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Fake news e vaccini: chi diffonde bufale su Twitter?

L'analisi di Iconsulting mostra quali sono le categorie che diffondo più spesso la disinformazione

Le fake news sono aumentate durante la pandemia, specialmente riguardo i vaccini, soprattutto su social come Twitter e Facebook. Per analizzare questo fenomeno, Iconsulting ha realizzato uno strumento che permette di capire quali siano le fonti della disinformazione. E al primo posto, purtroppo c’è la politica.

Fake news, vaccini, social: chi diffonde la disinformazione su Twitter

Il report annuale “Sulla politica dell’informazione per la sicurezza” pubblicata dal Sistema d’informazione per la sicurezza della Repubblica e il Report 2020 della Polizia Postale mostrano un aumento delle fake news durante l’ultimo anno. Pensate che la Polizia Postale ha registrato un aumento delle segnalazioni di false notizie pari al 436%. Una pioggia di bufale, truffe e falsità che riguardano i vaccini, lo strumento più efficace per fermare questa tremenda pandemia.

Iconsulting ha cercato di capire da dove vengono le notizie. Per farlo ha analizzato i dati con un algoritmo proprietario, che ha dato un punteggio a ogni singolo tweet italiano che tra il 27 Dicembre 2020 (V-Day) e il 19 Aprile 2021 ha utilizzato gli hashtag: #vaccino, #vaccini, #novax, #astrazeneca, #PfizerBioNTech, #Moderna, #sputnik. Un gran numero di dati che ci permette di capire chi fa circolare le bufale.

I politici sono i meno attendibili, ma le istituzioni sono sicure al 99%

Dall’analisi effettuata emerge in maniera chiara come la politica sia, nel bene e nel male, la protagonista di questa classifica. Infatti da un lato gli Organismi governativi hanno avuto un tasso di attendibilità praticamente perfetto (al 99%, ma nelle statistiche il 100% non esiste). Dall’altro lato gli esponenti dei vari partiti politici hanno dimostrato un’accuratezza di solo il 56%.

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Gli esponenti politici fanno peggio persino degli attivisti, che nel 43% hanno diffuso bufale. Gli Imprenditori hanno diffuso notizie false per il 40%. Anche il mondo dell’Istruzione non esce bene da questo rapporto: nel 37% ha diffuso su Twitter delle fake news sui vaccini.

Il mondo dei media è sopra la media (scusate il gioco di parole)

Decisamente meglio il mondo dei media, con il 90% di informazioni accurate e solo il 10% di fake news. Sembra che l’impegno giornalistico nel controllare le fonti faccia la differenza quando si tratta di fermare le bufale. Un dato particolarmente importante visto che i tweet sono decisamente maggiori: fino a sei volte in totale rispetto alle altre categorie. Ma anche la satira fa molto bene: ha un tasso di attendibilità dell’80%. Non perfetto, ma del 24% meglio rispetto ai politici che prendono in giro.

Più preciso ancora il mondo della sanità, ma non quanto avremmo pensato: il 91% delle informazioni è accurato. Meglio solo le istituzioni.

Tuttavia, facciamo notare che alcuni di questi risultati sono in mutamento. Gli imprenditori all’inizio dell’analisi era precisi al 64% mentre ora lo sono solo al 57%. Supponiamo che questo sia dovuto alle riaperture progressive delle attività. In ogni caso, fortunatamente Iconsulting ha reso disponibile il tool online, per analizzare i cambiamenti nel dettaglio.

Questo strumento Iconsulting, prima azienda di consulenza italiana focalizzata solo ed esclusivamente sulla creazione di valore strategico partendo dai dati, permette di avere un quadro chiaro di chi diffonde notizie false sui social. E di farsi un’idea del perché.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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