fbpx
Amazon Prime VideoCinemaCulturaStasera in tv

Come un padre: com’è il docufilm su Carlo Mazzone

Come un padre è disponibile su Prime Video.

795 panchine in Serie A. Una duplice promozione dalla C alla A con l’Ascoli. Una Coppa Intertoto vinta sulla panchina del Bologna. Svariate salvezze considerate impossibili. Una quantità innumerevole di talenti svezzati, valorizzati o recuperati. Un’estrema sintesi della carriera da allenatore dell’85enne Carlo Mazzone, che tuttavia non rende giustizia a un uomo indimenticabile per tutti gli appassionati di calcio, capace di incarnare un approccio umano, viscerale e passionale allo sport professionistico, oggi sempre più raro. Orson Welles e Quarto potere ci insegnano che la vita di un uomo non si può spiegare con una sola parola. Ma è anche vero che un mero elenco dei successi ottenuti non basta per raccontare la vita di un allenatore. Una lezione che si evince chiaramente da Come un padre, docufilm di Alessio Di Cosimo dedicato proprio a Carlo Mazzone, disponibile dal 2 novembre su Prime Video.

In poco meno di 80 minuti, il regista rende giustizia a un vero e proprio monumento del calcio italiano, che nonostante le imprese ottenute sul campo non ha mai avuto la possibilità di allenare Juventus, Milan o Inter e si è dovuto costantemente difendere dalla nomea di difensivista, peraltro ampiamente smentita dal campo e dalla sua gestione attenta, sensibile e sanguigna dei grandi campioni. Come un padre, appunto. Perché Carlo Mazzone un padre lo è stato davvero per un’impressionante moltitudine di fuoriclasse, fra i quali spiccano Roberto Baggio, Francesco Totti, Andrea Pirlo, Pep Guardiola e Beppe Signori, coinvolti nel docufilm insieme a tanti altri volti familiari agli appassionati di calcio.

Come un padre: il docufilm su Carlo Mazzone è un toccante viaggio in un calcio che non esiste più

Come un padre 2

In un viaggio fra oltre 50 anni di esperienze e ricordi, che parte dai primi passi nel mondo del calcio e arriva al record di panchine in Serie A conquistato alla guida del Livorno, Come un padre ci accompagna nella riscoperta di un uomo che neanche il mondo cinico e spietato dello sport professionistico è riuscito ad allontanare dai suoi principi, fatti di rispetto per le persone, umiltà e sana ironia applicata a quello che prima di tutto rimane uno splendido gioco. Fra aneddoti, interviste e immagini di repertorio, accompagnate spesso dalla viva e verace voce del protagonista, emerge un quadro toccante ed edificante di un uomo innamorato del calcio, da lui vissuto con lo stesso entusiasmo sia sulla panchina della sua amata Roma che su quelle dei tanti campi di provincia in cui ha dato battaglia.

Grazie a un montaggio serrato e coinvolgente, Alessio Di Cosimo riesce nel duplice intento di restituire allo spettatore sia l’esuberante e incontenibile personalità dell’uomo (evidente in spassosi aneddoti come l’immancabile “Se famo 3-3, vengo sotto la curva” di Brescia-Atalanta), sia il valore dell’allenatore, capace di inquadrare il cristallino di Francesco Totti, di allungare la carriera di Roberto Baggio, di instradare la carriera di Andrea Pirlo con un geniale cambio di ruolo, di regalare una seconda insperata giovinezza a Giuseppe Signori e di formare allenatori formidabili come Claudio Ranieri e Pep Guardiola. Personaggi che insieme a tanti altri non mancano di testimoniare il loro debito di riconoscenza nei confronti di un maestro di vita e di sport, le cui qualità tecniche e umane non saranno mai sottolineate abbastanza.

Il migliore omaggio possibile a un indimenticabile uomo di sport

Come un padre 3

Alle imprese sul campo (come il 3-0 nel derby Roma-Lazio), alle cronache delle poche delusioni (la retrocessione col Cagliari) e agli esilaranti ricordi dei suoi giocatori (la paura per i cani, con l’eccezione di quello di Roberto Baggio) si affiancano delle sequenze di finzione che, come spesso accade in questi progetti, appaiono come oggetti estranei al resto del girato, ma si rivelano comunque utili per legare il racconto e per approfondire il rapporto del protagonista con la sua famiglia.

Fra risate e lacrime, viene alla luce il fatto che Carlo Mazzone è uno degli ultimi testimoni e fulgidi esempi di un calcio che forse non esisterà mai più, inevitabilmente sorpassato dal progresso e dagli interessi economici sempre più elevati. Un calcio che in campi al limite del praticabile e in spogliatoi ribollenti di umanità riusciva a dare vita a gruppi affiatati, a imprese leggendarie e a passioni che trascendevano lo sport e il tifo.

Inevitabile quindi commuoversi quando il presente affiora in questa splendida rievocazione del recente passato, mostrandoci un Carlo Mazzone invecchiato e acciaccato, ma ancora capace di trasformarsi in quel bambino che sognava di diventare calciatore non appena gli si mette un pallone fra i piedi. Il migliore omaggio possibile a un uomo che manca e mancherà sempre di più al calcio, ma che allo stesso tempo avrà sempre un posto nel cuore degli appassionati dello sport più bello del mondo.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button