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Non si possono proteggere con il copyright le immagini AI di Midjourney

L'US Copyright Office toglie la protezione a Zarya of the Dawn, perché include un autore non-umano

L’US Copyright Office ha ritrattato la protezione copyright concessa lo scorso autunno a Kristina Kashtanova per il suo fumetto Zarya of the Dawn, creato utilizzando l’intelligenza artificiale di Midjourney. Il motivo sta nel fatto che immagini create partendo da messaggi di testo da parte di Midjourney rendo uno degli autori “non-umano”. E sembra che l’ufficio del diritto d’autore americano non consideri i “diritti creativi” dell’AI.

Midjourney, negato il copyright del fumetto disegnato dall’AI

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Nel testo della lettera inviata dall’avvocato Robert Kasunic, a capo dell’ufficio del diritto d’autore USA, l’US Copyright Office ha deciso che Kashtanova “è l’autrice del testo dell’Opera, nonché della selezione, del coordinamento e della disposizione degli elementi scritti e visivi dell’Opera”. Tuttavia, le immagini “non sono il prodotto della creazione umana”.

La decisione non arriva solamente contro l’intelligenza artificiale in sé. Infatti, il Copyright Office cita casi precedenti in cui le persone non sono state in grado di proteggere i diritti d’autore di parole o canzoni che elencavano “esseri spirituali non umani” o lo Spirito Santo come autore. C’è anche un noto caso in cui, per incidente, una scimmia ha scattato un selfie. Senza poterlo proteggere dal copyright.

Niente diritto d’autore ai “non-umani”

Il dibattimento quindi è legale e, come avviene sempre negli Stati Uniti, determinato dai precedenti simili o assimilabili. Poiché finora gli autori non umani non hanno potuto proteggere con il copyright le proprie creazioni, lo stesso principio si applica in questo caso con l’AI.

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Zarya of the Dawn — Kris Kashtanova / Midjourney

Il Copyright Office afferma di aver saputo che le immagini erano state prodotte da Midjourney solo dopo aver concesso la prima autorizzazione, sulla base dei post sui social media di Kashtanova. Solo a questo punto ha cercato ulteriori informazioni.

In realtà, sia Midjourney che Kashtanova sono nominati sulla copertina del libro. Ma secondo la lettera, oltre che in copertina Midjourney non appare nelle 18 pagine di materiale inviato al Copyright Office. E Il fatto che la parola “Midjourney” appaia sul copertina di un’Opera non costituisce un avviso all’Ufficio che uno strumento di intelligenza artificiale ha creato parte o tutta l’Opera“. L’ufficio del copyright quindi non valuta un libro dalla copertina, come dice la saggezza popolare (altro autore non-umano).

Quindi, l’ufficio del diritto d’autore ha revocato il copyright concesso, per “informazioni inaccurate e incomplete”.

Il diritto d’autore e l’intelligenza artificiale: cosa cambia con questa decisione

Alla concessione del copyright oggi revocato, Kashtanova su Instagram aveva scritto: “Quando metti le tue immagini in un libro come Zarya, l’arrangiamento è protetto da copyright. La storia è protetta da copyright, purché non sia puramente prodotta dall’intelligenza artificiale“.

Tuttavia, a differenza di altri strumenti digitali (per esempio quelli per applicare effetti visuali particolari), l’US Copyright Office spiega che: “Il fatto che l’output specifico di Midjourney non possa essere previsto dagli utenti rende Midjourney diverso ai fini del copyright rispetto ad altri strumenti utilizzati dagli artisti”.

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L’Ufficio respinge inoltre il fatto che le modifiche ad alcune delle immagini fatte dall’autrice le rendano idonee al diritto d’autore. Infatti, erano “troppo piccole e impercettibili per fornire la creatività necessaria per la protezione del diritto d’autore”.

In altre parole, l’Ufficio riconosce il lavoro fatto dall’algoritmo come parte integrante del processo: l’aver dato le istruzioni non basta per rendere Kashtanova autrice dell’immagini. Al massimo, si può dire che abbia collaborato con l’AI.

L’avvocato dell’autrice invece sostengono che l’Ufficio non coglie il ruolo della casualità nel processo. Perché Midjourney “fa esattamente quello che è programmato per fare e attinge da un posto scelto dall’artista nella sua enorme tabella di probabilità per guidare la generazione di un’immagine“.

Midjourney e il copyright: una discussione ancora aperta

L’avvocato Lindberg arriva addirittura a dire che L’arte assistita dall’intelligenza artificiale dovrà essere trattata come la fotografia. È solo questione di tempo“. Immagina quindi un futuro dove Midjourney entrerà a far parte del lavoro di un artista come lo sono i programmi di Adobe, le fotocamere digitali o le tavolette grafiche. Un semplice strumento nelle mani dell’artista. Anche se terribilmente intelligente.

Kashtanova ci crede fermamente. “I miei avvocati stanno esaminando le nostre opzioni per spiegare ulteriormente al Copyright Office come le singole immagini prodotte da Midjourney siano l’espressione diretta della mia creatività e quindi soggette a copyright”.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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