti è il prezzo, alto in assoluto ma non per quello che offre. Il solo corpo macchina è in vendita al pubblico a €4709 e chiunque decidesse di acquistarla dovrebbe farlo ragionando anche sulle ottiche della serie L, care anch’esse, e ovviamente su una scheda CFexpress con relativo lettore. Insomma un investimento importante, ma che difficilmente deluderà.

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