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Hyperloop One chiude, il futuro del trasporto che non è mai arrivato

Hyperloop One, la startup che prometteva di rivoluzionare i viaggi attraverso tubi quasi senz’aria alla velocità delle compagnie aeree, chiude i battenti. E insieme a lei, sembra che anche questo “futuro del trasporto” stia per essere accantonato. Senza aver mai realizzato una Hyperloop che le persone potessero davvero usare per muoversi di città in città.

Hyperloop One chiude, i “viaggi nei tubi” non sono mai iniziati

Secondo quanto riporta Bloomberg, sta attualmente cedendo le sue attività, liquidando gli uffici e procedendo con i licenziamenti dei dipendenti. La chiusura ufficiale è prevista alla fine dell’anno, momento in cui tutta la sua proprietà intellettuale passerà al suo azionista di maggioranza, il principale operatore portuale di Dubai, DP World.

Nonostante tre anni fa i primi passeggeri fossero saliti su quello che all’epoca si chiamava Virgin Hyperloop, e sebbene avesse firmato diversi contratti – fra cui uno con la regione Veneto – la startup non ha realizzato nessuna tratta utilizzabile, se non per test su brevi distanze.

La rivoluzione dei trasporti sembra finita

Fondata nel 2014, la società ha raccolto circa 450 milioni di dollari attraverso finanziamenti di venture capital e altri investimenti. Non era l’unica startup che cercava di realizzare progetti Hyperloop, ma senza dubbio la più importante. E molti esperti pensano che questa chiusura, senza aver realizzato nessun progetto operativo, segni la fine di questa possibile, ma mai realizzata, rivoluzione del trasporto. Che sebbene abbia origine all’inizio del ‘900, ha attratto l’attenzione degli investitori dopo il whitepaper pubblicato da Elon Musk nel 2013.

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Musk ha teorizzato sul trasporto di capsule aerodinamiche attraverso tubi quasi senz’aria a velocità fino a 760 miglia all’ora (circa 1200 km/h). Questi tubi, sia sollevati su tralicci che interrati sotto terra, potrebbero costituire un nuovo “quinto modo di trasporto“, come riporta The Verge. Uno dei concetti più accattivanti presentati da Musk era il viaggio da Los Angeles a San Francisco in soli 30 minuti. In un Paese dal traffico impossibile come la California, una prospettiva magnifica. Capace di attrarre investitori da tutto il mondo.

Hyperloop One chiude: le difficoltà della startup

La startup in via di chiusura ha cambiato diversi nomi. Virgin Hyperloop nasce come Hyperloop Technologies, successivamente ribattezzata Hyperloop One nel 2016 e, in seguito all’acquisizione da parte della società di Richard Branson, diventa Virgin Hyperloop One. Ma la società, oltre a diversi problemi per la condotta dei co-fondatori, in questi anni ha avuto forti problemi di liquidità. Che però ha saputo recuperare con investimenti di venture capital nel corso degli anni, con cifre importanti spese da DP World, che dal 2024 deterrà i brevetti.

La compagnia ha costruito una pista di prova nel Nevada per testare la sicurezza e la fattibilità della tecnologia. Nel 2020, come dicevamo, ha effettuato il primo /e unico) test con passeggeri umani. Tuttavia, ha viaggiato a una velocità massima di 100 miglia all’ora (circa 160km/h), nemmeno un settimo di quanto promesso.

Una tecnologia senza futuro?

I critici hanno sostenuto che la tecnologia Hyperloop fosse realizzabile solo come esercizio tecnologico, ma non fattibile sul piano pratico. Dopo dieci anni, sembra abbiano ragione: Hyperloop One diceva che avremmo visto hyperloop in tutto il mondo entro il 2020, invece chiude i battenti senza averne realizzato nessuno.

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Hyperloop One nel 2020 aveva deciso di concentrarsi sul trasporto di merci anziché sui viaggi passeggeri. Ma in questo caso, sembra che le difficoltà logistiche siano troppo complessi (o troppo costosi) da superare. Attualmente, non esistono hyperloop in scala reale in nessuna parte del mondo.

La Boring Company, l’azienda di Musk, sta ancora scavando passaggi sotterranei a Las Vegas. Ma lo fa per le Tesla, non per i pod degli hyperloop, con una velocità di 35 miglia all’ora (56 km/h) lungo un percorso di 1,7 miglia (2,7km). Ed è più simile a una metropolitana con Tesla Model 3 invece che treni più capienti, piuttosto che il collegamento fra città capace di gareggiare in velocità con gli aerei che era stato promesso.

L’Hyperloop, una volta considerato un ambizioso progetto destinato a cambiare il volto dei trasporti, sembra non avere un futuro. Dopo dieci anni, la più grande startup del settore chiude i battenti, con solo un test realizzato. E senza aver nemmeno mai avvicinato la velocità di circa 300 chilometri all’ora dei treni rapidi su rotaia, che invece si stanno diffondendo in tutto il mondo. Hyperloop avrebbe dovuto viaggiare quattro volte più veloce – ma sembra sia rimasto fermo ai blocchi di partenza.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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