Negli ultimi tempi, lo sappiamo senza bisogno di report o sondaggi, tra le cose che più mettono a rischio la tenuta nervosa di ognuno di noi ci sono le chiamate indesiderate di telemarketing.
Che quando va bene provengono da una voce umana, che parte con ritmo da centometrista nell’elencarci la clamorosa opportunità di risparmio riservata a noi soltanto.
Il fatto è che a moltiplicarsi a dismisura sono i messaggi preregistrati, che iniziano dopo un inquietante e chilometrico silenzio. L’iter di solito è: noi posiamo la telefonata, pensiamo o pronunciamo qualche frase irriferibile, proviamo a ricontattare quel numero non sappiamo nemmeno noi perché, ma una vocina metallica ci comunica che si tratta di un numero inesistente. E noi ci sentiamo proiettati in un racconto di Kafka.
Questi piccoli e frequentissimi incidenti quotidiani potrebbero finalmente cessare, perché da mercoledì 13 aprile cambierà qualcosa nel Registro delle opposizioni. Che dal prossimo 31 luglio coinvolgerà anche, e finalmente, i cellulari. Scopriamo cosa cambierà.
Il nuovo registro delle opposizioni: via dal 13 aprile
In uno scorso articolo, con un eccesso di ottimismo, avevamo ipotizzato che il nuovo registro delle opposizioni sarebbe stato attivo da febbraio.
Questo perché Gilberto Pichetto, vice ministro dello Sviluppo economico, parlando dell’iter di modifica al Registro delle opposizioni aveva detto che “per fine gennaio o inizio febbraio, più probabilmente fine gennaio, potrà esserci la deliberazione di approvazione”.
In realtà le disposizioni sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale del 29 marzo, e quindi – come da prassi – diventeranno operative dopo 15 giorni. E cioè dal 13 aprile.
In cosa consiste la legge? E quando saranno coinvolti anche i telefoni cellulari?
Cosa cambia dal 13 aprile
Il 13 aprile è la prima delle due date da tenere a mente. Da quel giorno sarà ufficiale il nuovo Registro delle opposizioni, che comprenderà tutti i numeri nazionali, fissi e mobili, anche se non presenti negli elenchi telefonici nazionali. E questa è la prima novità: il precedente elenco, approvato nel 2011, riguardava solo il marketing “spinto” se ricevuto per posta o tramite utenza fissa, ma solo se inserita negli elenchi telefonici.
Seconda novità, sarà possibile bloccare tutte le telefonate di telemarketing, comprese quelle automatiche.
Stop alle chiamate moleste su cellulare
A 60 giorni dalla pubblicazione del regolamento, quindi entro il 28 maggio prossimo, il ministero dello Sviluppo economico deve indicare le modalità con cui i gestori telefonici forniranno al Registro delle opposizioni i numeri fissi che hanno raccolto ma che non sono contenuti negli elenchi pubblici. Ed entro il 27 luglio devono essere attivate le modalità tecniche per l’iscrizione al Registro e per la sua consultazione da parte degli operatori. Data da non superare, perché il regolamento precedente – e in vigore dal 2010 – decadrà il 31 luglio.
Quindi, in sintesi, entro il 31 luglio partirà anche il registro delle opposizioni per cellulari.
Il Registro pubblico delle opposizioni
Attivo dal 2010, il Registro pubblico delle opposizioni è, si legge nel sito ufficiale, “un servizio gratuito per l’utente che permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.”
Il nuovo Registro delle opposizioni comprenderà tutti i numeri nazionali, fissi e cellulari, anche se non presenti negli elenchi telefonici pubblici. E saranno bloccate anche le chiamate effettuate con modalità automatizzate.
Stop anche ai messaggi degli operatori stranieri. La norma non parla di sms e messaggi WhatsApp: verrà evidentemente chiarito se saranno inibiti o meno anche loro.
L’iscrizione al Registro delle opposizioni
L’iscrizione al Registro delle opposizioni, gratuita, può avvenire in quattro modi. Via Internet (compilando un modulo), telefonicamente (chiamando il numero verde 800265265), per posta raccomandata o per mail, inviando il modulo all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it.
Le multe
Le aziende che violano le regole rischiano sanzioni amministrative salate: sino a 20 milioni di euro. Per le imprese multe sino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente.
Nei giorni scorsi, peraltro, Enel Energia è stata multata di 26,5 milioni di euro per un motivo del tutto simile: trattamento illecito dei dati personali degli utenti a fini di telemarketing.
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