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Xbox compie 20 anni e se li porta proprio bene

La storia di Xbox raccontata da Microsoft con un documentario in 6 puntate su YouTube

Xbox, con tutto il suo ecosistema, compie 20 anni. Quella di Xbox è stata una lunga storia fatta di successi e di momenti difficili. Ma come è arrivata a essere uno dei principali attori della scena videoludica mondiale? Ce lo racconta Microsoft in un documentario in sei puntate su YouTube dedicato al suo anniversario.

La storia di Xbox: le origini

Concept della prima Xbox
Una ricostruzione dei piani iniziali della prima Xbox

Come è andata la storia di Xbox? Il documentario ci spiega che nel 1999 Microsoft ha visto il suo monopolio di fatto minacciato da Sony con la PlayStation2. Sony, infatti, poneva la sua console in salotto per farla diventare il centro digitale della casa, con il rischio di delegare il PC allo studio … per le cose noiose! Un piccolo, ma determinato, gruppo di dipendenti propose di sfidare Sony con un approccio innovativo. Ci voleva un prodotto per l’intrattenimento che non usava hardware proprietario ma quello di un computer. Con un hard disc, infatti, le potenzialità erano superiori a quelle di una PS2. Inoltre, serviva anche una scheda di rete, perché l’era dei giochi online era ormai alle porte.

Nonostante queste idee innovative, le resistenze interne sono state forti; un po’ perché in molti vedevano videogame come fuori dagli interessi della multinazionale e un po’ perché seguire questo progetto avrebbe drenato risorse da divisioni che all’epoca erano molto produttive. Ciononostante, persistenza e grandi capacità tecniche hanno permesso al gruppo di ottenere prima l’attenzione e poi l’approvazione sia di Bill Gates che del nuovo amministratore delegato di Microsoft: Steve Ballmer.

Questo ha sancito l’inizio ufficiale dell’avventura di Xbox. Avventura che però non partiva senza rischi: l’investimento economico era tale per cui, se sbagliato, avrebbe danneggiato Microsoft in maniera molto seria per anni. Il progetto, infatti, ricevette un miliardo di dollari giusto come stanziamento iniziale. In fondo, Sony era un nemico formidabile, e servivano le armi pesanti.

La corsa di Microsoft

Primo prototipo, mai messo in commercio, presentato alla Game Developer Conference nel 2000
Il prototipo della Xbox originale presentata alla Game Developer Conference

I problemi, Microsoft ammette, c’erano ed erano forti. Innanzitutto, il colosso di Redmond non aveva nessuna esperienza nel produrre hardware e, secondariamente, il nome di Microsoft era associato a software come office e windows, che era un po’ difficile accostare al mondo dei videogiochi. Insomma, Microsoft aveva bisogno di costruirsi una reputazione solida tra sviluppatori e gamer. Per riuscirci, si è rivolta agli sviluppatori e ai creatori di contenuti. Il difetto principale di Playstation era la sua difficoltà di usarla per programmare.

Infatti, la Xbox viene presentata alla Game Developer Conference del 2000 come facile per i programmatori e accessibile per i creativi. In più, avrebbe permesso di fare di più e meglio; accorciando anche il tempo necessario per far arrivare il gioco sullo scaffale. Il successo fu istantaneo. In fondo, se ci pensiamo, l’attenzione verso gli sviluppatori è sempre stata un punto molto importante per Microsoft.

Proprio con l’annuncio al GDC comincia la folle corsa di Xbox, Microsoft si era appena impegnata a fare in 18 mesi quello che la concorrenza preparava per 6 o 7 anni. In quei 18 mesi non si parlava solo di creare una scatola di plastica e metallo, ma anche di un cambiamento profondo:  Microsoft doveva diventare un’azienda dove trovano spazio anche artisti e designer. In più, c’era anche bisogno di un catalogo di giochi per battere la concorrenza. E anche su questo Microsoft aveva ancora un sacco da imparare. Infatti, raccontano anche dell’errore di valutazione con cui si sono fatti scappare Grand Theft Auto 3, che è poi diventato un’esclusiva Playstation.

Microsoft e i videogiocatori

La prima Xbox viene venduta da Gates in persona
Edward Glucksman riceve la prima Xbox mai venduta dalle mani dello stesso Bill Gates

Comunque sia, il momento di maggiore difficoltà arriva con l’E3 del 2001 dove, di fronte alla platea più esigente del pianeta, Xbox ne esce letteralmente con le ossa rotte: la console non ne vuole saperne di accendersi durante la press conference e il titolo di punta, Halo, ha delle prestazioni insoddisfacenti. Nonostante tutto, gli ingranaggi erano già in moto, e bisognava arrivare in negozio entro le vacanze di Natale (o meglio, il giorno del ringraziamento per gli Stati Uniti), a qualsiasi costo! Microsoft ce la fa, e la prima Xbox viene venduta il 15 novembre 2001 a New York.

