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Hacker si fingono militari ucraini e dichiarano la resa

Il report arriva direttamente dal team di sicurezza di Meta

Un gruppo di hacker bielorussi ha compromesso gli account di alcuni militari ucraini, per poi postare video fasulli in dichiaravano la resa dopo l’invasione russa. Meta, società madre di Facebook, ha segnalato il gruppo di hacker e bloccato la loro attività.

Un gruppo di hacker si fingono militari ucraini per dichiarare la resa

In passato i ricercatori li avevano denominati “Ghostwriter”. Sono un gruppo di hacker bielorussi che Meta nel suo report definisce UNC1151 e che la società di sicurezza Mandiant avrebbe collegato direttamente al governo bielorusso, alleato di Mosca durante l’invasione dell’Ucraina.

Durante l’update di febbraio per la sicurezza Meta aveva già segnalato problematiche con il gruppo. Ma dopo l’aggiornamento gli hacker hanno saputo trovare nuovi metodi per accedere a dozzine di account di personale militare ucraino per dichiarare resa a nome loro.

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Meta assicura però di aver bloccato i video creati dagli hacker prima che potessero diffondersi e fornire messaggi fasulli alla popolazione e alle altre forze della resistenza ucraina. Infatti, sebbene sia facile smentire questi falsi annunci, gli esperti pensano che queste tattiche servano a ridurre la fiducia degli ucraini nei media. Allontanandoli dalle istituzioni e disunendo il Paese.

Non è la prima volta che Facebook deve gestire questo tipo di problemi (ancora da prima che cambiasse il nome in Meta). Le campagne di hacker russi e bielorussi per screditare i media e diffondere fake news non sono purtroppo una novità. Ma ora l’uso diventa chirurgico per colpire l’Ucraina. Inondandola di false informazioni affinché sia impossibile trovare la verità. E quindi la forza di resistere.

Ma l’intervento di Meta dovrebbe aver bloccato questi nuovi attacchi. Vi terremo aggiornati sulla vicenda.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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