Lightning vs USB-C: pro e contro per l’iPhone del futuro

L‘Unione Europea vuole uno standard unico per la ricarica smartphone: un solo cavo per tutti i dispositivi sul mercato. Questo potrebbe per la prima volta forza Apple a produrre un iPhone con attacco USB-C invece di una porta Lightning: ma per gli utenti, quali sono i pro e i contro?

Lightning vs USB-C, quali sono i pro e contro per iPhone

Il 7 giugno 2022 il Parlamento Europeo ha approvato nuove regole per il mercato smartphone. Da autunno 2024, tutti i dispositivi mobile, tablet e fotocamere nell’Unione Europea dovranno avere lo stesso standard per la ricarica via cavo: l’USB-C. Per l’UE, questa scelta riduce i rifiuti elettronici perché basta un solo caricabatterie per tutti i dispositivi. Qualcosa che nel lungo andare potrebbe anche portare a un risparmio per gli utenti.

Chi oppone questa proposta menziona la quantità di cavi Lightning che diventeranno inutili, fonte di rifiuti elettronici. Inoltre, preoccupa il disincentivo a innovare: perché i produttori dovrebbero investire in nuove tecnologie di ricarica (anche se l’innovazione resta all’interno dello standard USB-C, in continua evoluzione)?

Ma al di là delle posizioni politiche ed ecologiche, quali sarebbero i vantaggi e gli svantaggi per gli utenti iPhone se dovesse arrivare una porta USB-C? Quali funzionalità del Lightning si perderebbero?

Cavo Lighting: vantaggi e svantaggi

Nel 2012 Apple lancio la presa Lightning, sua proprietà ed esclusiva, con un connettore a 8-pin per sostituire il precedente cavo a 30-pin. Spesso 1,5 millimetri e largo 6,7 millimetri, può essere inserito in entrambi i versi senza problemi. Uno dei grandi vantaggi del cavo Lightning sta nel fatto che sia una presa ‘maschio‘: questo significa che i pin sono direttamente sulla spina e non sulla porta. Questo significa che se dovessero usurarsi (magari semplicemente perché estraete con troppa foga il cavo o in caso di caduta), dovete sostituire il cavo e non la presa del vostro iPhone.

Il cavo Lightning ha ormai dieci anni e in termini di prestazioni si sente. Nella maggior parte delle situazioni, raggiunge velocità nel trasferimento dati comparabili al precedente standard USB 2.0: circa 480Mbps. Un problema soprattutto considerando le dimensioni di file pesanti come i video ProRes, che girando in 4K possono arrivare a pesare da 3GB fino a 6GB al minuto. Apple non condivide i dati ufficiali sulle velocità di trasferimento, ma nei test sembra che alcuni nuovi iPad abbiano velocità più vicine a quelle dell’USB 3.0. Ma finora nessun iPhone ha raggiunto velocità superiori ai 480Mbps.

Per quanto riguarda le velocità di ricarica, iPhone 13 Pro Max arriva a 27W con il giusto adattatore. Una ricarica piuttosto rapida, anche se ancora lontana dai 150W di alcuni smartphone Android usciti quest’anno. La velocità però dipende anche dalla tecnologia della batteria, non solo del cavo: al momento quindi non è un problema, ma potrebbe limitare in futuro.

Il fatto che Lightning sia uno standard proprietario di Apple, assicura una certa qualità costruttiva con il programma Made for iPhone, che certifica i cavi. Tuttavia, il fatto che non sia compatibile con altri dispositivi potrebbe implicare costi aggiuntivi. Per esempio se compraste un paio di auricolari fuori dall’ecosistema Apple (non AirPods), capita sempre più spesso non trovare un cavo di ricarica all’interno. In questo caso vi trovereste costretti a comprare un cavo USB-C separato, mentre gli utenti Android potranno usare semplicemente quello dello smartphone.

Cavo USB-C: pro e contro (rispetto al Lightning su iPhone)

La tecnologia USB-C nasce poco dopo l’arrivo della presa Lightning su iPhone, portando con sé alcuni dei vantaggi dello standard rivale. Il principale è la comodità di poter inserire la presa nella porta in qualsiasi direzione. Ma a differenza del Lightning, l’USB-C è un connettore ‘femmina’: i pin sono nella presa, non nel cavo. Questo significa che in caso di rottura, dovrete sostituire la presa, cosa più difficile di quanto succede con il Lightning.

In quanto a velocità nel trasferimento dei dati, l’USB-C può gestire gli standard dell’USB 3. Questo significa che, a secondo della generazione, va velocità diverse. La USB 3.1 Gen 1 arriva fino a 5Gbps, la Gen 2 fino a 10Gbps e il più rapido standard al momento, il Thunderbolt 3, arriva fino a 40Gbps. Riconoscere le varie generazioni può essere confusionario. Ma ciò che risulta chiaro è che il trasferimento dati è sempre più rapido su USB-C che Lightning, indipendentemente dalla generazione.

Per quanto riguarda la ricarica, l’USB-C può gestire dai 3A fino ai 5A (il cavo Lightning arriva a 2,4A). Questo da un vantaggio in termini di velocità alla tecnologia USB-C. Apple potrebbe caricare iPhone con la stessa rapidità con cui carica i MacBook, volendo.

Il vantaggio forse più evidente però è in termini di compatibilità. Non solo la maggior parte dei dispositivi (smartphone, tablet, cuffie e sempre più anche laptop) possono caricarsi con l’USB-C. Lo standard è compatibile con DVI, VGA, HDMI e DisplayPort, permettono applicazioni interessanti anche in chiave futura (magari una dock station per usare iPhone come un computer).

Per quanto riguarda la sicurezza, anche i cavi USB-C devono ricevere la certificazione per poter usare la sigla. Se acquistate prodotti di qualità, la resistenza dei cavi resta sullo stesso livello.

Pro e Contro di USB-C e Lightning: Apple cambierà davvero porte?

La tecnologia USB-C ha dei vantaggi evidenti, di cui la stessa Apple si rende conto. Dai Mac ai Display fino agli iPad, sono moltissimi i prodotti di Apple che utilizzano la presa USB-C per il rapido trasferimento dei dati e la possibilità della ricarica. E visto la possibilità di girare video in ProRes e le capacità computazionali di Apple sempre più da “computer di base” per molti utenti, adottare lo standard avrebbe senso.

Dall’altro lato, i clienti Apple di lunga data dovrebbero cambiare gli esistenti accessori (quelli per auto o i power bank, per esempio). Inoltre, nel caso in cui si rompano i pin si troverebbero costretti a mandare iPhone in riparazione.

Apple avrebbe la possibilità di puntare sul wireless, qualcosa di già ipotizzato dalla Mela. Ma se la ricarica MagSafe funziona bene, al momento non supporta il trasferimento di dati. Inoltre, resterebbe il problema di rendere inutili tutti gli accessori acquistati dagli utenti negli anni.

Cupertino finirebbe per scontentare gli utenti iPhone che vogliono l’USB-C se non cambiasse, ma cambiando innervosirebbe i fedeli del Lightning. Forse la normativa UE può permettere ad Apple di introdurre con iPhone 15 nel 2024 il nuovo standard, per poi dare la colpa all’Europa quando gli utenti (inevitabilmente) si lamenteranno. E magari gli ingegneri della Mela troveranno un modo per rendere più semplice sostituire una porta USB-C rotta, rimediando al problema principale della tecnologia.

Lo scopriremo nel corso del prossimo anno. Vi terremo aggiornati.

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