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Intelligenza artificiale, nel 2020 in Italia un mercato che vale 300 milioni di euro

Il mercato dell'intelligenza artificiale è in crescita del 15% rispetto al 2019, secondo la ricerca dell'Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano

Il mercato dell’Intelligenza Artificiale non ha mostrato considerevoli segni di cedimento durante il 2020, nonostante il periodo difficile che sta vivendo la nostra economia; infatti, nonostante l’emergenza sanitaria e la continua recrudescenza del virus, il mercato dell’IA in Italia ha segnato una crescita del 15% rispetto al 2019, raggiungendo un valore di 300 milioni di euro.

Il mercato dell’intelligenza artificiale ha attirato un favorevole interesse da parte delle istituzioni, essendo anche citata nel piano europeo per la ripresa e tra le tecnologie chiave per il rilancio dell’economia: nel 2020 ha raggiunto un valore di 300 milioni di euro del quale il 77% (230 milioni) commissionato da imprese italiane e il 23% (70 milioni) come export di progetti. Questi dati sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, presentata il 18 febbraio durante il convegno online “All-In: puntare sull’intelligenza artificiale per la ripresa del Sistema Paese”,

Nel 2020 l’intelligenza artificiale non solo ha acquisito centralità a livello europeo: l’intelligenza artificiale piace sempre di più alle aziende italiane, infatti gli investimenti che sono dedicati all’Intelligent Data Processing sono cresciuti del 33%, com’è cresciuta del 28% anche l’adozione di chatbot e assistenti virtuali. Quel che si nota è quanto ormai più metà delle aziende, medie e grandi, utilizzi l’intelligenza artificiale; parallelamente il 40% delle imprese sta lavorando su progetti operativi per integrarla.

Intelligenza artificiale, nel 2020 in Italia un mercato che vale 300 milioni di euro

I dati che emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, mostrano in prospettiva sia le principali novità tecnologiche sia l’andamento dei consumatori italiani: il settore più attivo e che attrae più investimenti è la finanza per il 23%, poi l’energia/utility (14%), la manifattura (13%), telecomunicazioni e media (12%) e assicurazioni (11%). Secondo gli analisti a trainare la spesa è la componente dei software, che vale il 62% del mercato, mentre i servizi valgono il 38%, e a margine la componente hardware.

Inoltre, la Commissione Europea ha pubblicato nel 2020 un white paper, un rapporto ufficiale che ha posto le basi per la tutela dei diritti dei consumatori, in cui si legge come con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sia aumentata sia la sicurezza dei cittadini europei, sia l’approccio all’innovazione, sia la possibilità di incappare in rischi potenziali, “quali meccanismi decisionali opachi, discriminazioni basate sul genere o di altro tipo, intrusioni nelle nostre vite private o utilizzi per scopi criminali”.

Secondo quanto rileva lo studio, l’intelligenza artificiale, è nota a quasi tutti i consumatori italiani: il 94% ne ha sentito parlare almeno una volta e ne ha una corretta concezione, di cui il 65% legata all’automazione di specifici compiti, il 60% alla guida di veicoli senza l’intervento umano, il 58% all’interazione fra uomo e macchina e il 40% al ragionamento logico. Oltre la metà degli utenti ha già utilizzato prodotti che includono funzionalità di intelligenza artificiale, come assistenti vocali telefonici (65%), altoparlanti intelligenti (62%) e sistemi che forniscono consigli sui siti di e-commerce (58%).

Il mercato dell’intelligenza artificiale è in crescita del 15% rispetto al 2019, secondo la ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano

Dopo l’insediamento del nuovo governo, il Premier Draghi sembra aver accentrato il proprio programma e l’agenza digitale attorno all’urgenza dell’innovazione tecnologica, all’uso di intelligenza artificiale e di tecnologie digitali per la manutenzione delle infrastrutture e della tutela del territorio, facendo accezione a un Programma nazionale di Ripresa e Resilienza. che incoraggi l’evoluzione e l’utilizzo di tecniche predittive basate sui più recenti sviluppi in tema di Intelligenza artificiale e tecnologie digitali.

Dall’analisi condotta dall’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, afferma Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence, su 94 casi reali di problematiche etiche legate all’uso della tecnologia AI, le criticità più frequenti sono potenziali distorsioni nella fase di progettazione della soluzione AI (Bias, 23%), violazione delle libertà (Freedom, 19%), accentramento di risorse finanziare/tecnologiche o culturali da parte delle Big tech (Trust, 17%), e problemi di privacy (11%). Il giudizio complessivo sull’IA è positivo per buona parte degli utenti intervistati. Il 91% del campione ha fornito un giudizio positivo sulle iniziative di AI, il 45% con risultati superiori alle aspettative, il 46% in linea con le aspettative, mentre il 9% sperava in risultati migliori.

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