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Joker: le curiosità sul film con protagonista Joaquin Phoenix

Un viaggio dietro le quinte di Joker di Todd Phillips.

Fra i tanti iconici personaggi che ci ha consegnato l’universo della DC Comics, uno dei più interessanti e suggestivi è senza dubbio Joker, acerrimo nemico di Batman che al cinema è stato interpretato da attori di caratura mondiale come Cesar Romero (Batman di Leslie H. Martinson), Jack Nicholson (Batman di Tim Burton), Heath Ledger (Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan), Jared Leto (Suicide Squad di David Ayer e i successivi capitoli del DC Extended Universe) e infine Joaquin Phoenix, che in Joker di Todd Phillips ha regalato al pubblico un’interpretazione monumentale in una storia raggelante, già entrata nell’immaginario collettivo. In occasione del primo passaggio del film in chiaro (previsto per martedì 16 novembre 2021 alle 21.45 su Canale 5), abbiamo deciso di compiere un viaggio dietro le quinte di questa prodigiosa opera, scavando fra le più interessanti curiosità e gli svariati aneddoti che ne hanno segnato la sua lavorazione.

Joker: le ispirazioni

Joker è chiaramente influenzato dal cinema di Martin Scorsese, che non a caso era stato preso in considerazione per produrre o addirittura per dirigere il film. L’ambientazione in una New York/Gotham City cupa e degradata e la tragicità di un protagonista alienato e respinto dalla società, che comincia a covare rabbia verso la società stessa, sono chiari riferimenti al capolavoro del regista americano Taxi Driver e all’indimenticabile Travis Bickle di Robert De Niro. Ancora più evidente è l’influenza di Re per una notte, altra opera di Scorsese che ha diversi punti di contatto con il soggetto di Joker (la fame di successo di un comico, l’ossessione di apparire in televisione) anch’essa con protagonista De Niro, che nel film di Todd Phillips si ritaglia proprio il ruolo del presentatore di uno show di successo.

Inevitabili poi i collegamenti a opere fondamentali per la storia del personaggio di Joker. Ci riferiamo a L’uomo che ride, film del 1928 di Paul Leni che ha ispirato l’iconico ghigno di Joker, con protagonista un personaggio che, proprio come il personaggio interpretato da Joaquin Phoenix, è costretto a ridere da un grave problema fisico. Palese poi l’influenza di Batman: The Killing Joke, storia a fumetti di Alan Moore che esplora le origini del personaggio, insistendo particolarmente sul concetto che ciò che separa una persona pacifica e serena da un pazzo è solo una brutta giornata. In un passaggio del film di Todd Phillips, Arthur Fleck dice al personaggio di Sophie che ha avuto una brutta giornata, esplicitando così il collegamento fra le due opere.

La perdita di peso di Joaquin Phoenix

Joker

Per interpretare Arthur Fleck in Joker, Joaquin Phoenix ha perso circa 23 chili. Una trasformazione fisica che rende ancora più lacerante la parabola esistenziale del protagonista e che ha permesso all’attore di connettersi maggiormente col personaggio. Phoenix ha così descritto la sua esperienza:

Una volta raggiunto l’obiettivo di peso, tutto cambia. È difficile svegliarsi ogni giorno ed essere ossessionati da un etto. Sviluppi davvero un disturbo. Voglio dire, è selvaggio. Mi aspettavo e avevo previsto che con la perdita di peso sarebbero arrivati un sentimento di insoddisfazione, fame, un certo tipo di vulnerabilità e debolezza. Ma quello che non mi aspettavo era questa sensazione di fluidità che sentivo fisicamente. Mi sentivo come se potessi muovere il mio corpo in modi che non ero stato in grado di fare prima. E penso che questo si sia davvero prestato ad alcuni dei movimenti fisici che hanno iniziato a emergere come una parte importante del personaggio.

