fbpx
HotTech

Google presenta Gemma, famiglia di modelli di IA aperti

A pochi giorno dal lancio di Gemini 1.5

Si potrebbe dire, e non si sbaglierebbe di molto, che da Gemini a Gemma il passo è breve.

Non solo dal punto di vista linguistico ma anche da quello tecnologico. Infatti a pochi giorni dalla presentazione di Gemini 1.5, nuovo e potente software di intelligenza artificiale, Google annuncia Gemma, famiglia di modelli IA che con Gemini hanno molto in comune. Ma che hanno la particolarità di essere aperti.

Cosa sappiamo di Google Gemma?

Google annuncia Gemma

Google presenta Gemma, e lo fa nella giornata di mercoledì 21 febbraio con una nota nel suo blog ufficiale. La notizia è uscita in contemporanea anche sul blog in lingua italiana.

Leggiamo che si tratta di “una nuova generazione di modelli aperti di Google per assistere sviluppatori e ricercatori nella creazione di un’intelligenza artificiale responsabile.”

Google Gemma è disponibile in tutto il mondo proprio dal 21 febbraio. È, come abbiamo detto, una famiglia di modelli di intelligenza artificiale aperti, leggeri e all’avanguardia, ideati con la stessa tecnologia utilizzata per Gemini.

È simile anche nel nome, come spiega la nota: Gemma si ispira ai gemelli, e significa “pietra preziosa”.

google 25 anni di ricerca online

Gemma 2B e Gemma 7B, due modelli aperti (ma non open source)

Google ha messo sul mercato gratuitamente i modelli aperti Gemma 2B e Gemma 7B, rispettivamente con 2 e 7 miliardi di parametri.

La grande differenza con Gemini è proprio nel fatto che Google Gemma è una famiglia di modelli aperti. Aperti però, e non open source.

Un modello open source permetterebbe agli sviluppatori di accedere al codice, modificarlo e diffonderlo una volta modificato.

Un modello aperto, invece, dà solo la possibilità di intervenire parzialmente. Ossia di affinare il software per renderlo più preciso ed efficace nelle risposte in un determinato ambito. Si tratta (semplificando molto) di lavorare sul peso del modello, che ha per unità di misura i token.

Versione ottimizzata e preaddestrata

Dicevamo che i modelli Google Gemma possono essere modificati con ulteriore addestramento per affinarli in attività specifiche.

L’azienda spiega che “questo processo è chiamato ottimizzazione del modello e, sebbene questa tecnica migliori la capacità di un modello di eseguire attività mirate, può anche peggiorare il modello in altre attività. Per questo motivo, i modelli di Gemma sono disponibili sia in versione ottimizzata per le istruzioni che preaddestrata.”

Nella versione ottimizzata, i modelli sono addestrati con le interazioni nel linguaggio umano e possono rispondere all’input di conversazione come un bot di chat. Le versioni preaddestrate “non sono addestrate su attività o istruzioni specifiche oltre al set di addestramento dei dati principali di Gemma. Non devi eseguire il deployment di questi modelli senza eseguire alcune ottimizzazioni.”

Ambiti di utilizzo

Nella guida introduttiva leggiamo che Gemma 2B, più leggera, è consigliabile su laptop e dispositivi mobili, mentre Gemma 2B è prevista per computer desktop e server di piccole dimensioni.

“I modelli Gemma sono disponibili in diverse dimensioni per consentirti di creare soluzioni di IA generativa in base alle risorse di calcolo disponibili, alle funzionalità necessarie e a dove vuoi eseguirle. Se non sai da dove iniziare, prova la dimensione del parametro di 2 miliardi per i requisiti delle risorse inferiori e la maggiore flessibilità nel deployment del modello.”

Il toolkit per l’uso responsabile

Proprio per sfruttare al meglio la caratteristica del sistema aperto, Google Gemma viene rilasciato assieme a un toolkit che “fornisce risorse per applicare le best practice per l’uso responsabile di modelli aperti.” Per un uso, insomma, sicuro e responsabile.

Sempre sul versante della sicurezza, il codice di Google Gemma rimuove le informazioni personali dai dati utilizzati per l’addestramento. E un protratto feedback umano assicura risposta responsabili e non offensive da parte del software.

 “Per comprendere e ridurre il profilo di rischio dei modelli Gemma, abbiamo condotto valutazioni approfondite tra cui red-teaming manuale, test contraddittori automatizzati e valutazioni delle capacità del modello per attività pericolose.”

Offerta

Per chi è stato pensato Google Gemma

Sul blog di Google leggiamo che Gemma “è pensato per la comunità aperta di sviluppatori e ricercatori che alimentano l’innovazione dell’intelligenza artificiale. Puoi iniziare a lavorare con Gemma oggi stesso utilizzando l’accesso senza costi a Kaggle” e su Hugging Face.

I modelli Gemma sono ottimizzati per le GPU Nvidia e integrabili nella piattaforma di Google Vertex AI, “con una gamma di opzioni di ottimizzazione e implementazione con un clic utilizzando ottimizzazioni di inferenza integrate.” 

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🍎Nuovi iPad e accessori: cosa aspettarsi dall’evento Apple del 7 maggio
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button