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È partita JUICE: la missione spaziale dell’Europa alla ricerca degli “ingredienti” della vita attorno a Giove.

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Alle 14:14 ora Italiana di oggi la foresta equatoriale attorno a Kourou, in Guyana Francese, è stata squarciata dall’enorme rombo del motore Vulcain del razzo Ariane V che è decollato con successo dalla rampa di lancio del Centre Spatial Guyanais con a bordo la sonda JUICE. Dopo l’annullamento all’ultimo secondo durante tentativo di ieri, una messa in orbita perfetta oggi ha portato la sonda a iniziare il suo lunghissimo cammino verso Giove. 

Il lancio di JUICE, un successo

Il meteo di oggi 14 aprile non era dei migliori e fino a qualche ora prima del lancio si è temuto che potesse ripetersi quanto visto nella giornata di ieri. A pochi minuti dall’accensione dei motori, infatti, il countdown era stato fermato per via del forte vento che aveva portato vicino alla rampa di lancio delle nuvole cariche di fulmini. Oggi invece, nonostante la nuvolosità che ricopriva l’area, l’ARIANE V (si esatto proprio lo stesso che ha visitato la nostra Fjona qualche tempo, durante la fase di prelancio. Qui il suo reportage) si è sollevato senza nessun problema per la penultima volta dalla rampa di lancio marcando il 11° successo su 116 lanci (parliamo di uno dei lanciatori più sicuri mai creati che a breve verrà rimpiazzato dal nuovo ARIANE 6).

Il lancio di JUICE segna un momento epocale, perché la sonda, acronimo di JUpiter ICy moons Explorer, rappresenta la prima missione esclusivamente europea diretta verso il sistema solare esterno (per capirci tra Marte e Giove c’è una fascia di asteroidi che delimita quello che noi consideriamo sistema solare interno ed esterno).

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L’ArianeV lascia la rampa di lancio con a bordo JUICE (Source:ESA)

La missione: “vecchia” di 11 anni

La missione è stata approvata dall’Agenzia Spaziale Europea ESA ben 11 anni fa, nel 2012 come parte di un programma più ampio di esplorazione e ricerca spaziale decennale chiamato Cosmic Vision 2015-2025 ed è costata €870 milioni (come avrete intuito, i tempi nelle esplorazioni spaziali sono un bel po’ lunghi). Siamo quindi in dirittura d’arrivo con il progetto Cosmic Vision: uno dei prossimi lanci sarà il telescopio spaziale EUCLID che volerà a bordo di un Flacon 9 di SpaceX in estate e andrà a studiare uno dei misteri più grandi e affascianti dell’universo, ovvero energia e materia oscura.

Il viaggio della missione JUICE è tutto fuorché finito, anzi è solo all’inizio del suo percorso “ad ostacoli”: impiegherà otto anni per raggiungere il pianeta gassoso, tempo più che ragionevole se pensiamo che Giove si trova a 700 milioni di chilometri (la nostra Luna si trova ad appena 400.000).

Questi otto anni serviranno principalmente a guadagnare abbastanza velocità per il suo viaggio, grazie alla moltitudine di flyby (o fionde gravitazionali) che dovrà eseguire. Resterà poi in orbita tra Giove e le sue tre lune ghiacciate (Ganimede, Europa e Callisto) per permettere agli scienziati di condurre ricerche sulle condizioni di formazione dei pianeti e sui processi di formazione della vita (non aspettatevi piccoli omini verdi sia chiaro).

Proprio Ganimede sarà il grande osservato speciale di questa missione per le sue caratteristiche uniche. Si pensa che questo corpo celeste, ricoperto di ghiaccio, ospiti un oceano liquido circa 200km sotto la propria crosta esterna e abbia due peculiarità quasi uniche al di fuori della Terra nel sistema solare, ovvero un nucleo metallico fuso e un campo magnetico.

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La timeline della missione (Source:ESA)

È un’avventura, questa, che avviene grazie al finanziamento e il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) mentre la supervisione scientifica è affidata all’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Il contribuito scientifico italiano alla missione è infatti enorme con ben quattro degli strumenti presenti sulla sonda che parlano italiano grazie all’enorme lavoro del gruppo Leonardo e Thales Alenia Space assieme a ricercatrici e ricercatori provenienti da varie istituzioni italiane quali l’Università di Trento, Sapienza Università di Roma, Università di Roma Tre, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Università di Bologna, Università di Tor Vergata-Roma, Istituto Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR, CISAS – Università Padova, Politecnico di Milano e Università del Salento.

Perché proprio il sistema gioviano?

 La domanda che forse vi starete facendo è: perché di tanti posti proprio Giove?

Il gigante gassoso rappresenta quasi un sistema solare in miniatura e al suo interno troviamo tante similitudini con quello più grande che ci ospita. Capire come si formino questi sistemi e soprattutto se gli ingredienti che hanno creato la vita sulla Terra sono replicabili (finora la risposta è ancora no) è LA domanda fondamentale che ci poniamo da sempre e grazie a JUICE forse saremo un pochino più vicini alla risposta.

La sonda porta con sé dieci strumenti che le permetteranno di analizzare tanti aspetti del sistema composto da Giove e dalle sue Lune. Tra questi i quattro di derivazione italiana sono:

  • RIME (Radar for Icy Moon Exploration) è un radar che serve per penetrare la superficie ghiacciata dei satelliti Galileiani fin alla profondità di 9 Km con una risoluzione verticale fino a 30 m. 
  • JANUS (Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator) è una fotocamera ottica ad alta risoluzione
  • 3GM (Gravity and Geophysics of Jupiter and the Galilean Moons) è uno strumento per radio scienza che sarà utilizzato per studiare il campo di gravità fino di Ganimede 
  • MAJIS (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer), uno spettrometro per osservare la troposfera di Giove.

Infine, ad alimentare la sonda ci saranno i pannelli solari più grandi mai mandati nello spazio profondo che misurano ben 85 m^2, creati proprio in Italia negli stabilimenti di Thales Alenia Space. Nonostante la grandezza dei pannelli solari, JUICE si troverà in posizione davvero distante dal Sole, quindi la quantità di energia che potrà produrre corrisponde a quella necessaria per fare un toast (questo ce lo hanno raccontato gli ingegneri che su JUICE ci lavorano da anni). Tanto basterà per tenere in vita gli strumenti.

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JUICE all’interno della camera sterile (Source:ESA)

Il viaggio di JUICE è appena iniziato e sarà parecchio lungo, ma per nulla noioso non vi preoccupate. Il prossimo appuntamento con lei sarà tra due anni quanto ripasserà nel 2024 vicino alla terra nel suo primo Fly-By Terra-Luna prima di ripartire alla volta di Venere. Non vi preoccupate non sarà l’ultima volta che vediamo, avremo modo di salutarla per bene e affidarla tutta la curiosità di una umanità che vuole solo scoprire cosa c’è là fuori.

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