La risata di Joker

Joker

Uno degli aspetti più dolorosi di Joker è senza dubbio il disturbo che affligge il personaggio di Joaquin Phoenix, che lo porta a un’involontaria risata sguaiata nei momenti meno opportuni. Una condizione nota come sindrome pseudobulbare, che ha richiesto a Phoenix un intenso lavoro volto a perfezionare questa sinistra e struggente risata. Per preparare al meglio il personaggio, l’attore ha visionato numerosi video di persone affette da questo disturbo, con l’intento preciso di restituire al pubblico l’immagine di una persona con la quale fosse estremamente difficile identificarsi.

«Non pensavo di potercela fare», ha dichiarato Phoenix. «Mi sono esercitato da solo, poi ho chiesto a Todd di venire ad ascoltare la mia risata. Ho sentito che dovevo essere in grado di farlo sul posto e davanti a qualcun altro. Era una situazione davvero disagevole. Mi ci è voluto molto tempo».

Joker e Charlie Chaplin

Joker

In molte versioni del personaggio, Joker è un grande appassionato delle commedie del cinema narrativo classico. L’adattamento di Todd Phillips non fa eccezione, dal momento che nel film sono presenti diversi omaggi a Charlie Chaplin. In uno dei suoi pochi momenti apparentemente felici, vediamo infatti Arthur Fleck sorridere al cinema mentre viene proiettato la pietra miliare Tempi moderni, altro film in cui il protagonista cerca di sopravvivere in un mondo tecnologizzato e disumano a cui non sente di appartenere. Charlie Chaplin e Tempi moderni ricorrono anche quando risuona Smile, intramontabile brano scritto proprio dal maestro statunitense per questa sua celebre opera, che in questo caso sottolinea una volta di più il rapporto di Joker con la risata.

Un collegamento più sottile fra Charlie Chaplin e Joker arriva dalla battuta di Arthur Fleck “Ho sempre pensato che la mia vita fosse una tragedia, ma adesso mi rendo conto che è una cazzo di commedia“, che ricorda la celebre massima di Chaplin “La vita è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo“.

La scalinata di Joker

Uno dei momenti più apprezzati di Joker è la scena in cui, poco prima del climax finale, Arthur Fleck si lascia andare a una sfrenata danza in una scalinata di Gotham City. In proposito, Todd Phillips ha dichiarato: «Credevamo che sarebbe stato un momento piuttosto iconico per il film ma non pensavo che le scale si sarebbero trasformate in una sorta di versione newyorkese della scalinata di Rocky». Le scale attraversate più volte da Arthur Fleck nel corso del film sono già state ribattezzate Joker Stairs e sono diventate una meta turistica. Si trovano nel Bronx, a New York City, al 1165 di Shakespeare Avenue.

Il successo del film

Joker

Joker ha cominciato la sua corsa verso la gloria alla Mostra del Cinema di Venezia del 2019, dove ha conquistato il premio più ambito, cioè il Leone d’oro al miglior film. Per il regolamento della manifestazione, questo riconoscimento ha privato Joaquin Phoenix della possibilità di ricevere la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, andata a Luca Marinelli per la sua performance in Martin Eden. Durante la premiazione, Todd Phillips ha elogiato Phoenix, con lui sul palco, con queste parole: «Non c’è film senza Joaquin Phoenix. Joaquin è il leone più feroce, brillante e di larghe vedute che io conosca. Grazie per avermi affidato il tuo folle talento».

Con un budget compreso fra i 55 e i 65 milioni di dollari, Joker è riuscito a incassare ben 1,074 miliardi di dollari, cifra che ne fa il film vietato ai minori con il miglior incasso di tutti i tempi. Il successo è continuato anche nella stagione dei premi, dove il film ha portato a casa due Golden Globe, per il miglior attore in un film drammatico a Joaquin Phoenix e per la miglior colonna sonora originale in un film a Hildur Guðnadóttir. Gli stessi due riconoscimenti sono arrivati anche durante la successiva notte degli Oscar. Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles, nel suo discorso di ringraziamento per l’Oscar l’attore, visibilmente commosso, ha ricordato il suo compianto fratello River Phoenix con queste parole: «Quando aveva 17 anni, mio ​​fratello ha scritto questo testo. Ha detto: “Corri in soccorso con amore e la pace arriverà”».

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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