Tuttavia, una volta fatta arrivare la console nel salotto di milioni di famiglie, anche Microsoft sapeva che l’hardware non interessava ai giocatori: quello che contava erano i giochi. L’ago della bilancia, per fortuna di Microsoft, era Halo che stava per diventare quel successo storico che oggi tutti conosciamo. Con le ali di Halo, Xbox vola in alto ma, soprattutto, rende popolare e accessibile il gioco in rete. Gruppi di giocatori sempre più ampi si organizzano per giocare insieme. Da li il passo è stato breve, e con Xbox Live, tramite Internet, si crea una community di giocatori a livello mondiale. Anche in questo caso la Xbox è stata il propulsore di un grande cambiamento.

Arriva la Xbox 360

Xbox 360

Ma la storia di Xbox continua, e nel 2005 arriva la Xbox 360. Con la nuova console, essere online diventa il punto centrale di tutta l’esperienza di gioco. Solo che, purtroppo, grosse difficoltà erano di nuovo dietro l’angolo. La progettazione fatta in tempi molto stretti sfruttando tecnologie all’avanguardia, ma non ancora testate estensivamente, ha portato a milioni di console non funzionanti. Stiamo parlando del famigerato Red RIng of Death. Microsoft incassa un brutto colpo e investe più di un miliardo di dollari per mettere a posto le cose. Nonostante il disastro, una fan base consolidata e un catalogo di giochi eccellenti tengono insieme lo stesso tutto quanto. E l’avventura di Xbox riparte.

A questo punto, purtroppo, la storia effettiva di Xbox va a divergere da quello che è stata l’esperienza nel nostro paese. La console diventa un media hub: permette di accedere a servizi, vende contenuti in streaming portando Netflix dall’essere un’azienda che affitta DVD per posta a ciò che conosciamo oggi. In Italia, come in altri paesi del bacino mediterraneo, la rete non era abbastanza sviluppata e capillare e il mercato non è stato ritenuto pronto; per cui, queste cose sapevamo che stavano accadendo ma non le abbiamo sperimentate.

Nell’ultima parte, il documentario passa a parlare della storia recente, quella che anche i più giovani conoscono bene: le generazioni della Xbox One e la Xbox One X. Con la Xbox One, Microsoft vuole letteralmente partire all’assalto dell’industria dell’intrattenimento. La Xbox non voleva più essere (solo) un dispositivo con cui giocare ma diventava lo strumento con cui governare il salotto. La cosa però, come sappiamo, è stata recepita piuttosto male. Inoltre, la situazione è peggiorata tre settimane dopo, quando all’E3 del 2013 viene annunciato anche il nuovo sistema di gestione delle licenze. Tale sistema rendeva di fatto impossibile prestare o rivendere un gioco. All’epoca, i social network erano in fiamme già durante gli annunci.

Per uscire da questa situazione Microsot prende misure drastiche. Innanzitutto, un cambio al vertice con l’ingresso di Phil Spencer a capo della divisione Xbox, dove è tutt’ora in carica. Poi, l’eliminazione del kinect obbligatorio e l’apertura agli sviluppatori indipendenti. Infine, l’introduzione di Xbox game pass e tante, tantissime acquisizioni, tra le quali quella storica di Minecraft.

Xbox oggi: una rivoluzione chiamato Xbox Game Pass

Xbox Game Pass
Xbox Game Pass

La storia si chiude con la fase di annuncio della Xbox One X che, per chi è riuscito a procurarsene una, è il presente.

Il documentario, nonostante sia impegnativo (4 ore in totale) e, su YouTube sia disponibile solo in inglese, risulta abbastanza accessibile. Abbiamo apprezzato come la narrazione abbia messo a nudo le dinamiche interne della multinazionale e che molte interviste vedano coinvolti non solo ex dipendenti, ma anche testimoni esterni, pure della concorrenza. Però, il motivo più forte per guardare tutta la serie è che la tecnologia non è la colonna portante della narrazione; al centro della scena vediamo infatti le persone che hanno reso possibile tutto quanto, i loro rapporti e le dinamiche aziendali. Possiamo capire meglio perché certe cose sono successe e non solo vedere che cosa è stato costruito.

La Storia di Xbox: in conclusione

Quella di Xbox è una storia fatta di grandi successi ma anche di grossi imprevisti che viene raccontata con sincerità, ammettendo anche gli errori.

Abbiamo trovato un po’ più interessante la prima parte sia perché racconta di un periodo di cui si sta un po’ perdendo memoria, sia perché nella seconda si vede un po’ di più il contributo del marketing, che distoglie l’attenzione dalle persone.

Cosa aspettate allora? Trovate tutte e sei le puntate in una comoda playlist su YouTube.

Se poi il documentario vi piace tanto come è piaciuto a noi, non potete perdervi l’Xbox Museum.

È vero che la storia la scrivono sempre i vincitori. Ma qui la partita non è ancora finita, e molte novità e colpi di scena ci attendono ancora per il futuro. Ne riparleremo sicuramente per il trentesimo compleanno di Xbox.

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Dario Maggiorini

Un boomer con la passione dei videogiochi fin dai tempi di rogue e nethack. Alla fine sono riuscito a farne un lavoro sospeso tra Techprincess e l'accademia. Ho speso gran parte della mia vita a giocare, il resto l'ho sprecato.

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