La recensione di Inkulinati, tra calci nel sedere e sangue di inchiostro

La sperimentazione è un tratto spesso pregnante nella produzione videoludica indipendente. Ma questa volta, l’immaginazione e la volontà di portare su schermo qualcosa di davvero originale, almeno nelle forme e nel contesto, sono state spinte oltre i limiti di quanto abbiamo visto finora. Almeno in parte. Ci spieghiamo meglio: Inkulinati, titolo che in italiano suona inevitabilmente malizioso e fa spuntare sempre un sorriso ironico sulle labbra, è il nuovo progetto del developer polacco Yaza Games, supportato dall’editore Daedalic Entertainment, che ci trasporta in un’atmosfera medievale quasi incantata. Il genere di questo videogioco è uno dei più classici che esistano, uno strategico, ma è il contesto che si rivela decisamente originale. Nientemeno che i marginalia medievali saranno i protagonisti degli scontri e delle tattiche che dovremo mettere in campo. O meglio, su carta pergamena. Incuriositi da questi dettagli, prima ancora di sapere che ci attendono diverse sequenze in full motion video? Seguiteci in questa nostra esperienza…d’altri tempi, ma provata su Steam!

Amazon Music: 3 mesi gratuiti senza obbligo di abbonamento
Amazon Prime: 30 giorni gratis, Prova subito!

Inkulinati, guardatevi alle spalle (e non solo)!

Siamo abituati ai fumetti, alle illustrazioni di visual novel e quant’altro, ma non siete mai rimasti incantati a osservare le miniature medievali e le pagine accuratamente lavorate da monaci e monache dell’epoca? Ebbene, dopo 700 anni abbiamo l’opportunità di vedere questi strani personaggi provenienti da un mondo lontanissimo da noi mentre prendono vita. E non si limitano a questo: combattono anche tra loro, senza tregua. Questo accade grazie agli Inkulinati, coloro che sanno utilizzare l’inchiostro e far prendere vita a quanto disegnano.

Entriamo dunque nel dettaglio: qui i manoscritti medievali sono viventi, e le lotte si basano soprattutto su poche, mirate azioni. Scopriremo ben presto che il sedere di un coniglio è più letale della spada di un cane (una delle spiegazioni del titolo forse…?) Scherzi a parte, dobbiamo imparare fin dal tutorial iniziale come padroneggiare l’arte del disegno a inchiostro, non tanto perché dovremo disegnare, quanto perché ci verrà chiesto cosa vorremo disegnare, affinché questi esseri possano vivere sulla pergamena.

Leggi anche: Videogiochi indie da non perdere: i migliori giochi indipendenti di gennaio

Man mano andremo a costruire il nostro bestiario per sconfiggere nemici sempre più potenti e scatenare poteri sempre più grandi e financo misteriosi. Un lavoro, quello dell’impostazione del bestiario, piuttosto macchinoso, ma a nostro vantaggio gioca la localizzazione in italiano del gioco. Per quanto infatti le spiegazioni siano parecchie e corpose, possiamo carpirne al meglio i dettagli, che ci aiuteranno a comprendere al meglio i diversi tipi di attacchi. Solo così potremo passare di livello in livello, qui chiamati capitoli, e sfidare nemici sempre più potenti.

Nel mezzo del cammin del nostro gioco…

Una domanda, a questo punto, rimane in sospeso: come si fa a giocare a qualcosa che si basa su disegni delle pergamene medievali? Chiamati marginalia perché, come potete immaginare, stavano ai margini delle pagine, abbellendole, ora diventiamo proprio uno di quei maestri dell’inchiostro, qui vivente, per ambire a diventare il più grande Inkulinati. Ogni round si configura come una battaglia a turni, dove i nostri movimenti sono su scacchiera. Quando il numero di azioni disponibili è terminato durante il nostro round, i personaggi schiacceranno un pisolino sulla loro casella.

L’ambientazione però non è solo una mera pagina di pergamena: la tattica si sviluppa anche attraverso la capacità di sfruttare gli ostacoli che si pareranno di fronte e intorno a noi, oltre a dover raccogliere più inchiostro vivente possibile, per disegnare nuove unità che permettono di ottenere un vantaggio sugli avversari. Tra questi c’è anche una notevole attenzione per la cultura dei secoli addietro.

Senza anticiparvi troppo, ci attendono sia grandi nomi della letteratura italiana del tempo, tra cui il Vate Dante Alighieri, la Morte stessa e altri ancora, tra i grandi letterati di tutto il mondo. Un tocco di classe, e di cultura, che non ci saremmo aspettati e che abbiamo apprezzato.

Dalle pergamene alle sequenze in full motion video

Dall’antichità al mondo contemporaneo, il passo è breve. Ci siamo trovati infatti in un vortice, a volte spaesante e confusionario, dettato dal mix tra le pagine virtuali di un libro antico alle scene interpretate da attori in carne e ossa in una ricostruzione del Medioevo. Monache, cavalieri, e perfino elementi reali inseriti durante le fasi di gioco, come mani vere e guantate che disegnano, cancellano e intervengono in altri modi creativi direttamente sulle pagine, o meglio sul terreno di battaglia.

Leggi anche: La recensione di Children of Silentown: una dolce melodia e il mistero della foresta

A volte questa unione è piacevole da osservare e dà un tocco originale e inaspettato al gioco e al gameplay, altre volte invece il passaggio quasi subitaneo e senza particolare stacco dal virtuale alle sequenze in full motion, troppo repentino. La sensazione è stata quella di aver realizzato un collage di parti diverse tra loro e poco coese.

Una trovata comunque originale, anche se già osservata in altri giochi, da Erica a Her Story, che dà un tocco quasi estraniante nel ritrovarsi persone reali in un mondo chiaramente virtuale e fittizio. A prescindere da questo elemento dissonante in parte, la trovata non è affatto male e aiuta a rendere Inkulinati ancora più interessante come prodotto indipendente.

La recensione di Inkulinati in pillole

Al di là del titolo che suona decisamente ironico per noi italiani, Inkulinati riesce a incontrare il nostro gradimento. Questo grazie a un sistema di gioco fluido, e un gameplay chiaro, non troppo difficile da comprendere in maniera istantanea, e convincente. Un progetto a tratti sperimentale, a tratti ben radicato alla tradizione, questo titolo, dopotutto, diverte. Che è il fatto più importante, oltre alle sue performance tecniche ben congeniate, alla grafica che non mostra alcun difetto importante e al contesto di gioco ben inserito nel mondo medievale. A parte qualche sbavatura registica nelle sequenze video, a tratti evidentemente eccessive nella recitazione e quasi grottesche, la presenza di elementi “umani” in un mondo virtuale e fittizio ci ha lasciato sensazioni non sempre positive, a seconda della situazione.Una cosa però è evidente: dovete provarlo. Non avrete la sensazione di essere stati presi a calci nel didietro, al contrario di quanto accadrà ai vostri avversari. Come andranno le cose? Lo scoprirete dal prossimo 31 gennaio.

Rimani aggiornato seguendoci su Google News!

Seguici!