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Hello Mask, la mascherina trasparente che mostra le espressioni facciali

Un team di ricercatori svizzeri ha ideato una mascherina trasparente che protegge dal virus ma permette di vedere il viso di chi la indossa

L’emergenza Covid-19 ci ha lasciato in eredità la necessità di indossare mascherine per andare pressoché ovunque. E se da un lato questo ci aiuta ad evitare il contagio, dall’altro crea non pochi problemi a livello psicologico, per via dell’impossibilità di vedere le espressioni di chi ci circonda. Ecco perché è nata Hello Mask, una mascherina trasparente che rende ben visibile la bocca (e la faccia) di chi la indossa. L’idea appartiene all’Istituto Federale Svizzero della Tecnologia di Losanna (EPFL) e ai Laboratori per la Scienza dei Materiali e della Tecnologia. Le due organizzazioni hanno cominciato a lavorare a mascherine chirurgiche trasparenti dopo aver ricevuto i feedback di medici che avevano trattato casi di Ebola nel 2015. Ma scopriamone qualcosa di più.

Hello Mask, la mascherina trasparente nata in Svizzera

L’idea di una mascherina che permetta di vedere le espressioni facciali nasce proprio dall’esigenza di medici che lamentavano le reazioni negative da parte dei loro pazienti. “Una di loro mi ha detto quanto fosse frustrata e con il cuore spezzato per dover curare i pazienti disperatamente malati senza essere in grado di mostrare empatia per via della mascherina chirurgica – nemmeno un semplice sorriso“, così il Dottor Klaus Schönenberger riporta le parole di uno dei medici con cui ha avuto modo di confrontarsi.

 

L’Empa si è allora subito mossa per sviluppare un tessuto trasparente per le mascherine, ma la vera sfida era di renderlo traspirante e in grado di bloccare virus e/o batteri. Ci sono voluti ben due anni di ricerche prima che gli scienziati adottassero una tecnica chiamata elettro-filatura, che gli ha permesso di utilizzare nanofibre per creare mascherine chirurgiche trasparenti. Il risultato? Una mascherina usa e getta, biodegradabile e realizzata con materiali di biomassa. E per mettere in produzione l’idea su larga scala, gli scienziati svizzeri hanno creato una start-up che lancerà il prodotto sul mercato il prossimo anno. I primi clienti? Senza dubbio i medici.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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