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Netflix e la condivisione dell’account, ora si può “aggiungere una casa”

Il nuovo test inizia in Argentina, El Salvador, Guatemala, Honduras e Repubblica Domenicana

Netflix sta testando una nuova strategia per evitare la condivisione degli account, che permette di “aggiungere una casa” oltre alla principale pagando una aggiunta all’abbonamento mensile. E spiega come fa a scoprire quando gli utenti condividono la password con amici e parenti senza pagare la cifra extra. Il test, per il momento, si limita cinque nazioni del Sud America.

Netflix contro la condivisione dell’account, ora potete “aggiungere una casa”

Dopo aver per la prima volta registrato una flessione nel numero degli abbonati globali, Netflix sta correndo ai ripari in diversi modo. Negli ultimi giorni ha siglato un accordo con Microsoft per lanciare un abbonamento più economico ma con la pubblicità. E si ventila anche la possibilità che possa vendere i diritti dei propri show originali ad altre emittenti perché siano trasmessi come repliche.

Ma il gigante dello streaming sa che la moltissimi utenti condividono il proprio account con amici e parenti. Un account, una password, ma più case che utilizzano il servizio. Invece di imporre direttamente il pagamento di un intero abbonamento per ogni casa, Netflix sta testando metodi per aggiungere utenti a un account, pagando una cifra extra.

A marzo ha iniziato un test in Cile, Costa Rica e Perù dove si pagava una cifra extra per ogni membro fuori dal tetto famigliare che voleva guardarsi Stranger Things, Better Call Saul e tutti gli altri prodotti Netflix. E ora in Argentina, Repubblica Domenicana, El Salvador, Guatemala e Honduras permette di “aggiungere una casa”.

Samsung Netflix

Aggiungere una casa

Le stime del numero di utenti che condividono la password di Netflix sono elevate. Staremmo parlando di oltre 100 milioni di case nel mondo che hanno lo streaming senza pagarlo, 30 milioni solo negli Stati Uniti e in Canada.

Ora Netflix sta testando la possibilità di aggiungere una nuova casa pagando 219 pesos in Argentina (1,67 euro) e 2,99 dollari negli altri quattro Paesi (circa 2,94 euro). In questi Paesi, la pagina di supporto spiega:

“A cominciare dal 22 agosto 2022, quando entrate in Netflix su una TV fuori da casa vostra, vedrete l’opzione di aggiungere una casa extra per una quota aggiuntiva al mese. Se utilizzate la TV per un tempo limitato, potete guardare Netflix fino a due settimane senza alcuna spesa aggiuntiva, purché quell’account non sia stato usato prima in quel luogo. Dopo quel tempo, la TV sarà bloccata a meno che non paghiate per aggiungere una casa extra

In questo modo dovreste essere in grado di utilizzare Netflix se state in vacanza. Anche se dalla descrizione sembra che chi passa molto tempo nella stessa casa al mare dovrà farsi un altro abbonamento o pagare per l’aggiunta. Tuttavia, potete sfruttare questa finestra temporale di due settimane per ogni diversa località una volta all’anno. Quindi se tornate alla vostra casa al mare o in montagna per un paio di settimane ad agosto, non dovreste avere alcun problema. E allo stesso modo, potreste vedere il finale di stagione della vostra serie TV preferita a casa di un amico ogni anno.

Condivisione account Netflix: come determina in che casa siete?

Netflix definisce come ‘casa’ un luogo fisico dove potete usare il vostro Netflix su ogni dispositivo a disposizione”. Questa nuova definizione arriva dopo che nel primo test di marzo il gigante dello streaming aveva parlato di ‘household‘, traducibile sia con ‘famiglia’ che ‘casa di famiglia’, portando a diverse incomprensioni. Il figlio che studia fuori sede all’università rientra in questo ‘household’ oppure no?

La definizione di casa (‘home‘) sembra più netta. La casa primaria è dove vivete, se usate una TV in un altro edificio dove pagare l’aggiunta.

Netflix pubblicita google tech princess

Inoltre Netflix spiega come individua una casa al fine di riconoscere se c’è condivisione dell’account oppure no:

“Usiamo informazioni come l’indirizzo IP, l’ID dei dispositivi e le attività degli account. Se state utilizzando un dispositivo all’interno della casa inclusa e vedete lo stesso il messaggio che troppe case stanno utilizzando l’account, potete assicurarvi che siate connessi alla stessa rete internet degli altri dispositivi nella casa. E che non stiate utilizzando VPN, proxy o servizi di sblocco regionale”.

Come cambiano gli abbonamenti Netflix

In questi cinque Paesi, ogni diverso livello dell’abbonamento Netflix ha diverse possibilità per la condivisione dell’account aggiungendo una casa. Infatti potete:

  • Aggiungere una casa extra con l’abbonamento Base
  • Fino a 2 con l’abbonamento Standard
  • 3 con l’abbonamento Premium

Proviamo a metterci nei panni di chi condivide l’abbonamento Premium in quattro persone, che sembrerebbe essere una delle modalità più diffuse di condivisione dell’account, in violazione con le regole di Netflix.

Il costo per chi ha un abbonamento Premium “diviso” in quattro, attualmente, è di 17,99 euro al mese a testa: 4,50 euro a persona. Aggiungendo 2,94 euro a casa (come nei Paesi del test, anche se non è detto che sia così ovunque) si arriva a 26,81 euro al mese, 6,70 euro a persona. Giudicando da queste cifre, sembra che Netflix sia pronta a scommettere che 2,20 euro in più siano un prezzo che gli utenti sono dispositivi a pagare, per avere ancora la possibilità di condividere l’account.

“È grandioso che i nostri membri amino i film Netflix e le serie TV così tanto che vogliono condividerli con gli altri. Ma la condivisione dell’account Netflix tanto diffusa oggi mina la nostra abilità nel lungo periodo di investire e migliorare i nostri servizi”.

Secondo quanto proiettato dalla società di Wall Street Cowen, se Netflix dovesse lanciare questo piano per “aggiungere una casa” potrebbe generare introiti aggiuntivi per 1,6 miliardi di dollari all’anno. Per queste cifre si comprano parecchi costumi di Vecna.

Anche se resta da valutare come gli utenti riceveranno questa novità nei Paesi del test, con Netflix che con ogni probabilità aspetterà ancora qualche mese prima di implementare misure simili in Europa e Nord America. Ma ormai sembra difficile sperare che non arrivino.

Vi terremo aggiornati.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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