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L4S, il nuovo standard per rendere internet più veloce

Apple, Google e tantissime altre aziende stanno puntando su un nuovo standard chiamato L4S, che si pone un’obiettivo semplice ma fondamentale: rendere internet più veloce. Non aumentando la capacità dei cavi suboceanici o collegando gli smartphone di tutto il mondo con la fibra ottica, ma puntando su un protocollo più intelligenti per trasportare i dati per il web.

L4S, lo standard per rendere internet più veloce

Come fa notare Mitchell Clark su The Verge, passare da un piano a banda larga elevata a uno inferiore potrebbe non cambiare l’esperienza di navigazione. E lo stesso vale anche nell’altra direzione: anche con una connessione fulminea potremmo avere difficoltà nel caricare un film in streaming o effettuare una videochiamata senza problemi. Infatti, il problema potrebbe essere legato alla latenza, ovvero il tempo necessario per inviare e ricevere dati, piuttosto che alla quantità di larghezza di banda disponibile.

Internet è una rete complessa di dispositivi e infrastrutture interconnessi. In altre parole, come per il traffico in auto, spesso il problema non è la velocità della superstrada ma gli ingorghi agli svincoli. La congestione o i problemi in qualsiasi punto della rete possono influenzare l’esperienza dell’utente. Se un server ha capacità limitate per il caricamento dei dati, se ci sono interruzioni nell’infrastruttura di rete o se i dispositivi dell’utente non riescono ad elaborare i dati, possono verificarsi ritardi nel caricamento dei contenuti.

Il nuovo standard chiamato L4S, supportato da grandi aziende Apple, Google, Nvidia, Valve, Nokia, Ericsson e diverse aziende di telecomunicazioni, mira a ridurre drasticamente la latenza su Internet. Questo standard potrebbe rivoluzionare la velocità e la fluidità della navigazione web, lo streaming video e le videochiamate, aprendo nuove possibilità per gli sviluppatori di applicazioni. Il tutto eliminando quello che si chiama buffer bloat.

Cosa è il buffer bloat e come eliminarlo

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Per comprendere il concetto di buffer bloat, bisogna prima capire cosa sono i buffer. Nell’ambito del networking, ogni componente della rete (come switch, router, modem) ha limiti sulla quantità di dati che può gestire. Tuttavia, i dispositivi collegati alla rete e il traffico da gestire variano continuamente, rendendo difficile per i computer determinare quanti dati inviare simultaneamente.

In genere, iniziano a inviare dati a una certa velocità, aumentandola fino a che qualcosa non funziona. Questo succede perché avviene la perdita di pacchetti: un elemento della rete riceve dati più velocemente di quanto possa inviarli. e quindi scarta l’eccesso.

I dispositivi di rete hanno buffer integrati per gestire picchi di dati, in modo da non perderli. Ma il loro eccessivo utilizzo può comportare un breve ritardo nell’invio dei dati. Questo però può diventare un problema quando serve bassa latenza, come le videochiamate o lo streaming di giochi.

Anche se avete una connessione velocissima, la capacità di gestione dei dispositivi coinvolti nella comunicazione fra il vostro dispositivo e la sorgente fa da collo di bottiglia e fa sì che non possiate godervi l’altissima velocità del vostro abbonamento alla fibra ottica.

Come funziona L4S e perché rende internet più veloce?

L4S, l’acronimo di Low Latency, Low Loss, Scalable Throughput, rappresenta un nuovo standard di connessione Internet progettato per ridurre la latenza e minimizzare l’attesa dei pacchetti in coda, migliorando l’efficienza del trasferimento dei dati.

Il concetto chiave di L4S è la riduzione del ciclo di feedback della latenza. Quando si verifica un’intasamento, i dispositivi di rete che utilizzano questo standard sono in grado di riconoscerlo rapidamente e adottare misure correttive, generalmente riducendo temporaneamente il flusso dei dati inviati. Questo consente di mantenere una buona portata senza aumentare la latenza.

accesso Internet

L’architettura è complessa per i non-esperti. Ma semplificando, L4S coinvolge l’aggiunta di un indicatore ai pacchetti dati. Se i pacchetti incontrano problemi di congestione, vengono contrassegnati. Questo consente ai dispositivi di adottare misure immediate per evitare che la congestione peggiori, mantenendo un flusso di dati più fluido e riducendo le interferenze che potrebbero causare latenza con altri sistemi.

Questo dovrebbe migliorare le perfomance internet perché la velocità di caricamento delle pagine web è limitata più dalla latenza che dalla capacità di connessione, per la maggior parte degli utenti. Ma va detto che L4S non può compensare la distanza fisica che può influire sulla latenza (per videochiamate o giochi con server oltreoceano).

Quando arriverà questa nuova tecnologia?

Capire quando uno standard condiviso possa diventare effettivo risulta complicato: ci sono molti fattori in gioco. Ma come fa notare The Verge, Apple ne ha parlato alla scorsa conferenza WWDC 23 e lo sta testando su iOS 17 e macOS Ventura. Così come Nvidia lo sta usando per alcuni utenti sulla piattaforma di gaming in streaming GeForce. Quindi molti esperti sono ottimisti – anche se non conviene cantare vittoria prima del tempo.

Questa tecnologia potrebbe ridurre di molto i tempi di latenza, anche se non è l’unico fattore da tenere in conto. Una connessione cablata invece che wireless (o usando un router WiFi più recente e potente) potrebbe ridurre la latenza quando giocate in maniera molto più visibile. Ma L4S permetterà all’intera rete internet di gestire meglio gli “ingorghi” di dati e assicurare una migliore gestione del traffico. E oltre a migliorare l’uso di app e giochi attualmente esistenti, potrebbe permettere l’uso di nuove tecnologie impossibili con i tempi attuali (pensiamo alla telemedicina o alla guida autonoma, per esempio). È un tassello in più verso un internet più veloce e tecnologie più avanzate. Che speriamo arrivi, presto.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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