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La marcia della pace delle donne in Israele a ritmo di musica. La bufala della settimana

Si tratta in realtà di un video musicale del 2016

Ci siamo occupati in altri articoli di spiegarvi come il conflitto tra Israele e Hamas stia generando non solo un elevatissimo numero di vittime innocenti da entrambe le parti. Ma anche una quantità abnorme di fake news, al punto che la Commissione europea è dovuta intervenire prima con una lettera informale inviata alle maggiori piattaforme social. E in un secondo momento aprendo un’indagine, inizialmente nei confronti di X (l’ex Twitter), che poi ha coinvolto anche Meta e TikTok.

La disinformazione non ha limiti di buon gusto: si è arrivati a diffondere in rete filmati presi da videogiochi realistici, spacciandoli per azioni militari dell’una o dell’altra fazione.

Oggi, quanto meno, ci occuperemo sì di una bufala proveniente da Israele, ma quanto meno improntata a un’ingenua speranza di pace.

Palestine Israel Heart, Hand gesture making heart

Israele e Palestina: il desiderio di pace

La bufala sulla marcia per la pace da parte di donne ebree, musulmane e cristiane (che in realtà è una fake news parziale, come vedremo) è una sorta di trasposizione sui social di una speranza. Quella per cui un conflitto del quale almeno per ora nessuno vede la fine possa in qualche modo ricomporsi.

Ed è dunque un peccato veniale, o peccato solo a metà. Resta di certo la diffusione di una notizia menzognera, ma manca la volontà di ledere qualcuno o propagare ideologiche balzane o al di fuori di ogni scientificità.

Cosa è successo dunque?

La marcia per la pace con tanto di musica

Sui social si è parlato di “piccolo miracolo”.

Il post circolato riporta infatti un testo identico al seguente, o di poco modificato: “È avvenuto un piccolo miracolo, quasi completamente ignorato dai media: migliaia di donne ebree, musulmane e cristiane hanno camminato insieme in Israele per la pace.

Nel nuovo video ufficiale del movimento Women Wage Peace, la cantante israeliana Yael Deckelbaum canta la canzone ‘Prayer of the Mothers’ insieme a donne e madri di tutte le religioni, dimostrando cosa la musica può cambiare. Un miracolo tutto al femminile che vale più di mille parole.

Condividetelo il più possibile!”

Israele e Palestina: il video decontestualizzato

Il messaggio divulgato sulle piattaforme social conteneva anche un video. Che in effetti dava l’idea di essere un po’ troppo pulito e artisticamente rifinito, per rappresentare una marcia avvenuta almeno in parte in luoghi di guerra.

Come sempre succede per le notizie false, infatti, si parte dalla realtà e la si camuffa per farla corrispondere al messaggio che si vuole diffondere. Il nome del video e della cantautrice sono autentici, ma il filmato è stato girato nel 2016 e incluso in un album dell’anno successivo.

Video, peraltro, nato dalla collaborazione tra Yael Deckelbaum e un movimento femminista e pacifista.

Il video del 2016

La vera marcia per la pace

In realtà, nei giorni scorsi c’è davvero stata una marcia di donne ebree, arabe e cristiane, che hanno fatto sentire le loro voci contro la guerra in corso.

Grazie a una manifestazione organizzata dalle associazioni Women Wage Peace e Women of the Sun, nella giornata di mercoledì 4 ottobre centinaia di donne israeliani e palestinesi hanno chiesto la fine del conflitto e la ripresa dei negoziati.

Tutto ciò, tragica beffa, tre giorni prima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha riaperto le ostilità.

Israele e Palestina: la bufala del cemento nell’acqua dei palestinesi

Ci sono svariati altri video decontestualizzati che circolano in rete, la cui diffusione ha scopi ben diversi rispetto a quella di una marcia della pace che non c’è stata, o non nei termini auspicati da chi ha postato la notizia.

In rete, lo prendiamo giusto a titolo di esempio, è circolato un video di un mezzo che versa cemento nelle acque, accompagnato dalla didascalia: “Israele versa cemento nell’acqua dei palestinesi”.

Il documento è in realtà del 2022, e mostra il sigillo di quattro pozzi illegali nei pressi di Hebron, a 30 chilometri da Gerusalemme.

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X e la disinformazione sul conflitto tra Hamas e Israele

Un recentissimo report di NewsGuard ci fa sapere che la stragrande maggioranza di post (tweet) pubblicati su X e contenenti fake news sul conflitto tra Israele e Hamas proviene da account verificati. Quelli con la spunta blu, per intenderci.

Su 250 post analizzati, 186 (il 74,4%) sono stati resi pubblici da account con la spunta blu.

Questi contenuti hanno ottenuto ben 1.348.979 interazioni e più di cento milioni di visualizzazioni nella settimana dal 7 al 14 ottobre scorsi.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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